InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sciamano e Prigozhin figure del golpe circoscritto

Chi ricorda lo sciamano, figura iconica dell’assalto a Capitol Hill di due anni fa? Si trattava di un personaggio molto vicino al ruolo svolto da Prigozhin durante la crisi russa di inizio estate: quello dell’attore principale del golpe circoscritto a basso, o nullo, spargimento di sangue, dai caratteri ambigui (tra golpe, simulazione di golpe, messaggio in codice tra parti in conflitto) e con soluzione degli eventi teatrale quanto sostanzialmente incruenta.

da Codice Rosso, di nlp

Il golpe circoscritto, con miriadi di immagini di prima mano, come negli Usa, o con poche come in Russia, contiene una grossa componente di simulazione, un uso della forza ristretto che alimenta, nella dissoluzione di ogni reale informazione sui fatti che accadono, complottismo e propaganda.
In una situazione di crisi di questo genere, negli Usa ieri come in Russia oggi, vince chi, nella simulazione dello scontro, è in grado di far valere la propria capacità di pressione sull’avversario. Questo ci spiega la mutata natura del golpe nella nostra modernità: ad alto potere distruttivo nei paesi cosiddetti emergenti e in quelli più poveri, specialmente in Africa e in Asia, con spargimento di sangue ma con esito immediato in paesi a ridosso dell’occidente come nel 2016 in Turchia, e circoscritto, più simulato che combattuto, nelle società moderne e complesse del nord del mondo quali sono, in modi diversi, gli Usa e la Russia ma anche in paesi come il Brasile di inizio gennaio.

Le società del nord del mondo nei golpe hanno regole fondamentali, specie nelle crisi più gravi, che tendono a rispettare: risparmiare vite per evitare paralisi sociali ben più devastanti dello scontro politico, intralciare il meno possibile la vita economica e le transazioni finanziarie, vedere meno gente possibile nelle piazze per evitare il pericoloso spettacolo dell’effetto disordine, accumulare tensione e lotta di potere piuttosto che nel confronto armato nello svolgimento dello spettacolo, componente egemone degli eventi del golpe. Chi segue queste regole, e sa far valere la propria capacità di pressione sull’avversario, vince la lotta per il potere. E, guarda caso, la vince se le borse sono tranquille, come quelle Usa nel gennaio 2021 e quelle legate al presso del petrolio russo in questi giorni. Il golpe è circoscritto, e quindi accettabile nei suoi esiti, proprio quando rimane entro i propri processi di “specializzazione” riguardando solo l’ambito di potere nel quale vi è crisi di comando, senza effetto contagio sulla società (che lo guarda sui social e sui media).

In questo senso la società russa è molto cambiata dal 1993 quando lo scontro tra Eltsin e il parlamento si risolse con il cannoneggiamento di quest’ultimo. Oggi, nonostante la guerra in Ucraina, le regole del golpe circoscritto sono state rispettate. Segno che la società russa è antropologicamente più vicina all’Occidente di quanto oggi si voglia ammettere. Ma quando incide la vicenda Wagner sulla guerra in Ucraina? Come si sta dipanando una situazione classica, tentativo di golpe e guerra in corso, nel nuovo contesto bellico che vede la guerra sul campo sempre necessaria in un conflitto quanto meno decisiva per vincere la contesa tra nazioni?

La decisione del governo russo di mettere il gruppo Wagner, nella catena di comando dedicata alla guerra in Ucraina, alla dipendenze del ministero della difesa è stata sicuramente il fatto scatenante della rivolta comandata da Prigozhin. Il conflitto però avviene in un momento in cui la controffensiva ucraina non ha dato sostanziali risultati. Segno che la lotta per il potere a Mosca ha mostrato una certa razionalità anche nelle modalità di scontro. E, nelle ore di assoluta confusione sulla situazione russa, l’Ucraina non ha saputo, o potuto, approfittare.Allo stesso tempo però quello che è accaduto in questi giorni ha rafforzato il partito della guerra del fronte occidentale. Un flop, come sta accadendo, della controffensiva ucraina unito ad un atteggiamento granitico del potere russo avrebbe potuto consigliare, alle forze della Nato, un disimpegno verso una chiusura diplomatica del conflitto russo-ucraino per mancanza di soluzioni militari.

Quello che sta per accadere è praticamente già scritto: da una parte la controffensiva ucraina è destinata a impantanarsi dall’altra quello che è accaduto in Russia favorisce il partito dei falchi della Nato, quelli che pensano come possibile la disgregazione, durante il conflitto, del potere moscovita. Il problema è che sta accadendo il contrario: un nuovo assetto di potere, attorno alla centralità del ministero della Difesa, emerge a Mosca e, anche se negli analisti della stessa Nato si crede sempre meno alla possibile sconfitta militare russa, la posizione operativa degli occidentali è ancora quella del sostegno incessante all’Ucraina.

