USA: ennesimo omicidio razziale della polizia a Minneapolis
Lunedì a Minneapolis un afroamericano, George Floyd, è stato soffocato a morte dalla polizia.
L’intera scena è stata ripresa dai passanti e diversi sono i testimoni. Nel video si vede un poliziotto premere il ginocchio sul collo di Floyd, disarmato e già ammanettato, mentre questo ripete: “Per favore, non riesco a respirare, mi fa male lo stomaco. Mi fa male il collo. Ti prego. Non riesco a respirare”. I passanti che assistono alla scena invitano il poliziotto a togliere il ginocchio dal collo dell’uomo, ma l’agente non si muove finchè Floyd non smette di parlare. La dinamica dell’omicidio è molto simile a quella che portò alla morte di Eric Garner nel 2014.
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Black Lives Matter e altre organizzazioni contro la brutalità poliziesca hanno immediatamente organizzato proteste in diverse aree del paese richiamando le ultime frasi di Floyd: “I can’t breathe”, ad indicare il sentimento diffuso nella comunità afroamericana dopo questo ennesimo omicidio. Durante la manifestazione di protesta di ieri a Minneapolis, avvenuta sul luogo dell’omicidio, ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia che ha lanciato gas lacrimogeni sulla folla.
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Questo ennesimo atto di brutalità nei confronti della popolazione afroamericana avviene in un momento in cui le minoranze e i bianchi poveri sono i soggetti maggiormente colpiti dalla pandemia di Coronavirus che ha già provocato centomila morti.
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