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Un primo bilancio del campeggio studentesco Notav

Documento di chiusura del campeggio studentesco No Tav

Interessanti e costruttivi sono stati i giorni che gli studenti, venuti da tutta Italia, hanno potuto vivere nel campeggio studentesco No Tav di Chiomonte da venerdì scorso fino a martedì. Il campeggio degli studenti che ha inaugurato un estate che si preannuncia piena di mobilitazioni, nasce dall’esigenza di avvicinare gli studenti alla lotta al Tav, una lotta strettamente collegata a quella del movimento studentesco. Avvicinare gli studenti al movimento facendo toccar loro con mano la situazione che si vive tutti i giorni in Valle di Susa, far vivere in prima persona la militarizzazione della valle e renderli partecipi ancora una volta di questo movimento ampio e variegato erano gli obbiettivi che questo campeggio si riproponeva di portare a termine.

Momenti di dibattito e riflessione, in cui le varie realtà presenti egli studenti e le studentesse si sono potuti confrontare tra di loro, sono stati alternati ad attività di movimento più dirette e concrete, dalla battitura ai cancelli, avvenuta tutte le sere,alle passeggiate intorno al cantiere e al volantinaggio al mercato di Susa e davanti alla ditta Martina. Non sono mancati anche momenti di socialità in cui gli studenti hanno potuto provare quella grande capacità del movimento No Tav di collettivizzare ogni esperienza tenendo conto delle diversità e delle capacità di tutti. Forse è proprio il condividere diversi momenti in diversi modi  possiamo dire che questo campeggio sia stata un esperienza profondamente costruttiva per gli studenti e le studentesse che vi hanno partecipato, e che in qualche modo hanno potuto avere un assaggio della completezza del movimento per qualche giorno.

Questi giorni passati trascorsi in Valle ci hanno ancora una volta messo davanti ad una controparte che ha paura e che reagisce di conseguenza. Se inizialmente al campeggio degli studenti non era stata data importanza, facendo come se fosse cosa da tutti i giorni che studenti da tutta Italia si ritrovino in Val di Susa per contestare un inutile opera successivamente, dopo la battitura di lunedì sera finita con l apertura dell’idrante e con la caduta di un pezzo della recinzione del cantiere, la controparte ha iniziato ad usare l’unico linguaggio che conosce quello della prepotenza, fermando gli studenti che volantinavano al mercato di Susa e successivamente respingendoli colla forza da via dell’avanà sulla quale gli studenti erano andati a mangiare dei semplici panini. L’ esperienza in valle indubbiamente è stata vissuta con entusiasmo da tutti/e i presenti che hanno potuto parteciparvi collettivizzando momenti, esperienze e idee, ed e proprio da un momento collettivo come l assemblea di chiusura che è stata espressa la volontà e l’esigenza di ripetere alcuni giorni di un campeggio studentesco No Tav alla fine dell’estate,8/9/10/11 settembre, in cui ancora una volta, alla luce di quello che succederà nei successivi mesi di mobilitazione in valle e nel quadro politico italiano, si cercherà di portare gli studenti in valle e rendendoli partecipi alla lotta ad un opera che mina soprattutto il loro futuro.

student* no tav

da notav.info

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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