Un fronte più salutare che popolare.
Traduciamo un commento da parte del collettivo francese Cerveaux Non Disponible rispetto alle elezioni per dare un quadro il più possibile composito di quali siano gli animi nei movimenti francesi a seguito della decisione di Macron.
Rispetto alle ultime elezioni presidenziali, non è compito di questo collettivo incoraggiare qualcuno a votare o a non votare, e ancor meno suggerire per chi. E come nelle ultime elezioni presidenziali, all’interno del collettivo stesso coesistono e si rispettano strategie e visioni diverse.
Ma ci sono alcune cose che ci sembrano abbastanza chiare e importanti da ricordare:
Ovviamente pensiamo che una vittoria della recentissima “coalizione di sinistra” sarebbe meno peggio di una vittoria della RN o della Macronie.
Ma la creazione di un fronte popolare in cui il PS sia totalmente associato, proprio come il PCF, rappresenta un’enorme sconfitta politica a medio e lungo termine. Anche se potrebbe rivelarsi strategicamente interessante nel breve periodo.
Dire questo non significa assolutamente sparare sul proprio campo o fare il gioco del fascismo.
Crediamo sinceramente e tristemente che non esista nessun orizzonte davvero invidiabile nel vedere dei partiti come il Partito Socialista riconquistare forza nei prossimi anni, decenni. Ed è chiaramente questo ciò che accadrà. Poco importa il risultato delle legislative. Quasi morto qualche anno fa, il PS rinascerà dalle sue ceneri buie, sia se il fronte di sinistra governerà fra un mese, sia se verrà battuto a profitto del fascismo e della borghesia.
Se il Fronte Popolare versione 2024 andrà al potere, non abbiamo dubbi sul fatto che ci faranno mangiare miseria e che difficilmente riuscirebbe a contenere l’ondata razzista (che oltrepassa di gran lunga le urne).
In definitiva, non esiste una vera logica intellettuale nel rimproverare il Rassemblement National perché è un partito razzista o ai partiti borghesi di essere liberali (e razzisti). Il nostro compito dovrebbe essere quello di delegittimare i partiti che si dicono (e si autodefiniscono) socialisti o comunisti e che fino ad ora hanno portato avanti politiche razziste e liberali, e continuano a soffiare sulla brace.
Perché la responsabilità di questi partiti è immensa nel processo di disaffezione da parte della popolazione francese nei confronti dei movimenti anticapitalisti e rivoluzionari. Qualche anno fa si è persa un’occasione storica: uccidere il PS per far rivivere i veri valori socialisti. Non ci saranno nuove opportunità per molti anni.
Diamoci il compito, in questa fase, di continuare la lotta ben oltre le sequenze elettorali, che rappresentano soltanto una parte incongruente, parziale e falsata, del nostro vivere insieme.
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