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TAV: il punto sui lavori preliminari

Il punto sui lavori preliminari lato Italia a fine 2023

Dicembre 2023: già per i lavori preliminari continua l’accumulo di consistenti ritardi sui cronoprogrammi

Scheda a cura del Comitato NO TAV Torino (notavtorino.org) – 6 Gennaio 2024

Cantiere della Val Clarea (Chiomonte/Giaglione)

Lo scavo del tunnel di base non è ancora partito.

Negli ultimi giorni dell’anno le imprese che a Settembre si sono aggiudicate l’appalto per 1 miliardo e 99 milioni stanno prendendo possesso del cantiere di Chiomonte da dove dovranno iniziare a scavare sia verso Susa che verso il confine francese. Ma prima occorre che realizzino in sotterranea diverse notevoli opere accessorie, come previsto nella descrizione dei lotti nell’appalto, opere che discendono dalla “variante 2017” del progetto: le 6 gallerie di servizio, “la c.d. area di sicurezza Clarea”, i cameroni necessari per il montaggio delle TBM (Tunnel Boring Machine, le talpe meccaniche) VEDI

Solo dopo tutto questo potranno affrontare le gatte da pelare del tunnel vero e proprio: temperature non sopportabili dagli esseri umani, rocce carbonatiche porose e poco consistenti, rischi di venute d’acqua incontenibili.

Negli ultimi 3-4 anni i lavori delle precedenti imprese avevano riguardato soprattutto lo scavo delle piazzole laterali dentro la galleria geognostica, operazione che ha richiesto un tempo più che doppio del preventivato, Quelle stesse ditte hanno anche gestito il progressivo allargamento delle recinzioni di cantiere. L’ultimo, recentissimo, ampliamento (area evidenziata nell’immagine a lato), è avvenuto in sospetta sincronia con il provvedimento giudiziario di sequestro del confinante Presidio No Tav dei Mulini.

Qui una vista generale dello stato del cantiere alla data del 23 Novembre 2023

Vedi galleria fotografica delle operazioni di ampliamento in corso in quella data; con un confronto tra lo stato del territorio ante-cantiere e quello attuale, da cui emerge la portata della devastazione ambientale

Nella foto si distinguono piste interne di cantiere e consolidamenti di piazzali di manovra, ma, come si può vedere agevolmente, non vi è alcuna traccia di realizzazione degli svincoli autostradali (da e verso Susa) previsti a servizio del cantiere: erano stati progettati 10 anni fa e avrebbero dovuto essere completati entro il 2018.

Nell’ultima decade di Dicembre le nuove ditte appena entrate nel cantiere hanno innalzato una gru posizionandola nello spazio che separa i viadotti delle due carreggiate autostradali. Da utilizzare, molto probabilmente, per costruire gli svincoli a servizio del cantiere. A prima vista appare come una seria minaccia alla sicurezza della circolazione.

Cantiere industriale (Salbertrand)

Continua il lavoro di rimozione di cumuli ed interramenti di rifiuti allo scopo di liberare (e bonificare?) l’area su cui erigere il cantiere più grande dell’opera in valle, quello che la variante di progetto 2017 ha deputato a vagliare lo smarino estratto dallo scavo del tunnel di base ed a realizzare “i conci” di cemento per rivestirne l’interno.

Anche qui alle ditte incaricate degli sgomberi subentreranno le vincitrici dell’appalto del tunnel (Itinera,Ghella spa e Spie Batignolle Genie Civil) che inizialmente dovranno allestire da zero il sito industriale, compreso lo stabilimento lungo 300 metri ed alto 23. Con un ritardo di almeno 3 anni, che potrebbe facilmente protrarsi oltre..

Cantiere del nuovo autoporto A32 (San Didero)

Il progetto è, anche qui, quello del 2013. Dopo l’occupazione manu-militari dei terreni di San Didero nel 2021 la Sitaf (società di Gestione dell’autostrada) aveva prima indetto e poi revocato una gara d’appalto per i lavori di realizzazione della struttura; a Luglio 2022 finì per auto-affidarsi il compito (affidamento in house) con un procedimento di dubbia legalità sotto il profilo giuridico-amministrativo.

Oggi, dopo un anno e mezzo circa risulterebbero solo predisposte le canalizzazioni dei sotto-servizi e cementata o asfaltata l’area del piazzale. Risultano ancora in piedi gli scheletri degli edifici preesistenti, risalenti agli anni ’70.

Fotocomposizione: stato dei lavori a San Didero al 19 Settembre 2023

Piana Susa – Bussoleno

Ricordiamo che la piana tra Susa e Bussoleno è una delle zone a più pesante impatto del progetto Tav del 2013.

Nel corso dell’ultimo anno qui sono stati effettuati, sotto l’egida di Telt, alcuni sondaggi esplorativi finalizzati al completamento dei progetti definitivo ed esecutivo delle numerose opere previste, tra cui la galleria funzionale ad interconnettere Tav e linea storica.

Con riferimento alla figura:

– nell’area 1, corrispondente all’uscita del tunnel di base situata presso la casa di riposo San Giacomo, sono state condotte indagini archeologiche che hanno messo in luce vestigia di epoca romana, come era facile aspettarsi nei dintorni di una città che fu importante crocevia transalpino come Segusium;

– prospezioni geognostiche sono state invece condotte nelle aree 2 (località Traduerivi, Coldimosso, Santa Petronilla) e 3 (località Isolabella), corrispondenti agli imbocchi del tunnel di interconnessione lato Susa e lato Bussoleno (dove è previsto l’innesto sui binari della linea storica nei pressi della stazione). In queste zone Telt ha anche avviato procedure di esproprio temporaneo di terreni.

Tratta nazionale italiana

Anche sulla tratta nazionale nel 2023 sono stati eseguiti sondaggi, in questo caso a cura di Rfi, mirati soprattutto alla stesura dei progetti definitivi di:

– tunnel sotto la collina morenica (detto di Sant’Antonio) tra Buttigliera/Rosta e Rivalta

– opere ad esso connesse (come la galleria artificiale e la duna di Rivalta, alta quanto un palazzo di 6 piani)

– attraversamento e connessione dello scalo merci esistente ad Orbassano .

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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