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Succede solo in Val Susa…

Aspettando Marianna e Nina libere!

 

Due notizie degli ultimi due giorni ci danno la misura degli interessi che stanno dietro alla realizzazione dell’Alta Velocità. Non solo il super-procuratore Caselli si scomoda per chiedere la conferma dell’arresto (cautelare, cioè preventivo, cioè in assenza di giudicato)  di due ragazze incensurate. Succede pure che alcuni studenti medi dell’alta valle ricevono a scuola  la visita ben poco gradita dell’Arma dei Carabinieri…. Motivo: un volantinaggio di solidarietà con le 2 arrestate e contro il Tav…

da:notav.info

La legge è uguale per tutti? Anche Caselli in aula contro i no tav

Così sostiene la procura dalle pagine dei giornali commentando la solidarietà espressa da Luca Mercalli a Che Tempo che fa e la fiaccolata di ieri sera. Ci permettiamo di aggiungere un punto interrogativo all’affermazione dei amgistrati torinesi perchè abbiamo dei seri dubbi in merito. La vicenda di Nina e Marianna ci fa crescere ulteriormente i dubbi nel merito, del resto due incensurate, con accuse fumose, a cui vengono confermati gli arresti in una domenica mattina, alla presenza del vice procuratore capo la dicono lunga su come s’intende la giuistizia nei confronti del movimento notav. Ma oggi, giorno dell’udienza al Tribunale del Riesame per Nina, apprendiamo dai giornali che il procuratore capo in persona, Gian Carlo Caselli, ha presenziato personalmente. Per qualcuno, che tifa Caselli a prescindere, potrà essere letto come gesto estremo di garanzia, per chi invece, come noi,  si trova a lottare contro il più grosso affare per le mafie (senza coppola e lupara ma in doppiopetto) ci preoccupa.

La tesi che vuole ancora in carcere (attendiamo il verdetto della corte) Nina e Marianna è sempre più chiara, perchè non va a” punire” come si dice, comportamenti illegali o altro, ma ha l’intento di disciplinare un movimento, che ha dimostrato con i giorni della Libera Repubblica e con resistenza popolare di tutti questi mesi, che si può vivere diversamente rispetto a quanto imposto, e che la vita pubblica non deve essere perforza subita. Del resto prendere lezioni da chi lo stato lo intende come un giocattolo ad uso privato è difficle, e rifiutarsi di  chinare la testa di fronte a chi crea la crisi (per incapacità e criminalità) e poi vuole farcela pagare è un atto di responsabilità estrema.

Alla magistratura vorremmo chiedere che legalità difende, che istituzioni, che potere. Quello che per fare un opera pubblica militarizza un territorio intero e lascia che il paese vada a rotoli? E difendere un simbolo, come quello che è nella realtà il non cantiere di Chiomonte, dove lo stato è rappresentato solamente dalle forze dell’ordine è qualcosa di legale e coerente?

Ci permettiamo infine di asserire che stare al di qua o al di là della rete oggi diventa una differenza morale e siostanziale. Dentro il fortino si difende il modello della crisi, del debito dei manganelli per i sacrifici, dall’altra parte, la nostra, si difende il futuro di tutti, la collettività, i beni comuni.

L’accanimento giudiziario nei confronti di Nina e Marianna, (considerando che nello specifico deve rispondere all’accusai lesioni per la distorsione ad una gamba di un funzionario di polizia che è cadeuto da solo)o anche solo quello mediatico nei confronti delle affermazioni di Luca Mercalli, ci toglie gli ultimi dubbi.

NO TAV A SCUOLA? TI MANDO I CARABINIERI!

Dopo un’assemblea sul tema dell’altà velocità in val di Susa gli studenti medi della val di Susa hanno deciso di portare all’interno delle loro scuole il problema per poterne discutere. Quindi da questa mattina, mercoledì 21 settembre sono iniziate le iniziative nei licei di Bussoleno, Susa e Oulx. La data coincide inoltre con l’udienza per la scarcerazione di Nina e Marianna, le due donne arrestate la sera del 9 settembre a Chiomonte. Uno degli argomenti delle attività era appunto la discussione e la spiegazione delle ultime giornate di lotta che hanno visto il movimento no tav protagonista. Al des Ambrois gli studenti si sono organizzati la giornata facendo volantonaggio per sensibilizzare il resto degli studenti e successivamente durante l’intervallo hanno allestito un banchetto no tav. A seguito di questo volantinaggio sono comparsi nell’istituto i carabinieri della locale stazione che  però hanno giustificato la loro presenza al corpo docente in modo surreale “c’è un bel bar in questa scuola, siamo qui per un caffè” consapevoli di aver commesso un grave atto introducendosi all’interno della scuola senza alcuna autorizzazione e senza che nessuno abbia richiesto il loro intervento. Al Norberto Rosa di Susa-Bussoleno gli studenti si sono organizzati con una due giorni no tav iniziate stamani con un’assemblea. All’interno dell’assemblea si è discusso della delibera CIPE e del tunnel esplorativo della Maddalena approvato il 18 novembre 2010 oltre ovviamente agli avvenimenti accaduti negli ultimi tre mesi in valle di Susa. Le attività proseguiranno domani in tutti gli istituti aspettando con apprensione le decisioni della magistratura torinese. Questo l’inizio di una seria campagna di informazione e lotta all’interno degli istituti superiori puntando poi ad un coinvolgimento degli istituti torinesi magari partendo già dal corteo studentesco del 7 ottobre a Torino.

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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