Francia, A69, bacini: azioni seriali di disarmo contro le aziende ecocide
Macchine incendiate nel cantiere della A69, un bacino scoperchiato nella Vienne
Nonostante l’escalation repressiva avviata dal governo, che sta cercando di soffocare le proteste ambientaliste, negli ultimi giorni si sono svolte diverse azioni di disarmo degne di nota.
Contro la A69
Nel sud-ovest, sul tracciato del progetto dell’autostrada A69 che sta distruggendo boschi e terreni agricoli tra Tolosa e Castres, due macchine sono andate in fumo nella notte tra il 23 e il 24 maggio. Un camion e un escavatore sono stati ridotti in cenere in un tratto del cantiere di Lacroisille nel Tarn. Questo nuovo sabotaggio incendiario arriva dopo altre due azioni di disarmo a Saix a metà aprile e a Puylaurens all’inizio di maggio. Il gruppo di costruzioni NGE e la sua controllata ATOSCA, che gestisce il progetto, stanno risentendo della crisi. Apprendiamo dalla stampa locale che l’azienda sta chiedendo aiuto al ministro dell’Interno, implorandolo di inviare più polizia e gendarmi sul posto. Con il rischio che il dispiegamento repressivo costi più del progetto stesso.
L’IPCC – Cosmic Ecocide Ban Group – richiama: “I concessionari e i project manager sentono che il loro progetto è minacciato, sia a livello legale, sia a livello dell’opinione pubblica o dell’opposizione dei cittadini. Stanno cercando di imporlo con la forza per non perdere una briciola dei succosi profitti promessi dall’accaparramento delle terre.
C’è ancora tempo per tornare indietro!
Le vie legali sono disperatamente lente, il che potrebbe consentire l’emergere di concretizzazioni anche prima dell’esito legale dei ricorsi nel merito. Non abbiamo altra scelta che intervenire nonostante la sorveglianza e la pesante repressione, per avere la possibilità per la popolazione di avere voce in capitolo sulla questione delle risorse comuni, non vogliamo un nuovo passaggio forzato dello Stato”.
Da diversi mesi a questa parte la lotta contro questo dannoso, inutile e costoso sviluppo del territorio è segnata da molteplici e molteplici azioni: occupazioni di alberi minacciati, aree da difendere, manifestazioni di massa e azioni clandestine, che sembrano scuotere i lavoratori del cemento e il futuro concessionario. Il 7, 8 e 9 giugno si svolgerà un grande weekend di mobilitazione contro l’A69. Continua…
Evitare che i megabacini causino danni
Più a nord, nel dipartimento della Vienne, è un bacino che è stato preso di mira da coloro che si oppongono all’agrobusiness e all’accaparramento dell’acqua da parte di una minoranza di irrigatori e grandi produttori di cereali. La notte del 25 maggio, il bacino è stato strappato e scoperto, e la stazione di pompaggio è stata messa fuori servizio. In un comunicato stampa, gli oppositori del sistema del mega-bacino rivendicano la loro azione. Spiegano:
“Noi, abitanti del Poitou, che amiamo pescare nella Sèvre Niortaise, passeggiare lungo il Clain, pedalare sulle rive della Charente, vediamo ogni giorno le devastazioni sulla nostra terra del sistema industriale e intensivo dell’agrobusiness. Il gioco di prestigio che permetterebbe loro di continuare le loro azioni dannose non è più da presentare, i noti bacini sono la punta di diamante di questo sistema […]
Questa azione non prende di mira l’orticoltore che ci nutre ogni giorno o l’agricoltore che lotta per la sua dignità. Attacca un sistema industriale che sfrutta tutti gli agricoltori e prende di mira alcuni imprenditori dell’agrobusiness che pensano di poter continuare a far girare i loro macchinari fuori dalla vista […]
Lungi dall’essere irraggiungibili, ci chiediamo piuttosto come faranno quando tutti i cittadini, che a causa loro non possono più bere l’acqua del rubinetto e vedono i loro corsi d’acqua prosciugarsi, inizieranno a prenderli di mira […]
È solo ponendo fine alle attività distruttive dell’agricoltura industriale che saremo in grado di costruire un uso equo della risorsa più preziosa, l’acqua”.
Diverse dozzine di organizzazioni e collettivi stanno chiedendo una prossima grande data di mobilitazione internazionale quest’estate nel Poitou in difesa dell’acqua. Ci vediamo dal 14 al 21 luglio 2024.
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.
Bacini idriciCRISI CLIMATICAFranciagrandi opere inutilisabotaggisoulevement de la terre