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Spagna: seconda parte dell’ operazione Pandora si chiude con 26 arresti

Una operazione che, iniziata tre mesi fa, colpendo 11 attivisti del movimento libertario catalano,oggi si è estesa ed è andata a toccare altri collettivi e spazi autogestiti a Barcellona, Madrid, Palencia, Granada. In questa occasione, soprattutto a Madrid, è stato chiaro l’intento provocatorio di cercare di delegittimare alcuni centri sociali presenti in zone “resistenti” del tessuto metropolitano, quali i quartieri di Lavapiés e Vallekas, approfittando delle misure per alcuni degli attivisti per mettere a soqquadro le occupazioni e sequestrarvi materiale informatico.

Niente di nuovo sotto il sole della gestione poliziesca nell’era dell’esecutivo Rajoy che, dopo aver dato riprova dell’ atteggiamento aggressivo contro le piazze sociali (come a Madrid in occasione della “Marcia della dignità” del 21 marzo, finita con cariche selvagge nei rivoli del centro e nelle strade storiche della movida), accelera dal punto di vista della limitazione delle libertà personali con accuse che vanno dal sabotaggio a detenzione di armi non convenzionali.

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