InfoAut
Immagine di copertina per il post

Le ragazze di Torino in sciopero della fame

Da martedì 6 febbraio al carcere di Torino nella sezione femminile è iniziato un nuovo sciopero della fame.

Le ragazze di Torino hanno fatto sapere, tramite una lettera, l’intenzione di intraprendere uno sciopero della fame a staffetta per richiamare l’attenzione sull’emergenza carcere. In particolare i temi sollevati riguardano il sovraffollamento e dunque la necessità di utilizzare maggiormente misure alternative, la liberazione anticipata, difficilmente accordata anche in casi di buona condotta. Un’iniziativa nata a sostegno di Rita Bernardini e Roberto Giachetti affinché si riesca a costituire una rete che da dentro e fuori le mura del carcere faccia pressione per ottenere questi risultati e che si aggiunge ad altre iniziative simili già portate avanti da parte delle Ragazze di Torino negli scorsi mesi.

Abbiamo raggiunto Stefania ai nostri microfoni, da poco uscita dal carcere di Torino e che ha preso parte a questa protesta, che ci ha raccontato le condizioni carcerarie mettendo in luce i paradossi di questa istituzione, la sua completa inutilità in un’ottica di “reinserimento” nella società, la cecità di chi organizza e governa questo luogo di fronte alle richieste della popolazione detenuta che sono il minimo a cui si dovrebbe tendere.

《 Dignità è vivere in un paese dove le carceri non siano sovraffollate e venga garantito il reinserimento sociale dei detenuti che anche la miglior garanzia di sicurezza 》-Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Febbraio 2022

Sono passati due anni, dagli applausi di tutti i parlamentari a questo „monito“ del Presidente Mattarella, ma nulla è stato fatto dagli stessi parlamentari affinché venisse rispettata quella richiesta di „dignità“ per i reclusi e „garantita“ la sicurezza della società se l’abolizione del carcere al più appare un’utopia, la stessa costruzione di nuove carceri per „risolvere“ il problema eterno del sovraffollamento e/o della recidiva è un’utopia, anzi è un’inutile modo per distrarre le persone e come si dice buttare la palla in tribuna per non assumere alcuna decisione.

Siamo le detenute del carcere di Torino, scriviamo questa lettera perché chiediamo che venga varata con urgenza una misura deflattiva: siamo 60.000 (è più) stipati in 47.000 posti regolamentari, vorremmo da qui sostenere l’iniziativa non-violenta di Rita Bernardini e Roberto Giachetti per dare impulso alla proposta di legge di modifica della liberazione anticipata speciale e ordinamentale! La nostra voce oltre le sbarre per richiamare l’attenzione di tutti!!!

La soluzione non è più repressione o controllo sociale, la soluzione non è il castigo, ma riportare la legittimità in questo – non luogo, dove lo „Stato“ stesso è in flagranza di reato visto che non si rispettano i diritti essenziali dell’essere umano.

Il sovraffollamento è fuorilegge; è benzina sul fuoco è in una situazione di per se già „esplosiva“; vanifica la condizione di trattamento utile al reinserimento, quindi sbatterci in queste condizioni e in questo „tipo di galere“ non servirà a nessuno. Né per chi vota a destra, né per chi vota a sinistra. SIATE CORAGGIOSI

Le detenute del carcere femminile di Torino.

da Radio Blackout

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Divise & Poteredi redazioneTag correlati:

carceredetenutesciopero della famesovraffollamentotorinovallette

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Urbanistica: cosa hanno in comune Milano e Torino?

Fa notizia in questi giorni (finalmente!) come una giunta sedicente di sinistra abbia stravolto la città di Milano, ma in realtà non molto diversa è la situazione di quell’altra metropoli del nord che è Torino.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato stampa: sottoscrizione nazionale per Anan Yaeesh

Nei primi quindici giorni della campagna nazionale di sottoscrizione a sostegno del combattente per la libertà palestinese Anan Yaeesh – detenuto nel carcere di Terni e attualmente processato presso il Tribunale dell’Aquila – la solidarietà popolare ha prodotto un risultato straordinario.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cronache di polizia: la stampa embedded e la fobia delle regie occulte

L’ultimo articolo de La Stampa, a firma di Caterina Stamin, sulle inchieste contro i movimenti sociali giovanili torinesi, è un esempio lampante di come, in Italia, il giornalismo di cronaca stia scivolando sempre più verso un linguaggio e una prospettiva di derivazione poliziesca e giudiziaria.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carceri: il rapporto di metà anno dell’associazione Antigone

Carceri. Antigone “Emergenza penitenziaria: sovraffollamento, caldo insopportabile e diritti calpestati. Il carcere continua a essere un’emergenza ignorata”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

STOP RIARMO “Se la guerra parte da qua, disarmiamola dalla città!”

Riprendiamo e pubblichiamo il documento uscito sul canale telegram del percorso @STOPRIARMO che a Torino ha organizzato una prima iniziativa qualche settimana fa. Il documento traccia un quadro composito del sistema guerra nei vari ambiti della produzione e della riproduzione sociale oltre a lanciare alcuni spunti rispetto a ipotesi di attivazione.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Compaiono scritte per denunciare le falsità dei manifesti dell’amministrazione: la riqualificazione del Comune targata Politecnico non è verde!

Pubblichiamo il comunicato stampa congiunto a firma Comitato Salviamo il Meisino, Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio, EsseNon e Ecologia Politica Torino in merito a un’iniziativa per denunciare la narrazione falsa del Comune di Torino rispetto alla riqualificazione “verde” della città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dopo il 5 luglio il percorso Stop Riarmo continua!

Riprendiamo il comunicato uscito su @STOPRIARMO e alcuni articoli sulla giornata del 5 luglio scorso a Torino contro guerra, riarmo e gencidio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Guerra o Clima?”: Extinction Rebellion sulle colonne e le statue del comune di Torino chiede l’interruzione dei rapporti con Israele

Extinction Rebellion ha vestito le statue all’ingresso del Comune di Torino con dei gilet con i colori della Palestina, arrampicandosi sulle colonne e appendendo uno striscione con scritto: “Torino 2030: Clima o Guerra?”.