Ventinove divieti di dimora ai NoMuos
Si tratta di misure cautelari giustificate da indagini su manifestazioni svolte a Niscemi nell’ultimo anno e che arrivano giusto in tempo per depotenziare la manifestazione del prossimo 9 agosto. Secondo PM e GIP, infatti «sussiste il pericolo attuale e concreto che gli indagati reiterino, in occasione di future forme di protesta, reati della stessa specie di quelli per cui si procede, ovvero anche fatti di più allarmante e preoccupante offensività».
Questi provvedimenti si inseriscono in un sempre più chiaro disegno repressivo operato da magistratura e polizia per colpire i soggetti che hanno messo in prima fila i loro corpi per difendere la propria terra dalle onde del MUOS e dagli scopi bellici dell’esercito yankee. Così, per permettere alla US navy di completare la sua opera di devastazione e distruzione ventinove NoMuos non potranno più attraversare il territorio niscemese a cui hanno donato tanto amore. Nel frattempo la solita questura di Caltanissetta sta provando a giocarsi la sua carta preferita non autorizzando il percorso del corteo del prossimo 9 agosto. Tutto ciò segue, oltre che le numerose denunce piovute durante gli scorsi mesi, le recenti notifiche dei fogli di via agli studenti nomuos e non fa altro che confermare il timore che le istituzioni provano nei confronti della rabbia che si esprime contro l’impianto siciliano del Mobile User Objective System.
La storia si ripete. In un paese di corrotti, in cui la politica non solo permette ai potentati della guerra di calpestare la salute dei cittadini e dell’ambiente ma si permette anche le prese in giro più ridicole (basti pensare ai voltafaccia di Crocetta e degli altri “onorevoli” siciliani), ecco che giudici e questurini svolgono il loro più classico ruolo di servi. Secondo tutte le istituzioni di questo Paese, dunque, dai ministeri ai sindaci, passando per il presidente della regione e la magistratura, un esercito straniero ha più diritto a risiedere a Niscemi (e a demolire il suo ecosistema) rispetto a quanti difendono il proprio territorio. In Sicilia, come nel resto d’Italia, chi si ribella al malaffare e alle politiche devastatrici imposte sulla pelle di chi abita nei territori deve essere represso e impaurito. Sembra questo il mantra che muove le istituzioni del paese e a farne le spese oggi sono i coraggiosi giovani siciliani che senza paura si oppongono al MUOS dell’esercito statunitense.
In questi anni però sembra proprio che ai tentativi di repressione non segua la paura, ma la voglia e la determinazione di continuare a opporsi all’esistente e ai soprusi dei governanti…e nel frattempo la data del 9 agosto si avvicina e con lei la prossima manifestazione NoMuos a Niscemi.
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