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Dopo il referendum: continua la difesa dell’acqua bene comune

Per questi motivi, sabato pomeriggio il popolo dell’oro blu è partito da piazza della Repubblica (Roma) ed è arrivato in Piazza Bocca della Verità, portando in strada 15-20 mila persone. Molte le presenze dei comitati territoriali e dei sindacati di base ma anche significative le assenze dell’arco del centrosinistra che dopo aver appoggiato il referendum adesso si trovano a sostenere il governo delle banche capitanato da Monti.
La manifestazione è stata anche l’occasione per lanciare la campagna nazionale “Obbedienza civile”, ovvero una campagna che, seguendo il mandato del popolo italiano, produrrà in tutti i territori percorsi auto organizzati e collettivi di riduzione delle tariffe dell’acqua, per la percentuale che è destinata al profitto delle aziende che la gestiscono.
L’articolazione della campagna di autoriduzione della bolletta è una scommessa politica che può portare ad esiti e precedenti decisamente interessanti in difesa dei beni comuni, se riuscirà ad articolare nei territori vertenze che impongano sulla base dei rapporti di forza una non profittabilità sulla gestione dell’acqua

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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