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Ancora menzogne su Stefano Cucchi

Come sempre sostenuto dai familiari, la verità su Stefano Cucchi non si è ancora accertata. Una nuova inchiesta giudiziaria sostiene che Stefano fu picchiato non solo in carcere, ma anche dai carabinieri della stazione di Tor Sapienza dove Stefano fu portato dopo l’arresto nel 2009. La deposizione del maresciallo Roberto Mandolini non coincide con i fatti accertati dai pm che potrebbero, il condizionale e d’obbligo in questi casi, indagare anche altri due militari Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro.

Durante il processo Cucchi risultava che, tra il momento dell’arresto e la detenzione in carcere, il ragazzo sarebbe stato picchiato più volte ma per la prima volta sarebbero coinvolti anche i carabinieri. Nelle prime fasi dell’inchiesta si erano individuate invece le responsabilità degli agenti penitenziari e dei medici del Pertini che ebbero in custodia Stefano durante la detenzione.

Dopo l’assoluzione in Corte d’Appello di medici e agenti penitenziari la Procura, sotto la pressione dei familiari di Stefano, si è mossa con una nuova inchiesta. Da qui le contraddizioni del vice comandante di Tor Sapienza sulla perquisizione domiciliare eseguiti nei confronti di Stefano che non hanno convinto il pm che dovrà inoltre accertare delle omissioni da parte del carabiniere. 

Stefano quella notte venne brutalmente picchiato a morte ma ancora oggi fatica ad uscire la verità. Solo grazie all’insistenza e alla pressione dei familiari si potrà accertare quella verità da troppo tempo occultata.

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