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Una giornata di grande resistenza e grandi provocazioni…

Hanno suonato nuovamente presto le sveglie degli attivisti che si sono recati a partire dalla 9 del mattino a Fraconalto per impedire l’esecuzione di quattro espropri. Nonostante il freddo polare (il termometro segnava -2 a mezzanotte quando sono terminati i presidi) oltre un centinaio le donne e gli uomini che si sono presentati all’appuntamento impedendo a Cociv di mettere a segno gli espropri dei terreni. Come Giovedì scorso non hanno neppure tentato di avvicinarsi ai presidi e le forze dell’ordine si sono tenute a distanza.

Nei giorni precedenti sono andati in scena ripetuti tentativi di pressione sugli espropriati da parte dell’amministrazione comunale di Fraconalto che ha paventato il rischio denunce per gli espropriati che chiedono l’aiuto dei No Tav. Da codice penale il reato potrebbe essere quello di “Frequentanti cattive compagnie”, la mettiamo in ridere per non piangere.

I bene informati raccontano anche  di un iper attivismo del Prefetto di Alessandria Romilda Tafuri, intenta a convincere il Sindaco di Fraconalto della necessità di fare un ulteriore tentativo per portare a più miti consigli i cittadini espropriati che continuano ad opporsi all’arroganza di Cociv. Pare che la Prefetta abbia più volte parlato del rischio Valsusa nel caso avesse deciso di inviare poliziotti e carbinieri in antisommossa per provare a fiaccare la resistenza dei presidi No Tav. Sembra che abbiano ben chiaro che l’utilizzo della forza pubblica contro donne, uomini e anziani colpevoli solamente di difendere la propria terra, sia qualcosa che possa innescare una nuova scintilla di indignazione e permettere al movimento di crescere ulteriormente.

Resta il fatto che i tentativi del Sindaco di Fraconalto, uno che non brilla certamente per intelligenza e capacità politiche, non hanno sortito gli effetti sperati e gli espropriati  hanno continuato la loro lotta insieme ai comitati No Tav.

Nel primo pomeriggio è andata in scena la prima di una serie di provocazioni ripetutesi per tutta la giornata.

Il signor Bordignon Fiorenzo (quello che non sa leggere neppure le mappe), responsabile cantiere della Geotec (la ditta impegnata fra mille difficoltà ad eseguire sondaggi) ha pensato bene di attraversare con la sua auto i presidi dei No Tav agli 80 all’ora rischiando di investire i presidianti.

Non felice della prima prodezza ha pensato di rifarlo una seconda volta e solo la prontezza dei No Tav ha scongiurato che un ragazzo non venisse investito.

Su questa questione ci permettiamo di fare alcune domande:

1. Per quale ragione il Capo Cantiere Geotec decide un simile comportamento considerato che poteva benissimo fare un’altra strada senza presidi per scendere da Fraconalto?

2. Per quale ragione gli uomini della Digos presenti in forze non hanno consigliato al Bordignon di evitare di passare in mezzo ai presidi dei No Tav?

3. Forse qualcuno stava cercando l’incidente e sta pensando di dover avvelenare il clima?

Passata la provocazione del piccolo stupido uomo dal nome Fiorenzo Bordignon i presidi sono proseguiti in tranquillità fra cioccolata calda, vin brulè e la solita grande generosità degli abitanti che hanno preparato ravioli (e che ravioli!) per tutti i presidianti.

Alle 20 va in scena una nuova provocazione. Arriva notizia che via Castel Morrone a Trasta in Valpolcevera è completamente militarizzata, chiusa al traffico e presidiata da decine di agenti in tenuta antisommossa. I liguri che non erano ai presidi di Fraconalto e alcuni che stavano rincasando dai presidi decidono di andare a vedere cosa stesse succedendo e vedono spuntare un grande trattore trasportante una trivella (che verrà poi posizionata in area ferroviaria) e una grossa grù. La questura genovese ha deciso un’operazione in grande stile e di far vedere i muscoli quasi a spiegare ai No Tav – Terzo Valico che se vogliono possono lavorare senza nessuno che li disturbi. Peccato che per far uscire i mezzi che avevano trasportato la trivella si trovano a dover spostare di peso, per fortuna senza troppa tensione, decine di attivisti nel frattempo accorsi in Via Castel Morrone.

A mezzanotte saranno più di cento i No Tav – Terzo Valico arrivati a Trasta e questo mentre altrettanti si trovavano ancora a Fraconalto ai presidi antiespropri.

La ciliegina sulla torta arriva dalla lettura dei giornali con due importanti notizie:

1. E’ stato firmato dal Ministero del Tesoro il decreto che libera i finanziamenti (1.100.000.000 Euro) del secondo lotto, quello con cui dovrebbero iniziare lo scavo delle finestre e del tunnel di valico.

2. L’Assessora regionale ai Trasporti Paitta annuncia ufficialmente in occasione di una messa celebrata per Santa Barbara a Borzoli che è iniziato lo scavo del Tunnel di Valico! Qualcuno spieghi per favore all’Assessora che si tratta della realizzazione della galleria stradale di Borzoli (peraltro richiesta da anni dai comitati per permettere ai cittadini di non essere intossicati dai numerosissimi camion che attraversano le strade del quartiere). Non c’è che dire, scambiare una galleria stradale con il tunnel di Valico del Terzo Valico è un’impresa che poteva riuscire solo alla Paitta e alla stampa di regime che ne ha dato notizia.

Una nuova grande giornata di resistenza con il movimento che ha nuovamente dimostrato di essere in grado di mobilitare centinaia di attivisti su più fronti in un giorno feriale. I prossimi appuntamenti già in calendario sono l’assemblea popolare dei comitati liguri che si svolgerà Venerdì 7 Dicembre a Pontedecimo presso la sala del Palazzo Municipale e la grande fiaccolata di Sabato 15 Dicembre in Valverde da Pontedecimo a Campomorone.

da notavterzovalico

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