Comunicati in solidarietà all’Askatasuna.
Raccogliamo di seguito i comunicati scritti in solidarietà all’Askatasuna a seguito della perquisizione di giovedì mattina all’interno del centro sociale di Torino e all’apposizione dei sigilli. Sono numerosissimi i messaggi che stanno giungendo da parte di collettivi, realtà politiche, singoli, artisti, crew, così come non sono mancate le prese di posizione da parte di alcuni pezzi della sinistra cittadina.
La musica e la possibilità di continuare a lottare insieme non potranno essere silenziate!
Da Extinction Rebellion Torino
Sette del mattino. Le prime luci blu iniziano muoversi nel centro di Torino.
La prima, la seconda, la terza cammionetta.
È questo lo scenario che, ieri mattina, si sono trovati di fronte gli abitanti del quartiere di Vanchiglia, per una perquisizione al centro sociale Askatasuna (Aska47 – Csa Murazzi).
Una perquisizione che ha portato ad almeno 36 denunce, tra cui Willie Peyote, sigilli sui frigoriferi e un maxi-sequestro di migliaia di euro di strumentazione musicale.
L’accusa è di reati come “cattiva conservazione degli alimenti”, “frode in commercio” e “occupazione e invasione di terreni ed edifici”.
Si tratta di una reazione a ciò che è successo il 15 ottobre. Quel giorno, contro la volontà del Questore, è stato organizzato un concerto di fronte l’edificio, a cui hanno partecipato decine di artisti della città.
Un concerto che ha chiuso al traffico, per mezza giornata, poche decine di metri di un controviale di Corso Regina.
Torino continua ad aprire nuove ferite, alimentando un processo di isolamento sociale di tutto ciò che si oppone allo status quo.
All’alba di questa mattina un ingente dispiegamento di polizia ha bloccato l’intero controviale di Corso Regina Margherita per effettuare il sequestro dell’impianto audio e delle bevande che vengono somministrate durante le serate del Centro Sociale Askatasuna. Lo stesso controviale che il 15 ottobre scorso vide centinaia di giovani provenienti da tutta la città per partecipare ad un concertone gratuito ed accessibile a tutte e tutti.
Ed è proprio questo l’evento messo nel mirino della questura di Torino, che già portò centinaia di migliaia di euro di multa alle ragazzə del centro sociale.
Rivolgiamo all’Askatasuna la nostra completa solidarietà, precisando che anche grazie a quelle casse e a quei microfoni sequestrati che le nostre voci hanno avuto risonanza nelle piazze e negli scioperi climatici!
Anche senza impianto non ci silenzierete!
Solidarietà ad @askatasuna_1996
Da Csoa Gabrio
All’alba di questa mattina, la questura di Torino, accompagnata dagli agenti della finanza, ha perquisito e sequestrato materiale dal centro sociale Askatasuna.
La perquisizione sembrerebbe essere una delle tante risposte già date, fra cui altissime multe, a seguito del 15 ottobre, giornata durante la quale, lx compagnx, avevano occupato il controviale di corso regina margherita dando vita a una grande iniziativa musicale, alla quale hanno partecipato tantissimx artistx, nonostante i tentativi della di far saltare l’evento.
Ormai è chiaro a tuttə l’accanimento verso l3 compagn3 di askatasuna, la questura ha definitivamente buttato giù la maschera e dimostrato che, non riuscendo attraverso la repressione verso l3 militant3, l’unica strada che può percorrere è tentare di tagliare i rapporti e le relazioni che una realtà costruisce dal basso ogni giorno.
Il 15 ottobre infatti non rappresenta un unicum in questa storia di repressione.
Sarebbero tante, troppe, le azioni da citare. Basti pensare che nello stesso mese, veniva promossa un’altra festa, questa volta in università, che ha portato a multe da 4000 euro a studentx coinvoltx nell’organizzazione dell’evento.
Così come la richiesta di fare pagare all3 compagn3 le folli spese a difesa di un cantiere inesistente o, ancor peggio, fare ricadere la responsabilità dell’utilizzo di lacrimogeni illegali e nocivi per la salute.
