Turchia, la mano dura di Erdogan contro i kurdi
Il numero delle persone arrestate questa mattina in Turchia sta crescendo di ora in ora. Perquisizioni sono state effettuate dalla polizia presso 123 indirizzi, e almeno 33 persone sono state arrestate. Ma già arriva notizia che gli arresti potrebbero già essere saliti a 40.
Ancora una volta la polizia turca ha preso di mira il parito pro kurdo BDP (partito della pace e democrazia), i sindacati, le associazioni per i diritti umani.
Tra le abitazioni perquisite anche quella della deputata kurda Leyla Zana e dell’ex deputato, morto nel 2009, Orhan Dogan.
La co-presidente del Congresso della Societa Democratica (DTK) e deputata di Van Aysel Tuğluk ha duramente condannato l’ultima ondata di arresti.
Il sindaco di Diyarbakir Osman Baydemir, confederazioni sindacali e ONG hanno rilasciato comunicati stampa per condannare l’arresto di politici e attivisti kurdi. La polizia, hanno detto gli avvocati che hanno assistito alle perquisizioni, avevano mandati di cattura per 49 persone.
Tuğluk ha invitato il popolo kurdo e tutti i democratici a reagire con forza a questa ennesima ondata di repressione. “Chiunque lotti per la propria esistenza e i propri diritti in questo paese è diventato un bersaglio per il governo dell’AKP. I kurdi ormai non hanno più nulla da perdere. Questa ultima operazione di polizia ha preso di mira la lotta kurda nella sua totalità”.
“Il messaggio è che Erdogan continuerà a lottare contro i kurdi”, ha aggiunto Tuğluk.
Il sindaco di Diyarbakir Osman Baydemir ha detto che il governo dell’AKP è ormai uguale ai regimi militari dei colpi di stato turchi del passato.
Il co-presidente del Partito della Pace e la Democrazia (BDP), Selahattin Demirtas ha detto che gli arresti non hanno alcuna legittimità legale e “sono immorali attacchi contro i kurdi”. Demirtas ha invitato popolo kurdo a scendere in piazza e a proteggere gli edifici BDP.
“La gente chiamerà i responsabili a rendere conto di queste torture e repressione”, ha aggiunto Demirtas.
La Confederazione sindacale rivoluzionaria (DISK) dirigenti condannato l’operazione di polizia contro il sindacato dei funzionari pubblici (KESK) ad Ankara.
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