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Argentina: L’Unità Piquetera è riuscita a torcere il braccio al governo degli aggiustamenti e della fame

Dopo una giornata di lotta in tutto il paese trovato un ampio accordo in una durissima negoziazione.

di Carlos Aznárez

A mezzanotte, dopo una copiosa pioggia durante la quale non ha mollato nessuno delle migliaia di manifestanti che erano di fronte al ministero dello Sviluppo Sociale, i/le dirigenti dell’Unità Piquetera hanno potuto annunciare che era stata ottenuta un’importante vittoria nelle negoziazioni.

La giornata era iniziata in mattinata con un’importante marcia dal Ponte Pueyrredón, ad Avellaneda, verso la Capitale, dove decine di organizzazioni e una massa rumorosa di 50 mila piqueteri e piquetere hanno gridato lungo tutto il percorso che con “la fame dei ragazzi non si gioca”, in riferimento alla ripetuta mancanza di alimenti nelle mense popolari. Una carenza provocata semplicemente da un governo che vive voltando le spalle ai più umili mentre paga religiosamente milioni di dollari al FMI.

Una volta di fronte allo Sviluppo Sociale sono stati bruciati copertoni trasformando la zona in una nube di fumo nero mentre aumentavano le parole d’ordine e gli avvertimenti: “da qui non ci muoviamo fino a quando ci pagheranno tutto quello che ci devono”.

È stata tale la pressione popolare che da parte del ministero si è dovuta aprire una porta di dialogo. Nella prima occasione il governo non aveva nulla da offrire, e questo ha riscaldato ancor più gli animi. In un’altra riunione più tesa, uno dei funzionari (Leo Moyano) ha minacciato letteralmente il dirigente del Polo Obrero “Chiquito” Belliboni, e c’è mancato poco che l’episodio finisse a botte. A partire da quel momento, la delegazione piquetera ha deciso di occupare pacificamente il locale dove erano riuniti fino a quando i funzionari, dopo aver riflettuto, fossero tornati al tavolo di negoziato con delle proposte valide. Giù, nella strada, migliaia di manifestanti sopportavano una tormenta con un’abbondante pioggia ma non si sono mossi dal luogo, dimostrando che erano disposti a passare la notte lì se non avessero ottenuto ciò che domandavano.

Sono passate varie ore in cui ci sono stati segnali di più riunioni, fino a quando verso mezzanotte, dopo una durissima negoziazione, le e i rappresentanti dell’UP sono usciti dal Ministero e hanno annunciato quella che si considera una grande vittoria nelle attuali circostanze. Tanto il dirigente Belliboni come Charly Fernández, del FOL, hanno sottolineato che era stato piegato il braccio all’indolenza e alla prepotenza del governo dell’aggiustamento e della fame, ottenendo un cronogramma di alimenti che dovrà essere immediatamente rispettato e il pagamento di accordi che finora venivano messi in un cassetto dal governo e da una delle peggiori ministre dello Sviluppo sociale che è Victoria Tolosa Paz.

In questo modo, tra lo sventolare delle bandiere e il rintronare dei tamburi è stato annunciato che veniva revocata la misura di lotta in tutto il paese, dove durante tutto il giorno erano state bloccate le principali strade d’accesso alle città, e anche le strade internazionali.

Una contundente vittoria del movimento piquetero, e un’altra prova che solo la lotta nelle strade, uniti/e e organizzati/e, permette di ottenere dei risultati di fronte a governi come l’attuale, che si riempiono la bocca di parole vuote e terminano con l’implementare politiche depredatrici e umilianti per i settori popolari. Come ha ben detto uno dei dirigenti piqueteri: “con tutto quello che si spendono nella campagna elettorale e inginocchiandosi di fronte al Fondo Monetario, migliaia di compagni e compagne che mangiano una sola volta al giorno e vivono più che precariamente, potrebbero avere qualcosa di più simile ad una vita e non quello che attualmente passano”. Solo il popolo salva il popolo.

5 luglio 2023

Resumen Latinoamericano

Traduzione a cura di Comitato Carlos Fonseca

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