Termina dopo 40 giorni lo sciopero della fame dei prigionieri palestinesi
Dopo 40 giorni di lotta gli oltre mille e cento prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane hanno sospeso lo sciopero della fame, cominciato il 17 aprile. Nella notte tra venerdì e sabato, dopo venti ore di trattativa nella prigione di Asqelon tra il leader di Fatah Barghouti una rappresentanza di prigionieri e le autorità israeliane è stato raggiunto un accordo in merito al miglioramento delle condizioni di detenzione dei prigionieri politici. L’accordo è stato confermato da due dirigenti dell’Autorità nazionale palestinese, Issa Karake e Qadura Fares, responsabili per il sostegno ai prigionieri. I detenuti vedranno aumentare le visite dei famigliari, l’installazione di telefoni pubblici nelle prigioni e l’aumento dei canali sugli apparecchi televisivi attraverso i quali i prigionieri si tengono informati sulla situazione all’esterno delle carceri.
Dopo 40 giorni le condizioni di salute di molti prigionieri erano peggiorate sensibilmente. In 18 sono stati ricoverati in ospedale. Mentre il governo israeliano attraverso il ministero per la sicurezza interna si opponeva a qualsiasi canale di trattativa con gli scioperanti, i servizi di sicurezza premevano per l’apertura di un negoziato mossi dalla preoccupazione per l’aumentare delle manifestazioni in sostegno dello sciopero nei territori occupati.
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