Mamma di Federico Aldrovandi: “Non vado alla festa della polizia”
Quando si dice dignità…
Invitata alle celebrazioni delle forze dell’ordine, la mamma del giovane ucciso nel 2005 declina l’invito: “Non posso stare nello stesso luogo di chi ha depistato o coperto l’uccisione di mio figlio”.
“Non parteciperemo alle manifestazioni pubbliche della polizia, perché non c’è nulla da festeggiare: Federico non ritorna. Ma ci sono anche altri motivi: io non posso essere nello stesso contesto, a fianco di chi ha depistato, di chi ha coperto l’omicidio di mio figlio. Assolutamente no. Non ci andiamo”. Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, il 18enne morto durante un controllo di polizia il 25 settembre 2005, ha raccontato a PeaceReporter di aver ricevuto l’invito da parte della polizia di Stato per partecipare alla festa organizzata il 29 settembre a Ferrara, proprio per dare un segnale in seguito all’omicidio Aldrovandi.
“Ho saputo circa un mese fa che la ricorrenza del patrono della polizia quest’anno verrà festeggiata a Ferrara – ha detto Patrizia Moretti -. Io vedo con favore il tentativo di creare un dialogo che vada al di là di un risarcimento che la polizia ha già riconosciuto, di fatto esprimendo un’altra sentenza di condanna per i 4 agenti che hanno tolto la vita a mio figlio. Se lo vorrà – spiega la mamma di Federico – io sarò felice di parlare col capo della polizia, il prefetto Manganelli. E’ il nostro interlocutore, che da tempo vorremmo incontrare per ottenere che la polizia cambi comportamenti e modalità d’intervento. Lui può dare un segnale forte. Allora, e solo allora, potremo partecipare a qualche cosa insieme e considerare chiusa la cosiddetta ‘vicenda’ Aldrovandi”.
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