Caso Cospito: il governo decide… di non decidere. Fino a quando?
Alfredo Cospito, l’esponente anarchico contro il 41 bis in sciopero della fame, ormai da 104 giorni, è “una persona emaciata, consunta e pallida, dalla postura incerta, costretta alla sedia a rotelle” dice oggi, martedì 31 gennaio, la dottoressa di fiducia, Angelica Milìa, citata dall’ex senatore Luigi Manconi sul quotidiano La Stampa, dopo che ieri pomeriggio Cospito è stato trasferito nel carcere milanese di Opera proprio per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Cospito, dopo il trasferimento nel carcere milanese di Opera per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, è stato visto da una sostituta del suo legale che lo ha trovato provato. Cospito, inoltre, avrebbe deciso di interrompere gli integratori. “Questa decisione mi inquieta, spero di farlo recedere”. Sono le parole rilasciate ai media da Flavio Rossi Albertini, suo avvocato.
Stamattina, martedì 31 gennaio, conferenza stampa intanto dei ministri Tajani, Piantedosi e Nordio. Un appuntamento totalmente allineato alla vulgata diffusa da destra, istituzioni e buona parte dei media mainstream: “L’ondata di gesti vandalici prova che il legame tra il detenuto e i suoi compagni rimane e tenderebbe a giustificare il mantenimento del 41 bis” ha detto il Guardasigilli.
L’esecutivo, in sostanza, se ne lava le mani, scaricando la palla del 41 bis – disposto dalla precedente ministra di Giustizia, Cartabia – sulla magistratura, a partire dalla Cassazione. I giudici si pronunceranno sul ricorso dell’avvocato difensore, Rossi Albertini, solo il 7 marzo, ossia tra oltre un mese: davvero difficile pensare, però, che Cospito ci arrivi vivo, visto lo sciopero della fame.
Sul tema istanze e ricorsi il ministro Nordio prende tempo, sostenendo anche che “la decisione sul mantenimento del 41 bis ad Alfredo Cospito “sarà presa dopo un maturato studio della situazione giuridica. Qualsiasi decisione sulla parte che ci compete non può e non deve essere adottata se prima non riceviamo pareri delle autorità giudiziarie”.
Così il ministro Nordio, poi in Commissione Giustizia, dove diversi deputati – in particolare Alleanza Verdi Sinistra – hanno presentato richieste di stop del 41 bis. Prima, in aula alla Camera, bagarre dopo che il capogruppo Fdi Donzelli ha chiesto alle opposizioni di “scegliere se stare con lo Stato…o con terrorismo e mafia”.
Nel pomeriggio di martedì 31 gennaio il sottosegretario Ostellari ha risposto al question time chiamato dal deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Devis Dori in Commissione Giustizia. Ostellari, dopo aver ribadito la linea di chiusura del governo, ha fatto sapere che è in corso un’istruttoria in merito allo stato di detenzione di Cospito e sul regime del 41bis, in riferimento all’istanza presentata dall’avvocato difensore di Cospito.
Sempre a Roma nuova tre giorni di iniziative diffuse di piazza a Roma contro il 41 bis. Dalle ore 18 oggi annunciate mobilitazioni diffuse nei quartieri della Capitale; domani alle ore 16 presidio sotto il Ministero della Salute, mentre giovedì assemblea pubblica cittadina a Lettere, dentro la Sapienza.
Sulla conferenza stampa governativa e in particolare le parole del Guardasigilli, il commento di Frank Cimini, storico cronista di giudiziaria, oggi per il sito www.giustiziami.it e Il Riformista. Ascolta o scarica
Sull’intervento di Donzelli e sul question time, nel quale il sottosegretario Ostellari ha ribadito la posizione del Governo, è intervenuto ai nostri microfoni Devis Dori, deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, membro della Commissione Giustizia della Camera. Ascolta o scarica.
(vignetta di Mauro Biani)
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