InfoAut
Immagine di copertina per il post

M e il premio Strega

||||

Riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni rispetto al Premio Strega di quest’anno

Anche quest’anno, come negli ultimi 72 anni, è stato assegnato il Premio Strega, il più celebre e celebrato premio letterario italiano.

Lo Strega nasce dall’esperienza del dopoguerra e si è sempre posto come termometro delle febbri letterarie in Italia. L’idea e dei fondatori era elaborare un concorso di narrativa che contribuisse alla scoperta e alla promozione di contenuti sul presente, con la promessa di diffondere la cultura letteraria contemporanea secondo criteri d’ispirazione democratica. Il premio, in breve, funziona tutt’ora così: la giuria, “Gli amici della domenica”, composta da circa 400 lettori forti ed eterogenei, propone e sceglie il miglior romanzo pubblicato dal marzo precedente al febbraio corrente. In questo romanzo, accanto alla cifra stilistica, dovrebbero essere espressi e interpretati i gusti e le tematiche calde dell’anno in questione. Peccato però che il Premio non abbia retto la prova del tempo: ad oggi non rimane che un decrepito sfoggio di velleità intellettuali portate avanti da radical chic autoreferenziali. Queste brillanti menti non mostrano ormai nessun interesse per la generazione vivente. Lo dimostra il fatto che quest’anno l’ambita bottiglietta di Liquore Strega è stata portata a casa da Antonio Scurati, con il suo M. Il figlio del secolo (Bompiani). M, sta per Mussolini. Il libro, un tomo di 800 pagine, è la reinterpretazione romanzata di un’impressionante mole di materiale documentario raccolto dall’autore sul dittatore che, prevedibilmente, ne racconta l’ascesa. Un tipo di narrativa che di contemporaneo ha solo l’anno di pubblicazione. A prescindere dalla qualità letteraria dell’opera, questa premiazione si presta a come perfetto esempio dell’atteggiamento esclusivista dell’ambiente letterario. Nel 2019, chi sono i lettori a cui pensano “gli uomini e le donne di cultura” della giuria? A chi si rivolge un’enciclopedica biografia romanzata su Mussolini? Agli intellettuali di mezza età e alle loro letture da ombrellone e non di certo a “nuovi lettori”, non a chi si va barcamenando nel tempo presente, nè tanto meno a chi cerca di immaginare il futuro. Lo Strega si riconferma esempio di sordità e miopia, una mancanza di posizionamento da parte del mondo letterario. L’ennesimo atto necrofilia, un costante guardare indietro, sempre indietro.

Scegliere un testo che abbia una tale tema, un tono marcatamente storicistico e anche una mole affatto allettante tradisce definitivamente l’intento di incoraggiare alla lettura: una scelta che non si misura con le esigenze e le urgenze contemporanee e che non da nessun nuovo strumento di interpretazione del presente. Ciò che di meglio ha da offrire oggi la letteratura italiana è un ritorno a Mussolini per cercare l’uomo dietro il fascista? Come se bastasse leggere in qualcuno dei suoi traumi (magari un pupazzetto di Zorro rubato) la causa del morbo fascista che ancora oggi non è in recessione. Se già nelle edizioni precedenti era stata tradita la promessa d’innovazione e da tempo queste scelte del mondo culturale/letterario sembravano dettate da menefreghismo settario, oggi invece sembrano dettate da paura e da un violento rifiuto di toccare davvero per mano gli ”umori del paese”. Un’ ennesima chiusura, un’ennesima esclusione verso chiunque abbia una voce diversa dalla “loro”. Non stupisce che questa presa di distanza non sia verso il ridicolo business editoriale: M è il primo prolisso testo di una lunga trilogia. Ma, non temete lettori timidi, sarà presto una serie tv, una storia pronta per essere tirata ancor più per le lunghe in cambio di profitti, un ennesimo esperimento di capitalizzazione culturale. Una cultura che non vuole e non propone nuove idee, che non prende posizione, non partecipa a nessuna conversazione. Il Premio Strega 2019, come già le polemiche sul Salone del Libro, è l’occasione per ribadire che la letteratura e l’editoria non sono e non possono essere neutrali. “Gli Amici della domenica” non si riuniscono più nel ninfeo di Villa Giulia a Roma, storica sede della premiazione, si nascondono.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

fascismoletteraturalibri

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza

E’ uscito da qualche mese La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza, di Marco Boscolo (Eris Edizioni). Ne proponiamo un estratto da Le Parole e le Cose.

Immagine di copertina per il post
Culture

Hillbilly highway

J.D. Vance, Elegia americana, Garzanti, Milano 2024 (prima edizione italiana 2017). di Sandro Moiso, da Carmilla «Nonna, Dio ci ama?» Lei ha abbassato la testa, mi ha abbracciato e si è messa a piangere. (J.D. Vance – Elegia americana) Qualsiasi cosa si pensi del candidato vicepresidente repubblicano, è cosa certa che il suo testo qui recensito non potrebbe […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Kamo, Lenin e il “partito dell’insurrezione”

Emilio Quadrelli, L’altro bolscevismo. Lenin, l’uomo di Kamo, DeriveApprodi, Bologna 2024

Immagine di copertina per il post
Culture

Prefazione di Premières Secousses, il libro di Soulèvements de la Terre

Abbiamo tradotto la prefazione del libro dei Soulèvements de la Terre dal titolo Premières Secousses, uscito ad aprile per le edizioni La Fabrique.

