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Ulster, altra notte di violenze lealiste a Belfast est

In strada nell’area di Newtonards a Belfast, seguendo il focolaio di violenza scaturito a Short Strand per mano dei lealisti protestanti dell’Ulster Volunteer Force; Uvf che soli pochi giorni fa aveva minacciato di far saltare la tregua siglata nel 1994 con i repubblicani cattolici, sancita poi dagli accordi di pace del venerdi santo del 1998.

Esplosi fuochi d’artificio, molotov, razzi, spari; lanciati mattoni e pietre. La polizia stessa è stata obbligata ad ammettere come l’escalation sia partita con l’attacco paramilitare dei protestanti lealisti – di solito tollerati nelle loro attività varie ed eventuali da parte delle autorità – ma oggi primi bersagli della risposta di reazione: poliziotti intervenuti in forze, transennate diverse strade per isolare i manifestanti armati, impiegate autoblindo munite di idranti per sgomberare le strade.

Restano ancora da inquadrare i fatti che si stanno succedendo nell’Ulster, per comprendere non tanto le radici dello scontro, ma il perchè della tempistica e della tattica militare impiegata. A caldo, la prima interpretazione – parziale – che è possibile tentare è giustificata dall’avvicinarsi dell’inizio della stazione delle marce annuali dei protestanti orangisti: come se i lealisti vogliano restituire un monito a quello che viene, vista l’esperienza fattasi negli anni a suoni di contestazioni e scontri con i repubblicani cattolici (…) (certo è che il discorso non deve essere affatto portato a chi è più buono o cattivo, è la continuazione ondivaga di una guerra non terminata ma parcheggiata da accordi di palazzo).

Oggi è sotto gli occhi di tutti la bugia dei paramilitari unionisti dell’Ulster Volunteer Force, che aveva annunciato già due anni fa di aver smantellato tutto il proprio arsenale… ognuno si faccia i propri conti!

 

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