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La Val Susa è No Tav: guai a chi la svende!

La nutrita presenza di notav ha volantinato davanti ai cancelli della ditta, informando gli operai sui perchè ci opponiamo al cantiere e sui motivi dell’opoosizione della Valle, smascherando le balle che raccontano ai lavoratori stessi.

C’è stato un lungo colloquio con gli operai che hanno poi potuto prendere i camion e recarsi a fare quello che fanno tutti i giorni, forse con qualche motivazione in meno, e qualche verità in più.

Il volantinaggio è poi continuato in mattinata al mercato di Susa.

Ascolta la diretta da Susa con Nicoletta Dosio

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Qui di seguito il volantino distribuito: La Val Susa è No Tav: guai a chi la svende!

Una piccola minoranza di persone della Val Susa si presta alla strumentalizzazione individuale al servizio della mafia sitav e delle truppe di occupazione. In prima fila in questa corsa al tradimento degli interessi della Valle in nome dei propri ci sono gli imprenditori che hanno deciso di far soldi con la “grande opera”. Poco importa se essa danneggerà irreparabilmente la vita di tutte e tutti, rapinando il futuro dei nostri figli; per queste persone, abituate a mettere i capitali (tra l’altro pubblici, quindi pagati da tutti noi) davanti a tutto e tutti, nulla vale più di un po’ di grana, guadagnata anche grazie ad amicizie “giuste” e poco presentabili. Ecco allora la ItalCoGe, ditta di Susa, prestarsi alla bassa manovalanza delle forze dell’ordine, usando i propri mezzi per distruggere il presidio della Libera Repubblica della Maddalena o innalzare recinzioni.

I mezzi della disinformazione scrivono che siamo contro i lavoratori, ma il movimento notav è dalla parte di tutti coloro che lottano sul lavoro per migliori condizioni di lavoro e per un migliore salario, di tutti i disoccupati, i migranti e i precari che cercano fonti di reddito migliori e più stabili. Questo non vuol dire, però, che per arrivare a fine mese si possa fare qualsiasi cosa. Come non accettiamo che qualcuno si guadagni il pane gasando la valle con i lacrimogeni, così non accettiamo che lo faccia facendo lo schiavetto diligente delle forze del ministro Maroni e dei faccendieri criminali che si celano dietro al tav. L’apparente difesa “del lavoro” da parte di CISL e UIL è in realtà una difesa delle imprese e dei loro padroni, oltre che di una politica e di un modello di sviluppo che stanno creando disoccupazione, crisi economica e sfruttamento selvaggio in Val Susa come in tutto il mondo.

La retorica del lavoro è anche smentita dalla crisi in cui versa il settore vitivinicolo, per fare un solo esempio, da quando il fortino militare è stato installato. Quanti posti di lavoro saranno a rischio con l’avanzare della militarizzazione? Quanti lavoratori del settore turistico si troveranno per strada? Questo dovrebbero spiegarci il governo, il PD e Bonanni, che dopo aver tesserato i lavoratori del TAV e aver loro promesso supporto davanti ai flash dei fotografi, non ha mosso un dito quando questi non sono stati pagati o sono stati pagati in ritardo dai loro padroni. Per non parlare delle condizioni in cui questi operai lavorano durante le tensioni con i valligiani, respirando anch’essi lacrimogeni cancerogeni: forse la CISL ha mosso un dito in tutela della loro salute? A tutti questi lavoratori chiediamo di smettere di prestarsi a un gioco sporco.

PER DIFENDERE E RILANCIARE IL FUTURO DELLA VALLE
SERVE IL CORAGGIO DI TUTTI
LA NOSTRA TERRA NON SI SVENDE
NO AL RICATTO DI UN LAVORO IPOTETICO, NOCIVO E MAL PAGATO

VAL SUSA NO TAV

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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