InfoAut
Immagine di copertina per il post

Notav: dopo il delitto di laurea arriva il delitto di cronaca. Giornalista condannato per non essersi accontentato della versione della polizia

||||

Davide Falcioni, al tempo giornalista di Agoravox, è stato condannato pochi giorni fa per aver raccontato un’azione di contestazione dei notav. Il diritto di cronaca viene sacrificato sull’altare delle grandi opere ma dal mondo del giornalismo italiano non arriva neanche una timida voce di protesta.

Nell’estate 2012, a poco più di un anno dal violento sgombero della Libera repubblica della Maddalena, invasa da centinaia di militari e poliziotti per mettere in piedi il cantiere della Torino-Lione, i notav decisero di fare visita a una delle aziende che partecipavano al consorzio dei costruttori della tratta ferroviaria Torino-Lione. Un’azione di lotta per andare a mettere davanti alle proprie responsabilità le aziende che avevano deciso di mettere le mani in pasta in questa scellerata grande opera.

La ricostruzione della polizia, non presente al momento dei fatti, non poteva quindi che essere inventata di sana pianta e raccontava quell’azione come l’invasione di orde barbariche che devastarono l’attrezzatura informatica della ditta intimidendo i presenti. Una favoletta tutta funzionale alla mazzata repressiva che doveva arrivare poco dopo e che portò addirittura all’arresto di diversi notav. Quell’azione fu raccontata dalla totalità dei giornalisti rimanendo comodamente seduti in redazione e utilizzando esclusivamente tre tasti della propria tastiera: tanto basta, in effetti, per fare copia e incolla dei comunicati stampa che la Questura aveva inviato a tutte le testate chiedendo cortesemente pubblicazione. C’era però un’eccezione, Davide Falcioni, un cronista presente quel giorno che testimoniò né più né meno come andarono i fatti. Così si legge nell’articolo: “Dipinta come un’azione violenta realizzata dei soliti “facinorosi” dei centri sociali torinesi, in realtà ha visto la partecipazione pacifica di decine di persone di ogni età ed organizzazione politica o sociale. L’azione si è svolta a volto scoperto, suonando il citofono e facendosi aprire. Una volta entrati, è stato srotolato uno striscione ed accesi un paio di fumogeni rossi. Nessun danno è stato arrecato agli oggetti dello studio. Nessuna minaccia ai dipendenti che, anzi, hanno amabilmente chiacchierato con i militanti No Tav presenti”.

Durante il processo Davide Falcioni, sorpreso delle accuse mosse ai manifestanti e sicuro di ciò che aveva visto (e scritto) ha deciso di testimoniare in aula. È successo a quel punto l’incredibile, un fatto che dovrebbe dirla lunga su quanto questo piccolo movimento in una valle alpina fa tremare i palazzi di questo paese: se si prende la difesa dei notav si diventa immediatamente correi. Il giudice infatti, tra lo stupore generale, ha trasformato su richiesta del PM il testimone in imputato, stralciando la sua posizione e rendendolo responsabile anche lui di “concorso in violazione di domicilio”. È seguito un processo kafkiano, in cui il Pubblico ministero ha chiesto a Falcioni di rendere conto del perché volesse scrivere del TAV pur essendo marchigiano e di giustificarsi sulla sua curiosità giornalistica: “Falcioni, perché è entrato? Non poteva farsi raccontare quello che era successo dalle Forze dell’Ordine?” ha chiesto l’accusa. Il primo grado si è concluso all’inizio di questa settimana: condanna a quattro mesi di reclusione.

Non è d’altronde la prima volta che chiunque osi rompere la narrazioni dominante rispetto al movimento notav deve subire la scure della legge. È del 2016 la condanna di una studentessa in antropologia che aveva scritto la sua tesi di laurea sulla valle che resiste: condannata a due mesi di reclusione perché “moralmente complice” dei notav.

Davanti alla condanna di Falcioni, però, ci si sarebbe potuto aspettare un rantolo di dignità, se non altro corporativo, da parte della categoria dei giornalisti. In fondo, i dittatori travestiti da democratici in giro per il mondo, dalla Turchia all’Arabia saudita, dalla Russia all’Egitto, non condannano forse i cronisti esattamente con le stesse motivazioni (vicinanza ideologica a movimento anti-governativi, accesso a zone di guerra o interdette etc.)?

Ma, incredibile, quando anche in Italia arriva la condanna di un giornalista per aver raccontato ciò che ha visto non si alzano le voci sdegnate dei Roberto Saviano e dei Gianni Riotta. Silenzio stampa. Il che dimostra bene l’idea che i professionisti dell’informazione hanno su ciò che dovrebbero fare i giornalisti nel nostro paese. Altro che quarto potere: quatti quatti come potete… 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

3 luglioDAVIDE FALCIONInotav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ennesima alluvione a Lamezia: a quando la messa in sicurezza del territorio?

Passano gli anni – per l’esattezza il 4 ottobre ne sono passati sei – eppure lo scenario al quale abbiamo assistito è praticamente uguale, forse persino peggio, se non fosse per la fortuna di non piangere ancora vittime.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Cu cu, cu cu, le reti vanno giù!

