Udienza preliminare per Erri de Luca:” “Andrò in tribunale quando si potrà discutere a porte aperte”
Pubblichiamo di seguito il commento di notav.info:
L’esito dell’udienza preliminare si conoscerà lunedì alle 11.30.
Oggi, LTF (che aveva proposto querela contro Erri) si è costituita parte civile e successivamente le parti hanno discusso.
I PM (Rinaudo e Padalino) hanno chiesto il rinvio a giudizio (cioè l’inizio del processo vero e proprio) perché a loro dire le frasi di Erri hanno concretamente “istigato” a delinquere: le sue parole avrebbero indotto le persone a commettere reati contro il cantiere (reati che sarebbero stati commessi in un periodo immediatamente successivo alle sue dichiarazioni).
La parte civile si è associata alla richiesta dei PM.
La difesa ha chiesto invece il proscioglimento (ovvero che non venga avviato il processo).
Un video dal presidio: Nicoletta Dosio legge un brano di Erri De Luca dedicandolo allo scrittore a processo e ai boschi della Val Clarea devastati dal cantiere:
(Intervista di Meo Ponte per torino.repubblica.it)
Erri De Luca, ha sentito che cosa hanno detto i pm in udienza, che le sue dichiarazioni sulla liceità dei sabotaggi in Val di Susa, dato il suo spessore intellettuale e la sua notorietà, hanno finito per istigare una serie di attentati?
“Non ho mai fatto l’esaltazione del sabotaggio. Ho semplicemente detto che quell’opera in Val di Susa va sabotata e per diverse ragioni che tutti conoscono bene…”.
Questa quindi è la sua opinione?
“E’ soprattutto una constatazione se vogliamo essere corretti”.
Ora però lei si trova imputato in un processo per istigazione per questa constatazione. Che cosa risponde alle accuse dei pubblici ministeri?
“Che non posso discutere le mie opinioni in un’aula di tribunale. Quello che sta succedendo a Torino lo considero un abuso. Sono pronto a discutere dovunque, a confrontarmi con chiunque ma non nel ruolo di imputato. Non accetto l’intenzione di processare le opinioni. Se quello che ho detto è un reato, beh io lo ribadisco ma non lo posso ribattere davanti ad un tribunale. Non lo posso neanche trattare. L’opinione non è trattabile, è un diritto intrattabile”.
Nel corso dell’udienza da parte dell’accusa sono stati citati anche altre sue dichiarazioni. Quelle fatte ad un giornale calabrese in cui lei tracciava una differenza tra il terrorismo (riferibile secondo lei ai bombardamenti come quello di Guernica) e quella che, riferendosi alle Brigate Rosse definisce “lotta armata”. Come si difende?
“Dicendo, come ho detto prima, che non ho nessuna intenzione di discutere le mie opinioni in un’aula di tribunale e da imputato. Ne sul Tav, né sulle Brigate Rosse o sulla lotta armata in Italia negli anni ’70. Io vivo in un paese dove le opinioni sono libere e come tali possono essere espresse. Se il tribunale la pensa in un altro modo allora abita in un altro paese che non è il mio”.
Davanti al tribunale ci sono state manifestazioni di solidarietà nei suoi confronti, gruppi di persone si sono radunati e hanno letto le sue opere…
“Non è successo solo a Torino mi hanno detto che manifestazioni del genere sono avvenute anche in altre città. Che posso dire? Che mi fanno indubbiamente piacere e che è una solidarietà che, accettando con gratitudine, estendo a sostegno della lotta del movimento della Val di Susa”.
C’era grande attesa per la sua udienza. Come mai ha preferito non andare in aula?
“Non sono venuto in tribunale perché il mio avvocato mi ha spiegato che si trattava di un’udienza a porte chiuse e quindi non era il caso che presenziassi. Probabilmente non verrò neanche alla prossima udienza trattandosi ancora di un dibattimento a porte chiuse. Sarò in aula quando si procederà a porte aperte”.
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