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Alta tensione alla frontiera tra Croazia e Ungheria. Altre morti ai bordi della Fortezza Europa

La riluttanza dell’ Ungheria, che continua ad erigere recinzioni lungo il confine con la Serbia, ha fatto sì che decine di migliaia di persone si siano dirette in Croazia, con una situazione difficilmente gestibile per Zagabria, basti pensare agli scontri di ieri con la polizia che è stata costretta a desistere dal respingimento di oltre 500 persone.
Non a caso, il premier croato è stato costretto a correggere il tiro rispetto alle dichiarazioni dello scorso 15 settembre in cui ha affermato che tutti i profughi potessero entrare e uscire dal Paese a seguito della chiusura delle frontiere ungheresi.

In attesa del summit di emergenza tra i governanti europei che si terrà il 23 Settembre, la popolazione croata pare abbia dato ospitalità a oltre 6000 arrivi nelle proprie abitazioni.

Si contano altre morti nella lunghissima lista di coloro che non ce la fanno a raggiungere le mete ambite: un ragazzo è morto fulminato all’ imbocco del Tunnel della Manica; sorte analoga per una bambina siriana di quattro anni nel naufragio di un barcone al largo della costa turca di Smirne.

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