Sull’iniziativa di domenica in Val Susa, presso i terreni del presidio di San Giuliano, riprendiamo queste riflessioni pubblicate su notav.info

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’inganno della Torino – Lione

Continuare a parlare di Alta Velocità tra Torino Lione vuol dire continuare a ingannare i cittadini.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“I boss lo chiamavano generale”: scoppia il bubbone del sodalizio tra ndrangheta e CO.GE.FA nei cantieri del tav

Nuova tegola sul raddoppio della Torino-Lione. Il colosso delle costruzioni COGEFA ha ricevuto un’interdittiva anti mafia per i rapporti tra il suo fondatore e diversi membri di spicco delle ‘ndrine operanti in Piemonte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ecologia, marxismo e decrescita: spunti di riflessione

Ecologia, marxismo e decrescita: quali convergenze e prospettive? Questa è la domanda da cui parte la giornata di approfondimento che si terrà a Torino presso il Campus Luigi Einaudi organizzata a partire dalla sezione monografica dei Quaderni della decrescita a. 1, dal titolo “Marxismo e decrescita”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Manifestazione di Soulèvements de la Terre contro il collegamento ferroviario ad alta velocità LGV Sud-Ouest tra Bordeaux e Tolosa

Più di 1.500 persone hanno risposto all’appello dei collettivi LGV NON MERCI (TAV NO GRAZIE) e Soulèvements de la Terre contro il progetto della linea ad alta velocità nel Sud-Ovest.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per le vie di Susa

Sabato pomeriggio le vie di Susa sono state attraversate da migliaia di No Tav nuovamente in marcia per esprimere il proprio dissenso contro un’opera ecocida e devastante.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano, conferenza stampa: mobilitazione permanente e manifestazione popolare sabato 12 ottobre

La Valle che Resiste risponde con una mobilitazione permanente che proseguirà fino alla fine delle procedure di esproprio e che prevede un appuntamento quotidiano alle 18.30 al gazebo informativo a Susa (in Regione Priorale 24) e una grande manifestazione popolare per le vie della cittadina sabato 12 ottobre alle ore 15 con partenza dalla stazione di Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Contro il vostro progresso la nostra rabbia!

Pubblichiamo di seguito l’appello degli studentə dei collettivi autonomi romani per la mobilitazione che si terrà a Roma venerdì 11 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giù le mani dalla nostra terra! Assemblea e passeggiata verso San Giuliano

Questa sera si è svolta a Susa una partecipata assemblea No Tav, chiamata dal Movimento nelle ore centrali della giornata per iniziare a dare una prima risposta collettiva allo sgombero del presidio di San Giuliano avvenuto nella scorsa notte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Comunicato stampa: dalla Venezia Verde alla Laguna di Venezia dal 2 all’8 settembre

Il 2 settembre, su iniziativa del collettivo Bassines Non Merci e nell’ambito della stagione 7 di Soulèvements de La Terre, una delegazione partirà per una grande traversata dalla Venezia verde del Marais Poitevin a Vicenza, dove dal 5 all’8 settembre si svolgerà il Venice Climate Camp.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Mettere in comune i saperi: Estrattivismo e cura della terra alle Giornate di Antropologia Conviviale, 22-25 agosto 2024

Diffondiamo volentieri l’indizione al tavolo su Estrattivismo e cura della Terra che si terrà in occasione delle giornate di Antropologia Conviviale al quale il progetto Confluenza è invitato a prendere parte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Importante mobilitazione contro la base MUOS della US Navy

Ripubblichiamo di seguito il comunicato apparso su Notav.info in merito alla mobilitazione No Muos degli scorsi giorni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Avanti No Tav! Note sul Festival 2024

Ci siamo presi qualche giorno per tirare le somme di questa ottava edizione del Festival Alta Felicità, una tre giorni in cui la Valsusa e il territorio di Venaus si sono trasformati in un laboratorio di esperienze e condivisione, andando ben oltre la già ricca programmazione culturale e artistico-musicale.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Dalla Val Susa che non si arrende confluiamo verso un autunno ricco di iniziative!

L’assemblea di Confluenza domenica 28 luglio 2024 durante il Festival Alta Felicità a Venaus è stata un successo! Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti e tutte coloro che hanno partecipato attraversando il Piemonte per raggiungere la Valsusa terra di lotta ed esempio per tutti i comitati che si battono per la salvaguardia dei propri territori.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10mila No Tav in marcia verso i cantieri di Chiomonte e San Didero (VIDEO)

Riceviamo e pubblichiamo questo video che racconta alcuni momenti della marcia di sabato 27 luglio 2024 ai cantieri di San Didero e Chiomonte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TavLeaks. Documento tecnico lancia l’allarme sull’impatto idrogeologico del cantiere: sta accelerando il cedimento di una diga in Val Maurienne

Il giornale Mediapart si è procurato un documento interno della EDF, l’azienda francese di fornitura elettrica, in cui un ingegnere lancia l’allarme, con tanto di emoji , sul fatto che lo scavo del tunnel del TAV ha, nel 2019, svuotato di acqua una parte della montagna in Val Maurienne, in Savoia.