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Proteste a Roma contro gli arresti degli attivisti No Tav

L’iniziativa in corso è la naturale conclusione della affollatissima conferenza stampa organizzata dagli studenti c/o la Facolta’ di Scienze Politiche , dove studia e si impegna politicamente il giovane compagno Damiano Calabrò( attivista di Esc) , arrestato e condotto nel carcere di R.Coeli con le solite imputazioni  “resistenza e violenza”, che si attribuiscono  da sempre agli oppositori in lotta  tentando di dissuaderli dal conflitto brandendo l’arma repressiva.

Sempre a Roma, al compagno Davide Massadani del Corto Circuito è stato affibbiato l’obbligo di non allentarsi da Roma ; a detta degli inquirenti tutte/i le/i compagne/i arrestati e/o “ obbligati” , hanno preso parte alle mobilitazioni svoltesi a Chiomonte e dintorni il 24/6 e il 3 luglio 2011.


Altre iniziative di protesta sono previste nei giorni a seguire in raccordo con quando sta avvenendo in tutta Italia , per sventare l’ennesimo teorema giudiziario contro i movimenti di opposizione sociale.

Colpire i NO Tav , è stato detto in conferenza stampa , è un disegno criminoso predisposto da tempo ed orchestrato dalla banda politico-giudiziaria – da Caselli a Fassino, da Cota all’insieme dei partiti e sindacati concertativi-  che a tutti i costi vogliono la TAV , passando sopra e oltre il rifiuto del popolo Valsusino , anche con l’illegale e incostituzionale militarizzazione del territorio e le persecuzioni, pur di raggiungere l’insulso e dannoso scopo.


I partecipanti alla conferenza stampa , le varie articolazioni del movimento romano , si sono oltremodo pronunciati per  la resistenza attiva a fianco della popolazione in lotta della Val Susa e l’utilizzo di tutti i mezzi necessari per la liberazione delle/i compagne/i arrestati.


Il compagno dei Cobas intervenuto, nell’ esprimere la solidarietà e l’impegno dell’intera organizzazione, ha caldeggiato la necessità della partecipazione alle iniziative già previste dai NO Tav . in particolare ,quella di sabato 28/1 a Torino.

E di prevedere la possibilità di una manifestazione complessiva e generale a Roma “contro le grandi opere/la devastazione-militarizzazione dei territori, per i beni comuni, l’agibilità sociale, la liberazione degli arrestati”, citando la grande capacità di risposta partecipativa che ebbe il movimento al tempo del  “Teorema Cosenza”, che di fatto fece fallire l’operazione ai danni dei compagni del “ sud ribelle”; a tal proposito il compagno ha ricordato che il 23/2 ci sarà l’ultima coda giudiziaria in Cassazione e per quella data si svolgerà un presidio davanti la stessa.


Vincenzo Miliucci

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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