InfoAut
Immagine di copertina per il post

USA: Columbia occupata, iniziano le sospensioni, prosegue la repressione poliziesca. Centinaia di arresti

Il campus di New York è off limits anche alla stampa. E i ragazzi erigono le barricate. La Polizia entra a Columbia, centinaia di arresti

Negli Stati Uniti non si ferma la lotta studentesca contro il genocidio israeliano. I campus mobilitati superano oggi il centinaio, dilagando dal Massachussets alla California, mentre si intensifica in tutte le università coinvolte la repressione poliziesca, tra violenze, sgomberi e arresti.

Epicentro della protesta resta la Columbia University di Manhattan, dove sono iniziate le sospensioni (e le minacce di espulsione) di tutti gli studenti e le studentesse pro-Gaza che si sono rifiutati e rifiutate di sgomberare l’accampamento. Strada seguita anche dalla Cornell University. “Essere sospesi per opporsi a un genocidio è un onore, non una punizione”, è stata la risposta della National Students for Justice in Palestine, che ha occupato un altro prato all’interno della Columbia per fare pressione sull’università affinché ponga fine a ogni relazione finanziaria con Israele. Ma non solo.

I manifestanti sono entrati successivamente anche nella Hamilton Hall, storico edificio dell’ateneo di Manhattan. L’occupazione ha un solo precedente: quello del 1968, contro la guerra in Vietnam. Nel dare la notizia, studenti e studentesse hanno dichiarato: “Da oggi la Hamilton Hall si chiama Hind’s Hall, in memoria di Hind Rajab, una bambina palestinese di sei anni uccisa dai carri armati israeliani”, mentre dall’interno dell’edificio è stato calato un grande striscione, con la scritta: “Intifada”. In risposta la Columbia University ha chiuso tutti gli ingressi al campus, tranne il cancello su Amsterdam Avenue. L’ateneo ha annunciato che limiterà l’accesso al campus ai soli dipendenti addetti ai servizi essenziali e a studenti e studentesse che vivono nei sette dormitori, ovvero a una minoranza, visto che la maggior parte di loro vive fuori dal campus.

POPULAR UNIVERSITY FOR GAZA SOLIDARITY ENCAMPMENTS, NATIONAL STUDENTS FOR JUSTICE IN PALESTINE

Intanto, dall’altra parte degli Stati Uniti, a Boston, la Northeastern University ha annunciato su X che “circa 100 persone sono state trattenute dalla polizia; gli studenti che hanno presentato i tesserini dell’università sono stati rilasciati. Chi si è rifiutato è stato arrestato”. Ad accogliere il rientro dal fine settimana di studenti e studentesse ad Austin, in Texas, è stata invece una schiera di poliziotti in tenuta antisommossa.

Sale, insomma, il livello dello scontro in tutto il paese, mentre cresce un altro fronte di protesta: il boicottaggio delle cerimonie di diploma e di laurea, una vera tradizione negli Stati Uniti, con appuntamenti che radunano decine di migliaia di persone.

La corrispondenza a Radio Onda d’Urto di Matteo di Connessioni Precarie, attualmente a New York Ascolta o scarica

Nella serata del 30 aprile, la polizia di New York è entrata nella Hamilton Hall da una delle finestre dell’edificio. Agenti in assetto anti-sommossa sono entrati dall’ingresso della 114esima strada del campus.  Fuori dal palazzo la polizia ha allontanato molti studenti che erano assembrati nelle vicinanze e ha effettuato decine di arresti. Secondo fonti del municipio di New York, la Columbia University ha mandato una lettera alla polizia chiedendo l’intervento sul campus per sgombrare Hamilton Hall.

La presidente della Columbia University, Minouche Shafik, ha chiesto alla polizia di presidiare il campus fino al 17 maggio, due giorni dopo la cerimonia delle lauree. La richiesta è contenuta nella lettera inviata dall’università alla polizia. Il 15 maggio dovrebbero laurearsi circa 15mila studenti dell’ateneo.

da Osservatorio Repressione

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

arrestiASSEDIO DI GAZAoccupazionepalestinastop genocidiouniversitàUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jatevenne! A Napoli corteo contro la Nato.

Ieri, 27 maggio, nelle strade di Napoli un corteo di un migliaio di persone ha sfilato contro la presenza del summit NATO sulla sicurezza nel mediterraneo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Missioni militari 2025. Carta bianca per la guerra

“Sono attualmente in corso 39 missioni e operazioni internazionali, per una consistenza media di 7.750 unità, un contingente massimo autorizzato pari a 12.100 unità, e un onere finanziario complessivo che ammonta a 1,48 miliardi, divisi tra 980 milioni per il 2025 e 500 milioni per il 2026”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948.