Come sempre, queste azioni, non rappresentano altro che il tentativo di silenziare chi prova a raccontare e praticare in maniera diversa l’esistente, promuovendo una socialità dal basso, fuori dalle dinamiche di consumo e capitalizzazione.
Anche solo a livello simbolico, sequestrare un impianto audio significa privare uno spazio della possibilità di avere una voce e di darne a tante altre persone.
La nostra voce non si può soffocare, le nostre grida vi distruggeranno.
Tutta la nostra solidarietà allx compagnx di Askatasuna che si trovano a fronteggiare l’ennesimo atto repressivo, a seguito delle lotte che giorno per giorno portano avanti.
🔥SOLIDARIETÀ ALL’ASKATASUNA🔥
🔥Le realtà collettive e le persone che condividono questa posizione e animano il percorso di Stati Genderali, movimento LGBTQIAP+ esprimono vicinanza e solidarietà allə compagnə del Centro Sociale Askatasuna @askatasuna_1996 per l’ennesimo tentativo di criminalizzazione dell’uso autonomo e consapevole dello spazio pubblico, fuori dalle classiche logiche di profitto.
🔥Il protagosnimo giovanile, l’autorganizzazione, l’autogestione sono elementi fondamentali per garantire il pieno sviluppo delle persone e e dei propri percorsi di autodeterminazione. Il costante attacco ad ogni forma di organizzazione autonoma che esprime un portato critico e di dissenso, garantendo spazi altri di crescita e partecipazione della cittadinanza, è a nostro avviso un pericoloso segnale – che non inizia oggi, ma arriva da lontano – dell’instaurarsi di un modello di esclusione di tutto quello che non sia sovradeterminato.
🔥Per questo (e per molto altro ancora) siamo vicinə alle persone amichə di Aska (e ai frigoriferi e alle casse, deportate chissà dove), e speriamo di tornare presto a ballare al suono della musica senza confini come le nostre identità.
Da Arci Torino
Arci Torino esprime solidarietà e preoccupazione per le denunce rivolte a Willie Peyote, Madaski, ai componenti della Bandakadabra, a Zuli, Errico Canta Male e Mauràs.
Tali denunce, arrivate a seguito delle diffide da parte della Questura di Torino per il concerto del 15 ottobre davanti all’Askatasuna, così come la perquisizione del centro sociale e il sequestro della strumentazione di ieri, sono una misura spropositata e una criminalizzazione ingiustificata della libera espressione artistica e del dissenso.
Stiamo assistendo, non solo in questa città ma in tante altre parti del paese, a forme diffuse di repressione dell’autorganizzazione culturale. Si colpiscono artisti e spazi con norme costruite ad hoc e diffide, senza riconoscere i valori culturali, espressivi e comunitari che questi soggetti perseguono.
Askatasuna non è il problema.
Da quando Askatasuna è nata il profilo sociale del quartiere Vanchiglia si è trasformato. Prima del 1996 il quartiere era sostanzialmente un dormitorio ed una piazza di spaccio. Non c’era nessun tipo di attività sociale e l’ordine pubblico era condizionato dallo stabile di Via Buniva 11, sovraffollato luogo di abitazione di decine emarginati. Pur essendo in zona centrale, Vanchiglia era una periferia urbana ed umana.
L’arrivo di Askatasuna ha cambiato radicalmente la trama del tessuto sociale del quartiere. Iniziative culturali e musicali, palestre, riattivazione del piccolo giardino (l’unica area verde del quartiere), luogo di incontro per associazioni e comitati di quartiere.
Da sempre la presenza di Askatasuna è stata un elemento disturbante il pensiero “legge e ordine” di una certa parte politica. Non ci nascondiamo le implicazioni che una occupazione porta con sé. Ma la politica non è un tribunale. La politica rispetta sì le leggi, ma ha anche il compito di intervenire là dove la legge non riesce a leggere la complessità della realtà. La politica deve costruire ponti, non creare macerie.
Se poniamo su una bilancia da un parte il peso di una occupazione e di conseguenti azioni repressive e dall’altra l’impatto sociale sul territorio di questa occupazione il piatto pende, secondo noi, in favore di Askatasuna.
