InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ucciso l’ambasciatore americano a Bengasi con altri 3 diplomatici Usa

Dopo gli episodi di ieri avvenuti in Egitto e in Libia la protesta contro gli Stati Uniti sta dilagando anche ad altri paesi: nella serata di ieri nuove contestazioni sono esplose sotto l’ambasciata statunitense del Cairo, dove si sono registrati scontri con la polizia, che ha disperso centinaia di manifestanti con l’uso di gas lacrimogeni causando una decina di feriti.

Da questa mattina anche a Najaf, in  Iraq, centinaia di persone sono radunate all’ingresso dell’ambasciata, mentre nello Yemen i manifestanti sono riusciti ad accedere all’edificio, dove sono stati dati alle fiamme bandiere e veicoli militari.

Nel frattempo l’amministrazione Obama continua ad inviare rinforzi militari verso la Libia: già a poche ore dall’attacco di Bengasi era stato deciso l’invio di 200 marines, mentre è notizia di stamattina che due navi da guerra statunitensi si stanno dirigendo verso le coste libiche.                     ___________________________________________________________

“L’entusiasta della rivoluzione libica” non viene ricambiato dai suoi alleati. Ancora una volta, i tentativi di manipolazioni di istanze e insorgenze altrui, attuati con un uso cinico e maldestro del fondamentalismo islamico qaedista, si ritorce contro i tentativi di controllo e balcanizzazione a stelle e strisce. Un giorno dopo l’anniversario dell’11 settembre, Washington piange i “suoi uomini”. Certo, come dice Renzo Guolo, questi accadimenti segnano un molto poco sperato “eterno ritorno dello scontro di civiltà”. Ma perché mai dovremmo piangere chi questo scontro lo alimenta con guerre, intromissioni e tentativi di strumentalizzazioni andati a male?

Nella giornata di ieri proteste e attacchi contro le sedi delle ambasciate statunitensi si sono scatenati in Egitto e in Libia: al Cairo nel pomeriggio migliaia di persone sono scese in strada e alcune di loro si sono poi arrampicate sulle mura dell’edificio, tirando giù la bandiera a stelle e strisce per darla alle fiamme,

A Bengasi, invece, nella notte la sede consolare è stata attaccata a colpi di razzo e per quasi un’ora è seguito uno scambio di colpi d’arma da fuoco, mentre l’edificio veniva evacuato.

In seguito all’attacco sono rimasti uccisi l’ambasciatore Stevens, due marines e un funzionario statunitensi; nel caso di Stevens non è ancora chiaro se sia stato colpito mentre si allontanava in auto o se a causarne la morte sia stato il fumo dell’incendio che ha invaso l’edificio.

Secondo quanto emerso subito dopo gli attacchi, a scatenare l’ondata di proteste sarebbe stato l’annuncio dell’uscita di un film di produzione statunitense (il cui trailer è circolato sul web) ritenuto offensivo nei confronti di Maometto, ma nelle ultime ore si parla di altre ipotesi che andrebbero a sommarsi a quella inizialmente proposta, mentre resta da confermare il collegamento tra la manifestazione tenutasi in Egitto e l’attacco di Bengasi.

Quel che è certo è che, soprattutto nel caso della Libia, la scelta di colpire la sede dell’ambasciata statunitense è figlia della situazione lasciata dalla guerra dell’occidente contro Gheddafi, ricca di contraddizioni e conflitti irrisolti che la guerra non ha fatto che acuire.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ambasciataEgittoLibia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jatevenne! A Napoli corteo contro la Nato.

