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Ancora blocchi a Chiomonte

 

Radio blackout ha raccontato il blocco di questa mattina con Valentina, redattrice di Radio NoTav:

{mp3remote}http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/valentina.mp3{/mp3remote}

 

Qui sotto, una cronaca in presa diretta di una delle partecipanti al blocco (da notav.info):

 

Cronahce di resistenza: blocco dei mezzi alla centrale di Chiomonte

Sotto una copiosa nevicata una trentina di no tav hanno bloccato anche questa mattina le strade di accesso al varco 1 della centrale elettrica di Chiomonte. I gruppi sono nuovamente disposti su due fronti ma a differenza delle volte scorse ci si ferma ai primi tornarti che scendono da Chiomonte e al bivio della Ramats. L’obiettivo è il blocco della strada ma anche fare in modo che in caso di uscita, le truppe nero blu debbano scomodarsi un po’ di più delle volte precedenti.

In totale dalla strada che scende da Exilles si impedisce in maniera pacifica ma determinata, il passaggio ad una decina di  mezzi tra furgoni, cassonati e macchine aziendali di CMC, Effedue ed Iren. Alcuni vedendoci sulla strada effettuano subito la retromarcia. Sanno ormani bene che quando i no tav sono in mezzo alla strada, l’unica via di accesso al cantiere è l’A32. Un bel disservizio comunque, poichè non è detto che allo svincolo autostradale dedicato al cantiere, gli sbirri abbiano in elenco i nomitativi di tutti quanti si presentino per l’ingresso. A volte i tempi si allungano e noi non ce ne dispiaciamo di certo.
Ci teniamo in contatto con il gruppo di Chiomonte che verso le 9.10 ci avvisa dello scioglimento del loro blocco in quanto mezzi  ormai dalla loro parte non ne passano più e sono arrivati i carabineri che gli hanno trattenuti per la canonica richiesta di documenti lasciandoli “liberi” in pochi minuti. Tempo di organizzarci anche noi sul da farsi e compaiono dall’ultima curva prima del bivio di Ramats un blindato dei  cc in antisommossa, (circa 8/10 uomini), un defender della polizia di stato con un paio di funzionari a bordo, la punto della digos e dulcis infundo, il capitato di Susa con il suo tirapiedi di fiducia. Entrambi scendono dall’auto con eleganti e lucide
scarpette nere mentre nevica ancora abbondamente e di certo non ci sono temperature primaverili. Solito rito, identificazione dei presenti, scambio di opinioni, sulle nostre ragioni e sul loro continuare a proteggere le mafie e i corrotti che stanno devastando la Clarea. Qualcuno chiede urlando alla truppa se hanno visto Giacu ma evidentemente il freddo paralizza le mandibole ai robocop schierati che adesso bloccano la strada anche ai privati cittadini che transitano da li.
Dopo circa una mezz’ora restituitici i documenti se ne vanno. L’ultimo no tav risale in macchina solo dopo averli visti scomparire definitivamente dal curvone da dove sono arrivati, giusto per non lasciar loro questa soddisfazione!

Alla prossima!
E.

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