Abbiamo parlato con alcuni cittadini di Vanchiglia, soprattutto con alcuni giovani abitanti rispetto alle perquisizioni all’Askatasuna.
Ci hanno raccontato che ci sono problemi per i parcheggi, per lo spaccio, per la mala-movida, per gli alti costi degli affitti.
Ma ci hanno detto anche che Aska non è da annoverare tra i problemi del quartiere.
Piuttosto, segnalano che un evento come quello capitato ieri mattina non fa altro che allontanare i cittadini e soprattutto i giovani dalla partecipazione alla vita della città.
Esistono differenze fra sinistra e destra: saper leggere le complessità sociali, elaborarle e cercare soluzioni per semplificarle è una di queste differenze che la sinistra deve tornare ad essere fiera di rappresentare.
Questa mattina un consistente dispiegamento di polizia ha fatto irruzione nel centro sociale Askatasuna per sequestrare la strumentazione tecnica per i concerti, il bar, la cucina e tutto il materiale usato per le iniziative di autofinanziamento. L’ennesimo blitz all’alba: un’operazione spettacolare, che ha il solo intento di far passare chi porta avanti le lotte sociali per un pericoloso criminale da sorprendere mentre ancora dorme.
Il pretesto, questa volta, sarebbe il concerto del 15 ottobre, quando per una sera un tratto del controviale di Corso Regina Margherita è stato occupato per tenere un concerto. Una serata di socialità e cultura, gratuita ed aperta a tutti, al di fuori delle logiche di consumo del mercato, diventa così un crimine. Organizzare eventi di socialità a prezzi popolari e usare quei proventi per sostenere le azioni di solidarietà e lotta è un altro crimine. E così evidentemente la pensa anche la giunta Lo Russo, che non ha mai risposto agli appelli per cancellare le salatissime multe (da 5 a 10mila euro) comminate a 25 persone per il suddetto concerto.
Tutto questo “spettacolo” serve a corroborare le accuse di “associazione a delinquere”, dove il delinquere sarebbe il tentativo di costruire una comunità che mette in discussione questo sistema basato sulle disuguaglianze sociali, la violenza e le ingiustizie.
Solidarietà ai militanti e alle militanti di Aska47 – Csa Murazzi
Da Unione Popolare Torino e Provincia
Ieri mattina, con l’ennesimo blitz eseguito all’alba, la polizia ha fatto irruzione all’interno del centro sociale Askatasuna, sequestrando la strumentazione tecnica per i concerti, mettendo i sigilli al bar e smantellando tutto ciò che era funzionale ad iniziative di autofinanziamento.
Il pretesto dell’operazione risale al concerto del 15 ottobre, quando è stato occupato un tratto del controviale di corso Regina Margherita.
Il copione è sempre lo stesso: si prova a criminalizzare con accuse vergognose chi porta avanti le lotte sociali e un modello di socialità libero dalla logica del profitto.
Le responsabilità della repressione pretestuosa che si abbatte sui militanti di Askatasuna va dalla questura alla sedicente “progressista” giunta Lo Russo, che non perde occasione per dimostrare la sua continuità con le scelte politiche dei fascisti al governo.
Infatti, l’indifferenza nei confronti degli appelli per cancellare le salatissime multe (da 5 a 10mila euro) comminate a 25 persone per il suddetto concerto, è frutto della linea politica intransigente e opportunista del Comune, pronto a trarre profitto dagli spazi sociali sgomberati in sinergia con la Prefettura.
Un’agenda che combacia con la linea del governo Meloni, che in un momento di crisi economica e politica della classe dirigente, porta avanti una guerra interna al fine di mantenere i privilegi di questa classe. L’etichetta di “associazione a delinquere” e la criminalizzazione più pretestuosa, viene portata avanti contro tutti quelli che, come i militanti No Tav, lottano per un’alternativa sociale che metta al centro la collettività e l’ambiente invece del profitto.
Come Unione Popolare Torino e provincia portiamo la nostra solidarietà ai militanti e alle militanti di Aska47 – Csa Murazzi.
