
Dal 14 luglio anche il 3° battaglione Alpini a Chiomonte

  
ULTIM’ORA: RITARDO PER GLI ALPINI ALTRI DIECI GIORNI DI STOP.
Da oggi la notizia appare certa.  Doveva già essere lunedì ma per motivi tecnici è slittato a domani  l’arrivo degli alpini a Chiomonte. Saranno in 150 divisi nei vari turni e  affiancheranno polizia e carabinieri nei compiti di sorveglianza. I  reparti alpini impiegati sono il 3° btg Susa in ritorno da Kabul e di  stanza a Pinerolo. L’inserimento sarà graduale e dalle indiscrezioni  pare che andranno a sostituire completamente i reparti di polizia e  carabinieri.
Il commento di Nicoletta Dosio:
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da: notav.info 
Alleghiamo in basso una cartina  esplicativa delle recinzioni ad oggi posizionate a Chiomonte e di  seguito una attenta analisi a cura dei comitati no tav della val Sangone  in cui si evidenziano le criticità dei costi di sicurezza. Come si può  notare dalla cartografia in basso l’area recintata ad oggi è  completamente esterna all’area di cantiere prevista e alla cartina degli  esprorpri presentata lo scorso anno e poi depositata con il progetto  che alleghiamo anch’essa in basso. Questa pseudo recinzione che di fatto  è un fortino-questura è un pezzo di cantiere? Se un’opera pubblica non  serve e per di più non è voluta da una popolazione si costruisce una  caserma e poi a fianco un cantiere per difenderne l’operato? Non è una  truffa dire all’europa e al mondo che i lavori sono iniziati quando  nella realtà si è aperta una nuova caserma in val di Susa e nulla di  più? Con questi interrogativi vi lasciamo come già anticipato ad una  attenta analisi dei costi…
 
 
Il Movimento No TAV rileva che,  mentre lo scavo della galleria geognostica e di servizio e costerà non  meno di 143 milioni di Euro per 56 mesi di lavoro, il dispositivo  militare adottato per contrastare l’opposizione popolare costerà nel  medesimo periodo 186 milioni all’anno, quindi in totale 868 milioni di  €. (6 volte il valore dell’opera). Si fa notare inoltre che l’importo  della militarizzazione costerà oltre due volte il valore del  finanziamento a fondo perduto [1]che l’Unione Europea ha promesso  all’Italia. Esso ammonta infatti a 417,4 milioni di Euro, ossia il 63%  dei 662,6milioni di € previsti per questo Progetto Prioritario n. 6, il  resto va alla Francia.
Le analisi sono state fatte considerando i costi industriali e la  struttura delle truppe (ufficiali, sottufficiali, truppa) ed i relativi  costi diretti e indiretti (stipendio, ore di straordinario, indennità di  missione, tredicesime, tfr, vitto e alloggio).
Non sono stati considerati i costi diretti e indiretti dei veicoli e  degli elicotteri, il costo dei lacrimogeni e le spese generali degli  ufficiali di comando che non sono dislocati sul campo.
A La Maddalena, secondo le dichiarazioni fornite dai media, sono  stati schierati 1.920 uomini su 4 turni. Il costo di ciascun uomo è  stato calcolato pari a € 265,06 al giorno in media. Il costo annuo di  questo dispositivo è quindi di € 185.754.048.
Questa valutazione era già stata fatta  nel occasione della campagna dei sondaggi geognostici, pubblicati nei  siti No TAV e mai smentiti. Quando dovesse essere aperto il cantiere per  il tunnel di base di 57 km, il costo della difesa militare del cantiere  per i presumibili 15 anni di lavoro potrà essere, a costi 2011, pari a €  2,79 miliardi di €.
Da oggi la notizia appare certa. Doveva già essere lunedì ma per motivi tecnici è slittato a domani l’arrivo degli alpini a Chiomonte. Saranno in 150 divisi nei vari turni e affiancheranno polizia e carabinieri nei compiti di sorveglianza. I reparti alpini impiegati sono il 3° btg Susa in ritorno da Kabul e di stanza a Pinerolo. L’inserimento sarà graduale e dalle indiscrezioni pare che andranno a sostituire completamente i reparti di polizia e carabinieri.
Il commento di Nicoletta Dosio:
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