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Sabato pomeriggio i funerali di Prospero Gallinari


Riportiamo, su segnalazione di baruda, queste dichiarazioni di Oreste Scalzone sulla figura di Prospero:


Gallinari non si lascio’ mai estorcere alcuna “confessione d’innocenza”

(ANSA) – PARIGI, 15 GEN – ”Gallinari non si lascio’ mai estorcere alcuna ‘confessione d’innocenza”’: lo ha detto all’ANSA Oreste Scalzone, ex leader di Potere operaio che conosceva bene l’ex Br morto ieri.   ”Quando si discuteva della sospensione per gravissimi motivi di salute della pena che stava scontando – dice Scalzone vissuto per molti anni a Parigi dove e’ ancora residente – ciò che faceva ostacolo, come un macigno, all’applicazione di questa misura di scarcerazione che la stessa legge prevedeva era la convinzione, asserita come certezza, dai Palazzi alle strade, che Prospero fosse stato attore diretto, anche materiale, dell’esecuzione dell’onorevole Aldo Moro. Questa tracimazione dal piano della ‘verità giudiziaria’ a quello detto nel lessico giuridico ‘verità storica’ è arbitraria, abusiva. Come si è visto poi, nel caso specifico l’illazione aveva un contenuto falso”.   ”Nell’altalena di un’ipoteca radicale sul suo destino, questione “di vita o di morte” in senso stretto e immediato, a dire di tutte le perizie mediche – continua Scalzone – Prospero Gallinari non si lasciò mai estorcere alcuna ‘confessione d’innocenza’. Senza alcuna iattanza, Prospero taceva o rispondeva di non aver nulla da dire. La Storia è piena di chi per “interesse privato” e propensione istintuale,  chiunque abbia praticato la decisione, l’impresa, il governo, il comando, ha preso su di sé la responsabilità terribile di causare, direttamente o indirettamente, la morte d’altrui. Condottieri, profeti, fondatori di città e d’imperi, sovrani. Una distinzione di tipo etico si può fare, tra chi è dotato di riflessività, consapevole delle sue responsabilità, e non pretende – a mezzo della falsificazione delle propagande – di far diventare ciò che intrinsecamente è “male”, intrinsecamente “Bene”, tra chi si trincera e si nasconde e chi non sfugge il senso tragico della propria responsabilità. Tra chi “manda”, e chi “va”.   ”La ‘cifra’ etica di un Prospero Gallinari – conclude Scalzone – rende tanti irriducibili Soloni d’ogni taglia e bordo, dei nanerottoli. Vorrei, oggi, dedicargli una frase di Rousseau : ‘Sarà difficile ridurre all’obbedienza chi non ama comandare”’. (ANSA).


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