Da Rifondazione Comunista Torino
ANCORA UN’AZIONE REPRESSIVA INACCETTABILE!
Ormai, nel campo della repressione, l’importante è esagerare! Questa mattina un blitz in grande stile contro il Centro Sociale Askatasuna, culminato nel sequestro… dell’impianto audio usato per un concerto non autorizzato per il quale sono state già comminate 25 multe!
Fausto Cristofari, segretario Rifondazione Comunista Torino: “Qual è il senso di una simile operazione? Qual è la pericolosità sociale di un impianto audio? Non vengono in mente parole che non siano “Repressione” e “Accanimento”, contro i quali occorre che si esprima chiunque abbia a cuore l’agibilità democratica nella nostra città, puntando a costruire la più vasta mobilitazione unitaria contro questa repressione che ci colpisce tutte e tutti!”
Da Marco Grimaldi Alleanza Verdi Sinistra
Interrogazione Urgente 27/01/2023 16:58
Al Ministro dell’interno
“ (…) a parere dell’interrogante è preoccupante che l’irregolarità di taluni spazi, che peraltro sono presidi del territorio e andrebbero riconosciuti anche sul piano amministrativo, si trasformi in una questione criminale;
con il sequestro di casse, mixer, luci e bevande si è inteso di fatto rendere un guscio vuoto un luogo che comunque da anni rappresenta un centro aggregativo indipendente per la Città, slegato dalle sole logiche del consumo e ciò rappresenta il tentativo di impedire ogni tipo di attività di intrattenimento con la minaccia del sequestro dell’immobile, tanto più che l’evento in questione non risulta abbia causato disagi né tantomeno danni alla cittadinanza; una ulteriore circostanza che appare ancora più grave è che, successivamente alla perquisizione di Askatasuna, siano stati denunciati anche tutti gli artisti che parteciparono al concerto del 15 ottobre, una ritorsione assurda, a parere dell’interrogante, che aggrava l’atteggiamento repressivo adottato dalla Questura e dalla Prefettura di Torino nei confronti di alcune realtà sociali;
era già apparso irrituale e abnorme all’interrogante che la Questura, proprio in vista di quel concerto, avesse inviato diffide a musicisti e tecnici del suono per ‘avvertirli’ rispetto a possibili problemi attribuibili agli organizzatori;
intimidire gli artisti che prendono parte a forme di conflitto sociale o a contesti di controcultura appare all’interrogante una intollerabile forma di censura:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali ulteriori elementi intenda acquisire dalla Prefettura e dalla Questura di Torino in particolare rispetto alle denunce a carico di tutti gli artisti che parteciparono al concerto del 15 ottobre 2022 organizzato dal centro sociale Askatasuna, dal momento che tale iniziativa appare all’interrogante rivolta soltanto a punire e scoraggiare chi partecipa, anche con esibizioni e performance, a contesti di controcultura e lotte sociali.
Gruppo Parlamentare Alleanza Verdi e Sinistra On. Marco Grimaldi
Blitz ad Askatasuna, Marco Grimaldi – Alleanza Verdi Sinistra e Alice Ravinale (Sinistra Ecologista Torino): Svuotare luoghi di aggregazione e criminalizzare il dissenso non è la strada.
Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento, occupazione e deposizione di oggetti in strada al fine di impedire della circolazione: questi i reati contestati e per i quali stamattina è stata eseguita la perquisizione ad Askatasuna.
Troviamo tutto questo grave, perché si accompagna a una crescente criminalizzazione del dissenso che si manifesta in misure sempre più repressive e sproporzionate messe in campo a tutti i livelli verso chi esercita forme di conflitto o azioni di disobbedienza nei confronti dello status quo.
Le indagini, a quanto abbiamo appreso, sono partite a seguito del concerto organizzato ad Askatasuna il 15 ottobre scorso, lo stesso per cui la Questura aveva inviato diffide del tutto irrituali a musicistə e tecnicə del suono per ‘metterli in guardia’ rispetto a possibili problemi degli organizzatori: già quello ci era parso un provvedimento abnorme. Ora che il ‘decreto rave’ è legge, dobbiamo credere che Torino si confermi laboratorio di repressione di ogni forma di contestazione?
