
Di corsa contro il Tav! (e intanto le reti vanno giù…)

Dopo le ultime impegnative giornate in  cui il movimento no tav è stato protagonista e non solo mediatico della  scena le iniziative proseguono e la lotta va avanti. La corsa podistica  non competitiva intorno alle reti fortino, la giornata degli artisti no  tav, il no tav tour che prosegue, le continue serate informative e di  dibattito fanno parte di un progetto di movimento complessivo che vuole  mantenere alta la pressione su questo finto cantiere. Un percorso lungo  di resistenza popolare, iniziato lo scorso giugno immediatamente dopo lo  sgombero del presidio della Maddalena di Chiomonte. Per il movimento no  tav è una fase nuova in cui il respiro e la costanza della lotta sono  fondamentali. Di fronte ad una avanzata militare che ha occupato una  porzione di suolo della val di susa l’unica prospettiva per il popolo  che abita questa terra è la resistenza, popolare, diffusa e continua. Il  movimento no tav è di fatto l’epicentro delle energie di tutti i  valsusini che in questi anni e ancora oggi sempre più sono determinati a  difendere il futuro della terra in cui sono nati. Tutta la valle e non  solo nella sua complessità sta lottando, a modo suo e in mille modi, di  notte alle reti, di giorno con le famiglie, facendo sport, proponendo  arte e cultura, in opposizione netta ad un modello di sviluppo che  propone recinti e distruzione. Una valle che vuole vivere, che lo fa  combattendo contro chi di questa valle vuole la distruzione, la morte,  la negazione di un futuro. Una valle che allo stesso tempo non si vuole  chiudere in se stessa e nei suoi problemi, che urla e li porta in giro  per l’Italia. I problemi che però sono e devono essere di tutti,  tollerare oggi, nel mezzo di questa crisi economica devastante uno  sperpero così immane di denaro pubblico per un’opera inutile è di fatto  un grave errore, un crimine. 22 mld di euro per un’opera inutile con  oltre 20 mld di manovra lacrime e sangue del ministro Tremonti e del  governo Berlusconi spiegano da soli l’importanza della lotta oggi contro  la nuova linea ad alta velocità Torino Lione.
 Così il no tav va avanti, corre contro un’opera inutile, contro una  casta di politicanti allo sbando che in questa fine di seconda  repubblica si muovono affannosi ed arroganti a difesa degli interessi  dei soliti gruppi di affari, fieri solo della loro ignoranza e della  loro avidità.
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