Scontri al derby d’Istanbul… nel segno di Gezy Park
La partita tra due dei maggiori giganti del calcio turco è stata annullata dall’arbitro appena due minuti prima del fischio finale, mentre il Galatasaray conduceva per 2-1 – dopo che a Felipe Melo del Galatasaray è stato mostrato il cartellinio rosso per gioco pericoloso contro un giocatore del Beşiktaş. I sostenitori del Beşiktaş hanno invaso il campo, cacciando via i giocatori e la polizia ed intonando slogan politicamente motivati contro il partito AKP al governo in Turchia.
L’episodio segue una serie di proteste note come le sommosse di Gezi Park, iniziate come una manifestazione contro i piani del governo per riqualificare un frequentato parco nel distretto istanbuliano di Taksim, ma velocemente mutate in una diffusa ribellione contro il governo.
La mano pesante utilizzata dalle forze di polizia turche per disperdere i manifestanti ha infiammato molti gruppi anti-governativi, che si sono uniti alle proteste per esprimere il proprio malcontento verso le autorità. Questi gruppi contano bande di hooligan del calcio, inferocite anche verso la conduzione del paese da parte del governo. In testa a questi hooligan calcistici, c’erano i tifosi del Beşiktaş, popolarmente conosciuti in Turchia con il nome di ‘Çarşı’.
Tuttavia, la banda dei Çarşı ha negato la responsabilità dell’invasione del campo di domenica, dando la colpa ad un gruppo rivale di sostenitori della stessa squadra noto come i ‘1453 eagles’, il quale si crede essere stato formato contro i tifosi anti-governativi. Nonostante ciò, i Çarşı ribadiscono che i 1453 Eagles siano i responsabili, un’accusa categoricamente negata dai 1453 Eagles.
Tuttavia, chiunque abbia organizzato l’invasione del campo non ha risparmiato slogan anti-governativi come ‘Taksim è ovunque, la resistenza è ovunque!’ – un tipico slogan delle proteste di Gezi Park.
L’invasione del campo ha innescato una serie di commenti rabbiosi da parte di ministri ed ufficiali turchi. Sul proprio account twitter il rappresentante del partito AKP di Gaziantep ha bollato gli autori come ‘Vandali’. Inoltre, il capo della commissione costituzionale del partito AKP nel parlamento turco, Burhan Kuzu, ha difeso le forze di polizia turche dalle accuse di aver utilizzato spray al peperoncino per disperdere i tifosi. Collegando l’invasione del campo agli eventi attorno a Gezi Park, ha dichiarato: ‘La polizia sta cercando di esimersi dall’aggravare ulteriormente il problema, eppure hanno la faccia tosta di accusarla di tali azioni. Questo non è altro che un tentativo di resuscitare le proteste di Gezi Park…e tale tentativo è un atto di stupidità.’
Il Vice Primo Ministro Bülent Arınç ha promesso di prendere ‘misure radicali’ per impedire che tali comportamenti si diano ancora. Un altro vice,
Bekir Bozdoğan, ha sostenuto che l’invasione del campo è stata coordinata da un gruppo radicale di terroristi che hanno infiltrato lo stadio. Questa affermazione è corroborata da alcune testimonianze oculari di gruppi di tifosi – da 100 a 150 di numero – distaccati dal gioco ed [apparentemente] intenzionati a causare disordini. Si sono infuriati quando il giocatore Melo, punito col cartellino rosso, li ha provocati, finendo per irrompere attraverso i recinti di metallo e nel campo.
In totale sono stati imprigionati 67 tifosi, 12 di loro minori. Ognuno ha ricevuto, dopo essere stato rilasciato dalla polizia, un decreto di espulsione annuale dalle partite di calcio.
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