Ieri, 27 maggio, nelle strade di Napoli un corteo di un migliaio di persone ha sfilato contro la presenza del summit NATO sulla sicurezza nel mediterraneo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Missioni militari 2025. Carta bianca per la guerra

“Sono attualmente in corso 39 missioni e operazioni internazionali, per una consistenza media di 7.750 unità, un contingente massimo autorizzato pari a 12.100 unità, e un onere finanziario complessivo che ammonta a 1,48 miliardi, divisi tra 980 milioni per il 2025 e 500 milioni per il 2026”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libia: scioperi e blocchi negli impianti di gas che riforniscono l’Eni

Il 20 Febbraio 2024 i membri del gruppo libico Petroleum Facilities Guard (PFG) hanno bloccato i flussi di gas in un complesso facente capo alla “Mellitah Oil & Gas” nella città di Al-Zawiya.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Italia dimentica Regeni e la 185 e fa affari con l’Egitto

L’Italia continua a violare almeno lo spirito della legge 185 del 1990 dove si vieta l’esportazione di materiale di armamento « verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani ».

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La COP 27 dalle mille e una contraddizioni

Il messaggio principale di questa Cop è che non c’è giustizia climatica senza giustizia sociale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Nel silenzio è stato rinnovato il Memorandum della vergogna con la Libia

L’Italia condanna i migranti con il silenzio. Quando celebreremo il Giorno della Memoria ricordiamo anche gli accordi con la Libia sui lager per profughi e migranti, voluti dai governi di centro sinistra e rinnovati oggi dal governo di destra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libia: esplode la rabbia contro carovita e corruzione

In Libia esplode un movimento popolare contro il carovita e la corruzione che rifiuta entrambe le fazioni che detengono il controllo del territorio libico dopo la deposizione di Gheddafi nel 2011 e la guerra civile. Era chiaro da tempo che il Nord Africa sarebbe presto entrato in subbuglio a seguito dell’aumento dell’inflazione, della crisi pandemica […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CAOS LIBIA: UFFICIALE IL RINVIO DELLE ELEZIONI DEL 24 DICEMBRE

E’ ormai ufficiale il rinvio delle elezioni presidenziali e politiche in Libia previste il 24 dicembre. A sancirlo l’Alta Commissione elettorale nazionale libica (HNEC) che ha ordinato lo scioglimento dei comitati elettorali in tutto il Paese. L’annuncia certifica così l’ennesimo stop al processo di normalizzazione della Libia anche se erano ormai in pochi a crederci. […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Libia. Quanto paga l’Italia per pushback e lager?

Il Viminale ha un nuovo partner per i programmi di formazione, addestramento e riarmo della Guardia costiera libica contro migranti e migrazioni: l’AID – Agenzia Industrie Difesa, l’ente che gestisce gli stabilimenti del Ministero della Difesa e che fornisce mezzi e sistemi bellici alle forze armate. E per addolcire la pillola un po’ di soldi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Missione Sirli: Francia e Egitto collaborano nella lotta al terrorismo bombardando civili

Pochi giorni fa è stata pubblicata un’inchiesta da parte di un media indipendente francese, Disclose, che rivela il coinvolgimento della Francia in azioni militari condotte dall’Egitto nei confronti di presunti trafficanti alla frontiera con la Libia. La missione, dal nome Sirli, è iniziata nel febbraio 2016 quando la Francia ha stabilito di sostenere l’Egitto di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sospeso il processo per l’omicidio di Giulio Regeni

«Gli agenti egiziani vanno informati» La terza Corte d’Assise annulla il rinvio a giudizio. Ora servirà una nuova rogatoria per chiedere l’elezione di domicilio dei quattro membri della National security. La decisione dopo una lunghissima giornata di dibattimento La terza Corte d’Assise di Roma rientra in aula alle 20.45, dopo quasi sei ore di camera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Business first! Regeni e Zaki non contano: altra fornitura di elicotteri di Leonardo all’ Egitto

Patrick Zaki? Giulio Regeni? Non contano. Le dichiarazioni solidarietà, di indignazione per la detenzione del primo e l’omicidio del secondo non scalfiscono di un millimetro il rapporto di collaborazione tra l’Italia e l’Egitto e il business delle armi continua imperterrito (come pr altro quello del petrolio).  L’ultimo affare riguarda una partita di elicotteri operativi al 100 per cento. […]