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Carovana Ambientale per la Salute dei Territori: è ora di mettersi in viaggio!

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L’assemblea online del 3 giugno è stata un importante primo momento di confronto in vista della costruzione della Carovana Ambientale per la Salute dei Territori. Abbiamo condiviso l’urgenza di rimetterci in marcia partendo dai territori, da quei territori che in questi due anni hanno sperimentato a pieno il rapporto tra devastazione ambientale, inquinamento, sfruttamento e diffusione della malattia.

Nei territori più periferici del nostro paese le difficoltà date dal rapporto con la natura sono emerse con maggiore evidenza. Gli effetti devastanti del modello di sviluppo sull’ambiente sono doppiamente evidenti alla luce della pandemia: nel modo in cui il virus è nato e si è diffuso e nel modo in cui ora si prova a “porre rimedio”. Luoghi innervati dagli itinerari della devastazione, della logistica, del lavoro sfruttato e della “crescita” senza freni, ma anche abbandonati a se stessi a causa della privatizzazione della sanità, dei servizi, a causa di disoccupazione e povertà dilagante.

Oggi viene portato un attacco senza precedenti proprio a quei territori da Sud a Nord, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che incentiva ulteriore speculazione ed inquinamento, mascherate a fatica sotto il paradigma della Green Economy. Un’anticipazione di quanto potrebbe succedere dei prossimi mesi l’abbiamo vista in Val Susa, dove un’enorme dispositivo militare è stato utilizzato per imporre i cantieri inutili ed inquinanti della Clarea e di San Didero. Politici ed imprenditori non hanno imparato nulla dalla genealogia della pandemia, e tocca a noi, nuovamente, dal basso provare ad imporre una ripartenza differente che sia nel nome di un rapporto più giusto e dignitoso tra gli umani e tra gli umani e la natura.

I fatti della funivia del Mottarone, della “Terra dei fanghi”, la sentenza “Ambiente Svenduto” sull’Ilva di Taranto disegnano lo scenario di una battaglia aperta in cui ad essere messe in gioco sono, senza mezzi termini, le nostre vite. E’ necessario dunque unire le resistenze non in una sommatoria, ma in una vera messa in comune delle proprie battaglie che condividono molti aspetti sotto la cornice più generale delle evidenze rispetto al rapporto tra devastazione, lavoro e salute su cui la pandemia ha gettato nuova luce.

Dunque una carovana per incontrarsi nuovamente, ma anche per camminare insieme all’altezza delle sfide che pone il presente.

Da quanto emerso nell’assemblea la Carovana si terrà nei giorni tra il 12 luglio ed il 22 e sarà divisa in due tronconi, uno a Nord che partirà dal G20 della finanza di Venezia per arrivare in Val di Susa e uno a Sud che giungerà a Napoli in concomitanza del G20 di Napoli sull’ambiente. La costruzione delle tappe sarà pubblica ed autonoma in base alle esigenze dei territori: manifestazioni, iniziative, assemblee, visite sui luoghi della devastazione e dello sfruttamento. Una delegazione attraverserà tutte le tappe con l’intento di partecipare a momenti d’incontro e di lotta collettiva.

E’ ora di mettersi in viaggio, un viaggio di resistenza per conquistare un futuro più giusto e dignitoso per tutt*!

Chiunque volesse proporre una tappa, un’iniziativa, un’assemblea o dare semplicemente il proprio contributo alla costruzione del percorso potrà contattarci all’indirizzo mail info@riseup4climatejustice.org.

Da Rise Up 4 Climate Justice

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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