Casse, mixer, luci e bevande: l’intero piano terra svuotato. Di fatto si intende rendere un guscio vuoto un luogo che comunque da anni rappresenta un centro aggregativo indipendente per la Città, slegato dalle sole logiche del consumo. Perché ciò significa impedire ogni tipo di attività di intrattenimento con la minaccia del sequestro dell’immobile, facendo peraltro riferimento a una legge del 1948 sulla libera circolazione stradale che prevede a condanne fino a 6 anni e che davvero non capiamo come possa essere applicabile al concerto del 15 ottobre scorso, che non ha causato disagi né tantomeno danni alla cittadinanza.
Le indagini partono da un presupposto formale: che quel concerto e la presenza delle persone sul controviale di corso Regina non fossero autorizzate. È evidente quindi che, sul piano amministrativo, la Città debba trovare una via per riconoscere gli spazi di aggregazione indipendente, che sono presidi del territorio e la cui irregolarità non può diventare una questione criminale”.
Da CAP10100
ANALIZZARE, COMPRENDERE, ASCOLTARE
Ci sono cose che solo uscendo dalle righe si possono fare.
Ci sono sfumature che devono essere valorizzate perché i sistemi e le strutture della società sono spesso artefatti che non riescono a comprendere la complessità umana.
L’autorganizzazione culturale spesso è la risposta, fornisce i giusti occhiali per percepire tutte quelle sfumature.
L’autorganizzazione culturale spesso rende possibile il motto che piace tanto ” non lasciamo nessuno indietro”
La repressione non è la soluzione
Le soluzioni esistono
Il nostro sostegno agli artisti che sono rimasti incastrati in questo fenomenale criminalizzazione della libertà di esprimere dissenso.
Arci TorinoWillie PeyoteMadaskiBandakadabraErrico Canta Male
Da _degallis_
Ieri mattina ha avuto luogo una perquisizione al Centro Sociale Askatasuna.
La perquisizione, durata diverse ore, ha portato al sequestro degli impianti musicali, di tutto ciò che è materiale elettronico e all’applicazione di sigilli sui frighi del bar dello spazio. Questa operazione, ancora una volta, si inserisce a pieno titolo all’interno del processo di criminalizzazione delle forme di espressione giovanile e di auto organizzazione.
La musica non si arresta!
#askatasuna #torino #antifa #digitalart #artwork #torinoèlamiacittà
Solidarietà ad Askatasuna!
All’alba di questa mattina un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine ha fatto irruzione dentro al CSOA Askatasuna di Torino, sequestrando tutto il materiale audio necessario per le iniziative di socialità e portando in questura diversə compagnə presenti all’interno. Decine di camionette e uomini in antisommossa della polizia e della guardia di finanza hanno bloccato l’ingresso di Askatasuna impedendo il passaggio anche alle lavoratrici ed ai genitori della vicina scuola.
Si tratta di un’operazione che riguarda i fatti del 15 ottobre 2022 quando nel controviale davanti al centro sociale si è tenuto un concertone che ha visto la partecipazione di migliaia di persone e decine di artisti della città in difesa dello spazio sociale e in sostegno alla campagna di Associazione a Resistere.
Tra le altre cose è stata anche sequestrata l’agenda che raccoglie i tesserati e le tesserate della campagna Associazione a Resistere in solidarietà al movimento no tav e al centro sociale askatasuna accusati di associazione a delinquere
Questo genere di operazioni servono solo a rafforzare ancora di più la necessità di associarci per resistere tuttə insieme!
Siamo solidali con lə compagnə di Aska47 – Csa Murazzi: siamo tuttə associazione a resistere!
Da Glomeda
TORINO, perquisizione ad Askatasuna
Questa mattina c’è stata una perquisizione ad Aska47 – Csa Murazzi con decine di camionette e centinaia di poliziotti e finanzieri in assetto antisommossa. Un’operazione grave, intimidatoria e totalmente spropositata che ha portato al sequestro degli impianti audio, della strumentazione elettronica e all’applicazione dei sigilli sui frighi dei bar.
