Nicolò è fuori dal carcere!
Dopo oltre tre mesi di detenzione alle Vallette per “concorso morale” con il corteo antifascista del 22 febbraio, Nicolò è uscito stamattina dal carcere.
Dalla pagina del csoa Askatasuna:
Ringraziamo le migliaia di persone che hanno manifestato la loro solidarietà, condividendo le parole di Nicolò, parlando della sua storia agli amici e ai colleghi di lavoro, inviando foto di sostegno per la campagna #NicoLibero, scrivendogli in carcere. Un ringraziamento particolare a coloro che sono venuti a sostenere Luisella, la madre di Nico, che lunedi aveva cominciato lo sciopero della fame per denunciare la situazione del figlio.
Per noi questa campagna serviva anche a portare l’attenzione su una situazione vergognosa, quella di tutti i detenuti in attesa di misure alternative le cui condizioni peggiorano ulteriormente con l’introduzione del dispositivo del braccialetto elettronico, che in più molto spesso nella pratica non c’è e porta a un ingiusto prolungamento del periodo di detenzione. La situazione carcerarie nel nostro paese è uno scandalo senza fine, una guerra ai poveri in cui chi ruba poco per campare passa i guai e chi ruba 49 milioni per far carriera diventa Ministro dell’interno.
Un detenuto su tre è rinchiuso senza sentenza definitiva, per uno su cinque non è nemmeno cominciato il processo, il 30 percento della popolazione carceraria è semplicemente costituito da persone presunte responsabili di detenzione o spaccio di piccole quantità di stupefacenti. Il sovraffollamento, come ci ha raccontato Nico, è ormai strutturale, gli psicofarmaci sono l’unica forma di sostegno sanitario garantita a tutti, centinaia di persone vivono ammassate senza vedere via di uscita. E’ un urlo di rabbia, è un ruolo di dolore quello che si leva ogni giorno dal carcere di Torino e va ascoltato e sostenuto.
Grazie alla lotta siamo riusciti ad ottenere non solo la liberazione dal carcere di Nico ma anche di un altro ragazzo che era con lui in sezione sempre in attesa di braccialetto. Ne rimangono comunque altri due che aspettano questo costoso gadget da oltre 5’000 euro su cui lucrano le compagnie telefoniche.
E’ importante mantenere alta l’attenzione su questo tema, per questo confermiamo il presidio sotto al carcere domenica ore 18:00 per chiedere un miglioramento delle condizioni di tutti i detenuti.
Un caloroso abbraccio a tutti le/gli antifasciste/i in giro per l’Italia che stanno pagando con pesanti restrizioni alla libertà il proprio impegno: VALERIA, UMBE, DB, BRESCIA, JACOPO, MATHEUS, MOUSTAFA E NICO LIBERI! NELLA MEMORIA L’ESEMPIO, NELLA LOTTA LA PRATICA!
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