La UEFA punisce i tifosi per la solidarietà con la Palestina
Nel tentativo di portare la competizione calcistica Euro 2020 a Gerusalemme, la Federcalcio Israeliana (IFA) ha presentato un’offerta alla UEFA – l’organo di governo calcistico europeo. L’IFA propone lo Stadio Teddy come location per il torneo. Ma questo luogo è anche sede della squadra israeliana ultra-razzista del Beitar Jerusalem.
La campagna Cartellino Rosso al Razzismo Israeliano sta spingendo per l’esclusione di Israele dal processo di offerta, ricordando alla UEFA l’illegittima pretesa di Israele su Gerusalemme come “capitale”, e il recente massiccio attacco su Gaza. L’UEFA prenderà una decisione il 19 settembre. La federazione sostiene che non si deve mescolare sport e politica. Ma se la UEFA premia l’offerta di Gerusalemme allora sarà una decisione politica. Israele è sicuro di sfruttare l’occasione per promuovere l’immagine di Gerusalemme come se i palestinesi non esistessero. Simbolo politico? Nei fatti, la UEFA mischia sport e politica. E’ stato riferito che settimana scorsa la UEFA ha ammende a società calcistiche scozzesi e irlandesi a causa dei loro sostenitori che sventolavano la bandiera palestinese e scandivano slogan pro-Palestina durante alcune partite europee. Scotland Now ha riportato che a quanto pare la UEFA ritiene che la bandiera della Palestina sia un simbolo politico, perché il conflitto con le forze israeliane nella regione era allora ancora in corso. Un portavoce UEFA ha detto al sito web di notizie che i club avevano violato le norme disciplinari UEFA, in cui si afferma che i club sono responsabili per il comportamento inadeguato dei loro sostenitori, come “l’uso di gesti, parole, oggetti o altri mezzi per trasmettere qualsiasi messaggio che non è adatto per un evento sportivo, in particolare i messaggi che sono di natura politica, ideologica, religiosa o provocatori.” Christian Visser, avvocato olandese specializzato in questioni calcistiche, ha criticato le sanzioni della UEFA su Twitter.
I sostenitori dell’Ajax Amsterdam sono noti per la loro identificazione con Israele, e regolarmente sventolano la bandiera israeliana durante le partite. Visser ha scritto dicendomi che lui considera le multe inflitte al St Johnstone, al Celtic e al Dundalk come non giustificate: “E’ sorprendente che la UEFA imponga una multa per la visualizzazione di una bandiera di un paese che è un membro della FIFA e della Confederazione calcistica asiatica. L’argomentazione che la Palestina sia coinvolta in un conflitto con Israele è debole. Se si segue l’argomentazione della UEFA, anche lo sventolamento di bandiere di paesi come la Russia e Israele dovrebbe essere multato.” Nessuna sanzione dovrebbe essere imposta ai club in nessuno di questi casi, ha aggiunto.
Giudaizzazione Israele ha occupato la Cisgiordania durante la Guerra del 1967, inclusa la rimamente zona orientale di Gerusalemme. Israele annesse immediatamente Gerusalemme Est e ne smantellò la municipalità, in violazione del diritto internazionale. Il Consiglio di Sicurezza e l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato numerose risoluzioni che dichiarano è vietata ad Israele il modificare lo status di Gerusalemme o l’espropriare terreni e proprietà. Tuttavia, il parlamento israeliano (Knesset) ha mostrato la sua totale mancanza di rispetto per il diritto internazionale quando ha dichiarato in una “legge fondamentale” del 1980 che “Gerusalemme, completa ed unita” era la capitale di Israele. Nel frattempo, le politiche di Israele di costruzione delle colonie, diniego di permessi di costruzione ai palestinesi e demolizione delle case mirano a raggiungere il controllo demografico di Gerusalemme, processo anche noto col termine di giudaizzazione.
Partite rimandate
La UEFA ritiene che la bandiera della Palestina sia un “simbolo politico,” a causa del conflitto con le forze israeliane. C’è un “conflitto” – ma più precisamente, Israele ha occupato la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, per decenni. Israele si rifiuta ancora di rispettare il diritto internazionale e continua a violare i diritti del popolo palestinese. Israele ha una lunga storia di ignoranza delle risoluzioni delle Nazioni Unite, compresi quelle che chiedono un ritiro completo dal territorio che occupa. Si rifiuta anche di porre fine alle sue pratiche discriminatorie contro i palestinesi. Inoltre, Israele ha condotto numerosi violenti attacchi violenti contro i palestinesi di Gaza, l’ultimo e più letale dei quali ha ucciso più di 2.100 persone tra Luglio e Agosto – la maggioranza dei quali civili.
Nel mese di Luglio, la UEFA ha deciso che che nessuna partita sarebbe potuta esser giocata in Israele fino a nuovo avviso “a causa dell’attuale situazione di insicurezza attuale.” Un incontro tra Israele e Belgio in programma per il 9 Settembre è stata rinviato al 31 Marzo 2015. Il 26 Agosto, il The Guardian ha riportato che l’allenatore del Maccabi Tel Aviv si è dimesso a causa della situazione di insicurezza in Israele. “Non si può andare avanti come se non stia succedendo niente,” ha detto il direttore generale del Maccabi, Jordi Cruyff. “Le partite sono state cancellate, la squadra nazionale deve giocare all’estero, tutte le squadre israeliane hanno dovuto giocare fuori Israele.” A causa dell’assalto a Gaza, è anche stato rinviato l’inizio della stagione nazionale del campionato israeliano.
Il popolo palestinese chiede che Israele sia ritenuto responsabile per i crimini di guerra e contro l’umanità che ha commesso, e che continua a commettere dappertutto contro il popolo palestinese. Premiare l’offerta israeliana per Euro 2020 a Gerusalemme sarebbe uno schiaffo in faccia al popolo palestinese ed una chiara decisione politica.
Fonte: electronicintifada.net
Traduzione: BDS Italia
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