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Turchia, il sotterraneo-tomba della kurda Cizre

Tra loro il tesoriere del partito e un membro della segreteria. La stessa corte ha aperto un’inchiesta contro l’emittente turca della Cnn per aver usato il termine “dittatore” in riferimento a Erdogan. Sorte peggiore per Refik Tekin, cameraman di Imc Tv, ferito dai soldati a Cizre mentre catturava il momento della barbara uccisione di 9 persone, tra cui un membro del consiglio comunale, che sventolavano bandiere bianche: sarà arrestato, una volta fuori dall’ospedale, con l’accusa di essere membro di un’organizzazione terrorista separatista.
Opposta la reazione dello Stato contro chi danneggia l’Hdp: due giorni fa la corte di Ankara ha condannato 5 persone per aver attaccato e dato alle fiamme a settembre la sede del partito nella capitale, ma le pene sono state sospese per buona condotta durante il processo e perché incensurati.
Ma Erdogan punta ad una politica più ampia, che istituzionalizzi la repressione: in preparazione c’è un piano di azione contro il terrorismo. Lo ha fatto sapere il portavoce del governo, Numan Kurtulmus: 303 articoli volti a colpire struttura sociale ed economica dei gruppi considerati terroristi. Ovvero il Pkk, perché l’Isis sfugge al mirino di Ankara: la campagna lanciata a fine luglio contro lo Stato Islamico si è presto rivelata una copertura per bombardare il movimento kurdo e gli islamisti che godono dell’impunità turca non sono stati toccati.
Alla luce della strage di civili appaiono ancora più surreali e offensive le dichiarazioni del governo turco: «La nostra gente continua a vivere una vita normale durante il giorno – ha detto Kurtulmus – I coprifuoco sono in atto solo di notte». Falsità a cui fa eco il premier turco Davutoglu che – riferendosi al caso di Silopi, sotto coprifuoco totale dal 14 dicembre al 19 gennaio, e per metà demolita dall’esercito – ha definito quell’operazione «di grande successo».

di Chiara Cruciati – Il Manifesto
da nena-news.it

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