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L’estremo insulto ai morti di amianto

di Marco Fiorletta per Globalist

E così la giunta di centro destra di Casale Monferrato ha mantenuto fede ai suoi propositi, ha svenduto i suoi morti al padrone dell’amianto. Ha svenduto i suoi concittadini per soldi come se fossero oggetti privi di valore. D’altronde cosa attendersi da un sindaco che ha rivalutato un personaggio a dir poco dubbio come Ugo Cavallero?

“A quello è morto il padre, a quella un fratello, lì c’era un bar ma ha chiuso perché il padrone è morto, sì, sono morti tutti a causa dell’amianto”, ecco, basterebbe farsi un giro per Casale, avendo come guida una delle persone che ha assunto l’impegno morale e materiale di tenere vivo l’interesse per le vittime e per il processo, per capire quanto questo Paese abbia sofferto, stia soffrendo e soffrirà per quella polvere sottile che si spande nell’aria impalpabile e assassina. Perché non stiamo parlando di un fenomeno esaurito. Perché non stiamo parlando di 1.700 (mille e settecento) morti e basta. L’apoteosi della malattia si avrà nei prossimi anni, ci saranno nuove morti e nuovi dolori e questa giunta (di centrodestra) si è assunta l’onere e arrogato il diritto di svendere la possibilità che in altri eventuali processi il comune di Casale Monferrato si possa costituire parte civile e chiedere i danni per la falcidia dei suoi cittadini.

Ma una cosa sono gli amministratori e un’altra sono i cittadini. Quei cittadini che si sono opposti alla svendita dei diritti e della dignità dei casalesi. Il mesotelioma è una malattia democratica, colpisce tutti. Anche chi non ha lavorato nella fabbrica d’amianto. Speriamo che sappia dove andare a colpire dopo la giornata di oggi.

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