
#19O Celeste, rilasciata: “I nostri arresti siano utilizzati per rilanciare il ritorno in piazza!”

Celeste racconta che il diciannove ottobre, durante la manifestazione Casa e reddito per tutti tenutasi  a Roma, proprio quando il corteo si è mosso girando su via XX  Settembre, lei sfilava nella parte del corteo con i compagni di Napoli,  di Cambia il tempo. Nel momento in cui si sono girati lei si trovava  sempre con loro.
“Abbiamo sentito delle esplosioni sulla destra”, ha dichiarato a fanpage. 
Di  lì a poco, poi, le persone che le camminavano davanti hanno urlato che  era in corso una carica frontalmente, esattamente nel senso opposto  verso cui loro si muovevano. “Si sono girati e hanno iniziato a spingere  nel senso opposto”, avrebbe dichiarato ai micorfoni di fanpage. 
E proprio in questa circostanza Celeste, ma insieme a lei anche altre persone, sarebbe cadute in terra.
Ma la studentessa oggi di quegli attimi non ha ricordi molto chiari.
Celeste  infatti non ricorda se si è tirata su da sola o se, al contrario, ad  alzarla sia stato qualche altro. Ricorda però che proprio in quei  momenti le faceva male il corpo. “Ero frastornata”, ha ammesso.
Essersi  rialzata non le ha impedito però di fermarsi per soccorrere un’altra  ragazza a terra. “L’ho tirata su. Lei stava andando via, anche io e mi  hanno bloccata”, ha aggiunto a fanpage.
Da qui in poi Celeste racconta di un carabiniere che l’avrebbe presa ha preso. Lei strillava “Lasciami stare! Dove mi stai portando!”, le hanno fatto foto segnaletiche, preso le impronte.
E’ stata ammanettata e poi con gli altri è portata in macchina a Rebibbia, con l’accusa di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale, tanto che il carabiniere che ha preso Celeste si sarebbe anche fatto refertare.
“C’era scritto che avrei dato calci e schiaffi al carabiniere, ma lui era molto più grande di me” ha aggiunto.
Ad  ogni modo qualche giorno fa i ragazzi presi il 19, Celeste compresa,  non hanno avuto la convalida dell’arresto. “Siamo stati circa 4 giorni a  Rebibbia per 96 ore, il massimo, mi hanno sequestrato il malox, la  piantina di Roma e adesivi di Cambia il tempo”
Celeste oggi non condanna quanto successo a via XX Settembre. Tutt’altro: “La violenza che ogni giorno viviamo noi – dichiara – è molto più pesante di un lancio di oggetti verso una camionetta”. Celeste è figlia di un ex operaio di Pomiglioano in pensione. La madre invece non riceve più né assegno di disoccupazione, né riesce a trovare altra occupazione.
“I nostri arresti – dichiara – devono essere usati per rilanciare la scesa in piazza. Eravamo 70.000, la prossima settimana saremo 140.000”. Sempre di più. E’ chiaro il pensiero di Celeste. Non possiamo fraintenderlo.
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