Un’operazione che formalmente riguarda i fatti del 15 ottobre 2022 quando davanti al centro sociale si è tenuto un concerto con migliaia di persone in difesa e a sostegno di #Askatasuna.
Un’operazione che, in realtà, dimostra la volontà, tutta politica, di procura e questura torinese di portare un attacco frontale al centro sociale.
Da Acrobax
In un clima di incertezza dovuto ai venti bellici, alle costanti ingiustizie sociali, alla cultura fascista del Governo Meloni, ieri mattina le forze del disordine di Torino (che si confermano negli anni strumenti degli interessi privati e reazionari targati prima PD e ora FdI) si sono infilate con una perquisizione all’interno del centro sociale Askatasuna.
Lo hanno fatto per sequestrare “pericolosi” impianti audio a seguito di una “pericolosa” iniziativa musicale in strada partecipata da centinaia di “pericolosi” abitanti di Torino.
L’operazione di polizia conferma la volontà di intimidire e punire chi sceglie di opporsi alle derive avvilenti e mortifere della governance liberista delle nostre città e territori. Se il capitalismo con la vocazione autoritaria dell’attuale governo assume questi toni e’ perché teme che la semplice riappropriazione di una strada lo renda nudo.
Perché un semplice gesto mette in discussione quelle leggi dello stato e del mercato e allude ad altre possibilità di vita e libertà.
Per questo non possiamo che provare rabbia di fronte a questo deliberato atto di repressione.
Ma non possiamo che ridere di fronte a questo goffo tentativo di autorità che si palesa invece come autoritario.
Un abbraccio solidale alle compagne e compagni dell’Aska.
Questa mattina all’alba la Digos di Torino ha perquisito il CSOA Askatasuna e sequestrato i materiali acustici.
Sotto sequestro anche i due sound system Vanchiglia Sound e Madò Che Crew Hi Fi.
MASSIMA SOLIDARIETA’ E SUPPORTO A QUESTE REALTA’,
Astarbene si schiererà ora e sempre contro chi usa il proprio potere per istigare all’odio, per costruire muri, per sfruttare la paura a discapito della socialità!
ASKATASUNA NELLA MORSA REPRESSIVA
Stamattina a Torino, il CSOA Askatasuna è stato scenario di un forte atto repressivo:
sin dalle prime ore del mattino, è stato disposto un enorme apparato di forze dell’ordine per effettuare un maxisequestro nei confronti del centro sociale, colpevole di aver organizzato un concerto non autorizzato il 15 Ottobre, nelle strade della città.
Tra i vari materiali, sono stati sequestrati attrezzature audio, mixer, luci e frigoriferi utilizzati per eventi benefit – con compagnǝ accusatǝ di associazione a delinquere, semplicemente perché vivono le strade, lottando per un mondo diverso.
Questa è solo la punta di un iceberg di un piano repressivo, partito ben prima di questo governo, che però con la legge anti-rave chiude ancor
di più la morsa sui movimenti di lotta sociali e musicali partiti dal basso, che punta a demolire tutto ciò che non appartiene al divertimento capitalistico e che non è asservito alle logiche di mercato.
Crediamo fermamente che la lotta non può e non deve essere repressa da un sistema e da un governo che farà di questo il suo unico scopo
politico, spostando l’attenzione su soggetti che ritiene scomodi.
Ci opponiamo fermamente alla repressione delle lotte in ogni città. Repressione che il governo e le istituzioni locali usano come specchietto per le allodole per mascherare quelli che sono i problemi reali del paese (caro vita in aumento, aumento degli affitti, disoccupazione, lavoro a nero ecc..).
Ci opponiamo quindi a questa narrazione e a questi atti repressivi che spostano l’attenzione su soggetti che propongono pratiche innovative e di cambiamento reale e che li dipinge come pericolosi criminali. Nessunǝ compagnǝ può essere toccatǝ senza conseguenze!
Esprimiamo massima solidarietà allǝ compagnǝ di Askatasuna!
Ribadiamo che l’11 e il 12 Febbraio a Napoli si terrà l’assemblea nazionale di
Smash Repression, per costruire un fronte comune di risposta a questo e a tutti
gli atti repressivi che il governo ha in serbo per i prossimi tempi.
