Turchia, RedHack cancella 1,5 miliardi di bollette dell’energia
Il debito cancellato è relativo a parte delle bollette del distretto di Soma, noto alle cronache soprattutto per il tragico massacro di 301 minatori nello scorso maggio, episodio che scatenò settimane di proteste contro il governo Erdogan. Il distretto, attualmente, è inoltre alle prese con la distruzione di terreni agricoli e uliveti nella cittadina di Yirca per la costruzione di una centrale elettrica a carbone, lo stesso carbone che veniva estratto nella miniera in cui sono morti i lavoratori.
Recentemente all’incirca 5mila ulivi sono stati abbattuti, nonostante la strenua resistenza della popolazione locale che da alcuni mesi manifestava contro l’ennesima devastazione ambientale. Proprio ai resistenti e alle resistenti di Yirca è stata rivolta l’operazione di RedHack, che ha infatti dichiarato “Dedichiamo questa azione agli abitanti del villaggio di Yırca, a coloro che resistono in Validebağ, e a chi sa che esistono cose più importanti del denaro e dello stato in questa vita”.
Non si sono fatte attendere le reazioni delle istituzioni, che tramite il Ministero dell’Energia hanno sì dichiarato che il sito di Teia era sotto un attacco informatico, ma anche che nessun dato sarebbe stato compromesso. Il comunicato viene però smentito dagli stessi membri di RedHack che hanno pubblicato un video in cui si può visualizzare la procedura con cui gli hacker sono penetrati nel sistema cancellando i debiti.
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