Vi proproniamo in questa terza puntata dello Speciale Banlieue una chiacchierata con Nadia, militante dei quartieri popolari di Parigi, che ci offre un ulteriore punto di vista sul quadro politico e sociale in cui si sono mosse le rivolte.
Mentre la controffensiva ucraina langue, gli USA annunciano l’invio di bombe a grappolo e la Turchia si riavvicina alla NATO. Segnali della volontà degli Stati Uniti di continuare ad alimentare il conflitto.
Case, automobili e strade distrutte punteggiano il campo profughi di Jenin mentre Israele si ritira. Ma la sfida è ancora viva.
Nonostante il divieto imposto dalla prefettura la manifestazione in ricordo di Adama Traoré (ucciso sette anni fa dalla polizia durante un fermo) ha avuto luogo. Moltissima gente si è raccolta in Place de la République.
Dopo una giornata di lotta in tutto il paese trovato un ampio accordo in una durissima negoziazione.
Chi ricorda lo sciamano, figura iconica dell’assalto a Capitol Hill di due anni fa? Si trattava di un personaggio molto vicino al ruolo svolto da Prigozhin durante la crisi russa di inizio estate: quello dell’attore principale del golpe circoscritto a basso, o nullo, spargimento di sangue, dai caratteri ambigui (tra golpe, simulazione di golpe, messaggio in codice tra parti in conflitto) e con soluzione degli eventi teatrale quanto sostanzialmente incruenta.
Quasi l’80% delle abitazioni nel campo profughi della città palestinese occupata di Jenin ha subito danni a seguito dell’ultima operazione militare di Israele, secondo il vice-governatore della città.
Il Chiapas è Messico e in Chiapas si concentrano oggi molte delle forme di violenza che affliggono tutto il Messico.
Di seguito il programma compreto del campeggio “Fermare l’Escalation” previsto dal 13 al 16 luglio a San Piero a Grado (PI), località “Tre Pini”.
Nel cuore delle Valli Calchaquíes, un paese esprime il proprio rifiuto dell’avanzata del modello estrattivo, chiede che si rispetti il diritto umano all’acqua e resiste a trasformarsi in una nuova “zona di sacrificio”.