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Da Modena a Bologna: mobilitiamoci per ricostruire la Bassa dal basso!

I manifestanti hanno fatto recapitare al Prefetto una lista di dieci criticità, alle quali gli stessi cittadini pretendono sia data una risposta da parte delle istituzioni. Innanzitutto, come è emerso dai vari interventi fatti durante il sit-in, si ribadisce la richiesta di un indennizzo del 100% per i danni subiti dalle abitazioni in seguito al sisma. La casa è un diritto e lo Stato deve garantire che tutti i terremotati siano in grado di ricostruire la propria. Al contrario, quello che avverrà, in base a quanto emanato finora attraverso decreti e ordinanze, sarà l’anticipazione da parte delle banche del contributo statale, che nel migliore dei casi coprirà l’80% dei danni. Tuttavia, sono molti i cavilli ai quali lo Stato (o chi per lui) potrà appigliarsi per decidere che un cittadino non abbia diritto all’intero rimborso e ciò anche a causadell’intricato labirinto burocratico che i richiedenti dovranno obbligatoriamente attraversare per accedere ai fondi. D’altra parte tanti terremotati non riusciranno a pagare quel 20% previsto come a carico delle loro tasche o finiranno inevitabilmente nella morsa di Equitalia, costretti a ricorrere ad un mutuo anticipato dalle banche e poi impossibilitati a saldarlo.

Inoltre, alla luce delle recenti decisioni prese dal Governo in merito alla mancata proroga del pagamento delle imposte da parte dei cittadini della Bassa, tra le istanze presentate al Prefetto c’è la richiesta dirinviare tale scadenza almeno a giugno 2013, viste le gravi ripercussioni che il prelievo fiscale avrebbe in questa fase sull’economia di quell’area.

Lo scenario che si preaunnuncia è dunque quello di un territorio che, abbandonato a sè stesso dallo Stato, sarà costretto a fronteggiare un pesante declino sociale ed economico. La gente ha cominciato a capirlo, ma trova ancora difficoltà ad organizzare il proprio malcontento. E’ per questo che proprio ora risulta fondamentale il ruolo dei comitati cittadini. Lo dimostra la stessa manifestazione di sabato, che ha già prodotto alcuni risultati positivi. Il Prefetto di Modena ha accettato di incontrare, la prossima settimana, i manifestanti presenti al sit-in per discutere i punti stilati nella lista a lui pervenuta.

Ma c’è di più. Martedì 18 dicembre in Regione verrà discussa lalegge regionale (02/2012) in materia di ricostruzione, in cui si parla dei centri storici. Questa prevede che, se i proprietari di appartamenti nei centri storici dei comuni della Bassa non dovessero essere in grado di fare i lavori di ricostruzione, il Comune stesso avrebbe il diritto di sistemare tali case a proprie spese per poi rivenderle all’asta. Dunque, il proprietario originale perderebbe la propria casa, non potendo permettersi di aggiustarla!

A pensarci, sembra quasi incredibile che il Commissario Errani ignori così sfacciatamente il suo dovere di tutelare i cittadini della Bassa, in primo luogo sul diritto alla casa.

Eppure noi non ci arrendiamo e martedì saremo di nuovo in strada, insieme a Sisma.12, per far sentire la nostra voce al Consiglio regionale a Bologna, dove appunto si voterà la legge, e per chiedere un emendamento della stessa.

Ogni giorno appare più chiaro quanto debbano essere gli stessi cittadini terremotati a mobilitarsi per riappropiarsi del proprio futuro e per declinare il processo di ricostruzione del proprio territorio rispetto ai bisogni reali di chi lo abita.

Unitevi a noi, per ricostruire la Bassa dal basso!

http://comitato8mirandola.wordpress.com/

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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