InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ungheria in piazza contro gli attacchi alla libertà di informazione

Una web tax imposta da un governo fortissimo come quello di Orban, uscito trionfatore dalle ultime tornate elettorali e dichiaratamente “illiberale”, nonchè a braccetto con l’estremismo neofascista di Jobbik. Quella del governo ungherese sarebbe la prima tassa al mondo sui dati scaricati da Internet, pensata con l’obiettivo di attaccare uno dei pochi spazi di espressione di dissenso rimasti aperti nel paese, dove l’impronta governativa sul mondo della comunicazione (soprattutto televisiva) è fortissima e dove la repressione nei confronti delle minoranze etniche e del conflitto politico è sempre più forte e ha già sollevato forti critiche a livello internazionale.

La tassa proposta dal ministro dell’economia Mihaly Varga è stata propagandata come misura per effettuare il risanamento del debito e riuscire ad accogliere la richiesta di UE di aver un rapporto deficit-pil sotto il 3%; ma è evidentemente configurata come un atto di repressione alla navigazione libera e gratis sul web, come ha ben capito chi è sceso in piazza. I manifestanti hanno messo in campo particolari modalità di proteste (come innalzare le lucette bianche dei display dei propri smartphone all’insù, Ma ci sono stati anche scontri, con qualche centinaia di manifestanti che ha cercato di attaccare il quartier generale di Fidesz (in 6 sono stati arrestati).

La protesta segnala uno dei primi riflussi popolari del consenso nei confronti di Orban e soprattutto una nuova tappa della battaglia globale sul tema del libero accesso alla rete e del mantenimento della net neutrality. La composizione della piazza, sebbene vedesse al suo interno anche esponenti del partito Socialista (che qualche anno fa aveva tentato di imporre una misura simile sul web, venedno contestato anche dallo stesso Fidesz!), era decisamente eccedente rispetto al mondo delle (deboli) opposizioni partitiche del paese e per questo è interessante da seguire nei suoi sviluppi.

Questa sera è in programma una nuova manifestazione di protesta, che testerà sia la capacità della mobilitazione di durare sul lungo periodo sia l’atteggiamento del governo ungherese di fronte alla prima grande sfida ad un consenso ripetutamente ottenuto sul piano elettorale e che inizia forse da questi giorni a vacillare riguardo alla piazza, soprattutto riguardo al segmento sociale del proletariato giovanile per il quale il tema della rete è sicuramente uno dei più sensibili.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

internetorbanungheria

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Vittoria: Gino è libero e non sarà estradato.

Pubblichiamo un aggiornamento uscito su contre-attaque tradotto: Vittoria questo mercoledì 9 aprile! Dopo mesi di caccia all’uomo, prigionia e incertezza, Gino, militante antifascista, è libero. Non sarà estradato in Ungheria né consegnato nelle mani del regime di estrema destra di Viktor Orbán. Rexhino Abazaj, soprannominato Gino, era stato arrestato lo scorso novembre dalla polizia francese […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Gino Libero! Free All Antifas

Abbiamo appreso che questa settimana il nostro amico e compagno Gino è stato arrestato in Francia, a Parigi, con un mandato d´arresto europeo.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Ilaria Salis è libera!

Ilaria Salis è libera: la polizia ungherese le ha tolto il braccialetto elettronico e rilasciato la documentazione della scarcerazione- Probabilmente lunedi 17 giugno il rientro in Italia

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Ilaria Salis: i Giuristi Democratici denunciano “nuove minacce dai neonazisti ungheresi”

Nuove minacce, stavolta dirette, dei neonazisti ungheresi contro l’antifascista ai domiciliari a Budapest.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Ilaria Salis agli arresti domiciliari a Budapest. Accolto il ricorso degli avvocati.

Ilaria Salis può uscire dal carcere e andare agli arresti domiciliari a Budapest.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ilaria Salis: un voto che (per una volta) serve

Se la campagna per la sua liberazione passa attraverso le urne andremo a cercare dove diavolo è finita la tessera elettorale e faremo la nostra parte.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Non è più tempo degli appelli, bisogna liberare Ilaria subito

Legata ai polsi e ai piedi, una cintura stretta in vita, un guinzaglio di catena, Ilaria Salis è comparsa davanti al tribunale di Budapest.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Ilaria Salis: la prima udienza si chiude con un rinvio al 24 maggio. “Non e’ piu’ tempo degli appelli, bisogna portarla via subito”

Si è aperto a Budapest lunedì 29 gennaio il processo a Ilaria Salis, l’insegnante antifascista di Monza detenuta da un anno in Ungheria per gli scontri con un gruppo di neonazisti.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

“In cella con il guinzaglio”. Lettera di Ilaria Salis dal carcere di Budapest

Dal carcere di Budapest, dove soggiorna ormai da undici mesi, Ilaria Salis è tornata a scrivere ai suoi avvocati.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Milano: sabato 13 gennaio corteo nazionale antifascista. Concentramento alle 15.00 in Piazza Durante

Oltre al sempre più evidente inasprimento di politiche securitarie, misure di segregazione ed esclusione, meccanismi di controllo della popolazione, che negli ultimi decenni stanno caratterizzando la gestione del territorio definito Europa, assistiamo contestualmente al rafforzamento di posizioni di estrema destra.