Nel frattempo, come abbiamo visto, riemerge il fenomeno del golpe circoscritto, stavolta a Mosca, entro la dimensione di guerra ibrida della quale è ancora difficile vedere la fine. Lo sciamano ieri e Prigozhin oggi sono gli spettri di questo genere di golpe, un processo di specializzazione della violenza, e di confinamento degli effetti devastanti dello scontro politico , che ci rivelano la mutata natura della lotta per il potere.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

CAPITOL HILLCOLPO DI STATOguerra in ucrainarussiawagner

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: corrispondenza dall’Indonesia tra il neogoverno Subianto e le prime mobilitazioni dal basso

Levante: nuova puntata, a febbraio 2025, dell’approfondimento mensile di Radio Onda d’Urto sull’Asia orientale, all’interno della trasmissione “C’è Crisi”, dedicata agli scenari internazionali. In collegamento con noi Dario Di Conzo, collaboratore di Radio Onda d’Urto e dottorando alla Normale di Pisa in Political economy cinese e, in collegamento dall’Indonesia, Guido Creta, ricercatore in Storia contemporanea dell’Indonesia all’Università Orientale di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tajani non sei il benvenuto! Comunicato dell’Intifada studentesca di Polito

Dopo più di un anno di mobilitazioni cittadine, di mozioni in senato e di proteste studentesche, il Politecnico decide di invitare il ministro degli esteri all’inaugurazione dell’anno accademico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

150 realtà politiche e sociali si incontrano a Vienna per la People’s Platform: alcune valutazioni sulla 3 giorni

Riprendiamo da RadioBlackout: Centinaia di organizzazioni politiche e sociali, per un totale di 800 delegati/e, si sono incontrate a Vienna tra il 14 ed il 16 febbraio in occasione della People’s Platform Europe. Si è trattato di un incontro internazionalista organizzato da collettivi e realtà vicine al movimento di liberazione curdo con l’obiettivo di creare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Negoziati in Ucraina: Trump e Putin gestiscono le sorti dell’Europa

A seguito di una propaganda elettorale incentrata sulla risoluzione in Ucraina, dopo un lungo scambio con Putin nelle ultime ore, Donald Trump avvia i negoziati per poi farli accettare a cose fatte a Zelensky.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas ha annunciato il rinvio dello scambio di prigionieri: Perché e perché ora?

Hamas si trova attualmente in una posizione in cui deve fare del suo meglio per negoziare l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, assicurando al contempo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione post-bellica in modo che il territorio possa essere rilanciato e ricostruito. di Robert Inlakesh, tradotto da The Palestine Chronicle Lunedì, il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità

Questo 20 febbraio si compiono 6 anni dal vile assassinio del nostro compagno Samir Flores Soberanes. Sei anni nella totale impunità di un governo che funge da mano armata per il grande capitale. da Nodo Solidale Samir è stato ucciso da 4 colpi di pistola davanti a casa sua ad Amilcingo, nello stato messicano del […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina. English version Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore. Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025 Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il progetto imperialista USA-Israele su Gaza e gli sviluppi sul cessate il fuoco

L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fronte Popolare: Gaza non è proprietà di Trump e qualsiasi sogno di controllarla è puramente illusorio

Il destino di qualsiasi forza di occupazione statunitense non sarà diverso da quello dell’occupazione sionista.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: Tel Aviv fa saltare in aria interi edifici a Jenin. Intervista a Christian Elia

Palestina: Israele utilizza le tattiche militari genocidiarie ampiamente viste in 15 mesi su Gaza anche in Cisgiordania. Nel mirino c’è sempre Jenin,  al 14simo giorno consecutivo di assalti, con la morte di 25 palestinesi, decine di feriti, centinaia di persone rapite e altrettante case abbattute.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Geopolitica e lotta di classe nella crisi di sistema

0. Si apre un tempo di incertezza, che non fa ancora epoca. Per conquistarne l’altezza, occorre rovesciare il punto di vista. E cogliere, nell’incertezza del tempo, il tempo delle opportunità. da Kamo Modena 1. «La fabbrica della guerra». Abbiamo voluto chiamare così un ciclo di incontri dedicati a guardare in faccia, da diverse angolature e […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non guerra in Europa, ma guerra all’Europa

La telefonata tra Trump e Putin ha traumatizzato la pessima classe dirigente europea, gettandola nel panico. Mentre la guerra in Ucraina va verso il congelamento gli imbelli che governano il continente finalmente si stanno rendendo conto che questa non era solamente una guerra in Europa, ma una guerra all’Europa, portata avanti con mezzi non convenzionali […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump tra guerra e pace

Quali prospettive apre il ritorno del Tycoon alla Casa Bianca? La pace in Ucraina è più vicina oppure il 2025 sarà un nuovo anno di guerra?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice dei Brics a Kazan: si prospetta la fuoriuscita dal dollaro?

In questi giorni si è tenuto l’incontro internazionale dei Brics+ che ha coinvolto 36 Paesi a Kazan, alla guida la Russia di Putin.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le armi uccidono anche se non sparano

Le guerre ci hanno catapultato nel vortice di una furiosa corsa al riarmo globale, come non accadeva da prima dell’89 del ‘900.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Un sospiro di sollievo, nient’altro

Più che la vittoria dimezzata, per quanto in parte sorprendente, della sinistra in Francia ciò che c’è possiamo festeggiare è la sconfitta del Rassemblement National. Una sconfitta chiara, ed una buona notizia nel breve termine, ma che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ci costringe a porci diverse domande.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’Europa morirà americana?*

Qual è oggi lo stato dei rapporti transatlantici nel quadro del conflitto ucraino e sullo sfondo del montante scontro Usa/Cina?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: l’Europa belligerante alimenta la guerra.

Proprio ieri il segretario della NATO Jens Stoltenberg è stato ospite a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni per stemperare le tensioni riguardo un improbabile coinvolgimento dell’Alleanza Atlantica a fianco dell’Ucraina.