Immagine di copertina per il post
Culture

Festa di Radio Onda d’Urto – Il programma

Da mercoledì 7 a sabato 24 agosto 2024 in via Serenissima a Brescia 18 serate di concerti, dibattiti, djset, presentazioni di libri, enogastronomia, spazio per bambine-i…

Immagine di copertina per il post
Culture

Marx: scomodo e attuale, anche nella vecchiaia

Marcello Musto, professore di Sociologia presso la York University di Toronto, può essere considerato tra i maggiori, se non il maggiore tra gli stessi, studiosi contemporanei di Karl Marx.

Immagine di copertina per il post
Culture

Immaginari di crisi. Da Mad Max a Furiosa

Per quanto diversi siano i film della saga, ad accomunarli è certamente la messa in scena di un “immaginario di crisi” variato nei diversi episodi in base al cambiare dei tempi, dei motivi, delle modalità e degli sguardi con cui si guarda con inquietudine al presente ed al futuro più prossimo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Le monde est à nous

Rap e seconde generazioni: dare voce ai senza voce

Immagine di copertina per il post
Culture

Occupazione temporanea del MAXXI: dal mondo dell’arte pro Palestina

Occupazione temporanea del MAXXI – mobilitazioni dal mondo dell’arte
in sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Culture

Addio a Giovanna Marini: custode della musica popolare

E’ morta a 87 anni Giovanna Marini, cantautrice e ricercatrice della tradizione orale. Ha percorso tutta Italia raccogliendo una massa sterminata di canti popolari in lingua italiana e nei vari dialetti e lingue regionali.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Un fronte più salutare che popolare.

Traduciamo un commento da parte del collettivo francese Cerveaux Non Disponible rispetto alle elezioni per dare un quadro il più possibile composito di quali siano gli animi nei movimenti francesi a seguito della decisione di Macron.

Immagine di copertina per il post
Culture

Immagini di classe. Produzione artistica, operaismo, autonomia e femminismo

Jacopo Galimberti, Immagini di classe. Operaismo, Autonomia e produzione artistica, DeriveApprodi, Bologna 2023

Immagine di copertina per il post
Culture

“Macerie”, il romanzo-denuncia della scrittrice Miriam Marino

E’ uscito, con un nuovo aggiornamento, il bel libro della scrittrice Miryam Marino, artista e attivista della Rete ECO – Ebrei contro l’occupazione: Macerie.

Immagine di copertina per il post
Culture

«Fronte del porto», una recensione critica al libro di Sergio Luzzato sulla colonna genovese della Brigate rosse

L’imponente lavoro realizzato da Sergio Luzzato sull’insediamento delle Brigate rosse a Genova solleva un problema storiografico importante: l’arrivo della Brigate rosse è un parto degli intellettuali radicali della università di Balbi, come sostiene l’autore, oppure prende avvio all’Ansaldo e in porto, come riferiscono alcuni testimoni chiave, protagonisti di quella vicenda?

Immagine di copertina per il post
Culture

Non avrai altro idolo all’infuori di me

E’ un testo difficilmente catalogabile – ricco, vitale, debordante -, questo libro di Gianni Vacchelli. Perché sfugge sapientemente all’incasellamento di genere e di stile.

Immagine di copertina per il post
Culture

Samir Amin: eurocentrismo, malattia congenita del capitalismo

Nel 1988 usciva Eurocentrismo, di Samir Amin. La casa editrice La città del sole ha reso disponibile in italiano la seconda edizione dell’opera – Eurocentrismo. Modernità, religione e democrazia. Critica dell’eurocentrismo, critica dei culturalismi

Immagine di copertina per il post
Culture

Amianto: un libro terribile e bellissimo

Amianto è una storia personale, ma al tempo stesso collettiva, anzi archetipica. Renato è l’eroe working class che compie il viaggio nelle terre pericolose della produzione fordista: pensa di aver, non dico debellato, ma almeno recintato il campo d’azione del drago capitalista.

Immagine di copertina per il post
Culture

Contro l’etica e la disciplina del lavoro che uccide

Sandro Busso, Lavorare meno. Se otto ore vi sembran poche, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2023, pp. 190, 14 euro. di Sandro Moiso, da Carmilla La recensione di questa indagine di Sandro Busso, edita dal Gruppo Abele, arriva per esclusiva colpa del recensore un po’ in ritardo, ma d’altra parte non vi potrebbe essere momento migliore […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Eminenti ecologie. Ambiente e Bellezza in età vittoriana tra idillio e apocalisse

Lo sappiamo, l’età vittoriana con il suo impatto tanto vivido sull’immaginario di oggi, sorta di Paradiso perduto di eroi in mantellina e trine, pince-nez e ombrello (perennemente a spasso nell’odierno orizzonte transmediale, attraverso nuove edizioni di romanzi e racconti, trasposizioni su schermo, pastiche) rappresenta per altri versi e in modo concretissimo, in grazia del suo impero quasi planetario, una sorta di prova generale del nostro mondo globalizzato.

Immagine di copertina per il post
Culture

Un neo-neorealismo è possibile

Parafrasando il titolo di un suggestivo pamphlet di Walter Siti, Il realismo è l’impossibile (titolo che prende spunto da una frase che Picasso pronunciò di fronte al quadro di Gustave Courbet L’origine del mondo), si potrebbe affermare, invece, che un certo neo-neorealismo è possibile.