Costruiamo una risposta insieme!
#smashrepression#chicetoccasappiccia#askatasuna
Da Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo
GIÙ LE MANI DALL’ASKATASUNA!
GIÙ LE MANI DAI CENTRI SOCIALI!
Questa mattina, all’alba, la polizia ha fatto irruzione nel centro sociale Askatasuna.
Durante l’operazione è stata sequestrata tutta la strumentazione tecnica per i concerti, il bar, la cucina e tutto il materiale usato per le iniziative di autofinanziamento. L’ennesima operazione per far passare chi porta avanti le lotte sociali per un pericoloso criminale da sorprendere mentre ancora dorme.
Il pretesto, questa volta, sarebbe il concerto del 15 ottobre 2022, quando per una sera un tratto del controviale di Corso Regina Margherita è stato occupato per tenere un concerto per festeggiare i 26 anni del centro sociale.Una serata di socialità e cultura, gratuita ed aperta a tutti, al di fuori delle logiche di consumo del mercato, diventa così un crimine.
Organizzare eventi di socialità a prezzi popolari e usare quei proventi per sostenere le azioni di solidarietà e lotta è un altro crimine.
Tutto questo “spettacolo” serve a corroborare le accuse di “associazione a delinquere”, dove il delinquere sarebbe il tentativo di costruire una comunità che mette in discussione questo sistema basato sulle disuguaglianze sociali, la violenza e le ingiustizie.
Solidarietà alle compagne e ai compagni di Aska47 – Csa Murazzi
LA NOSTRA BANDA SUONA ANCORA IL ROCK!
Ci sono arrivate le fotografie della perquisizione di tutta Askatasuna a Torino: nessuno è stato arrestato e non sono state trovate cose che evidentemente cercavano.
L’impianto musicale sequestrato, il divieto di comunicare con l’esterno, il tentativo di isolamento sociale.
Come fanno coi singoli militanti così fanno anche con lo spazio sociale degli stessi.
La Questura vuole sgomberare Askatasuna ed ora percorrono anche questa strada.
Ieri ad un processo viene chiesto ai compagn* dell’Aska e del movimento No Tav di rimborsare l’impiego delle forze dell’ordine in valle dal 2011 al 2021 (ci aggiriamo su oltre 10 Milioni di euro).
L’escalation bellicista va di pari passo con l’escalation repressiva.
La risposta a tutto questo deve essere collettiva. Noi ci siamo!
Con Askatasuna!
Al fianco di chi resiste!
Da PMLI
Care compagne e cari compagni del CSOA Askatasuna di Torino, l’Istanza regionale del Partito marxista-leninista italiano (PMLI) vi esprime solidarietà militante per la vile perquisizione di polizia e per il sequestro del vostro materiale audio che, negli anni, avete usato per organizzare bellissimi concerti in favore delle lotte degli sfruttati, per la difesa dei territori contro lo spadroneggiare dei signori del cemento come in Val Susa, contro gli sfratti, contro le guerre, per le
giuste rivendicazioni delle persone LGBTQ+ e tantissime altre battaglie. Il governo neofascista Meloni e la Giunta regionale del Piemonte, presieduta dal berlusconiano Alberto Cirio, vi considerano nemici in quanto il vostro lavoro politico nel territorio torinese mette costantemente in discussione le loro ignobili scelte politiche ed economiche liberiste fatte di tagli alla spesa pubblica
a sanità, scuola, edilizia pubblica e servizi sociali.
Care compagne e cari compagni la vostra coerenza politica sta attirando, da anni, l’odio dei poteri forti di Torino e ciò significa che state agendo concretamente in favore delle masse popolari torinesi.
Cogliamo l’occasione per esprimere solidarietà alle vostre e ai vostri militanti ancora privati, in diversi modi, della libertà personale ed in particolare al compagno Giorgio Rossetto che stimiamo e che conosciamo personalmente.
Per il PMLI.Piemonte
Gabriele Urban
Biella, 29 gennaio 2023
Intervista a Radio Blackout
Giovedì mattina ha avuto luogo una perquisizione al Centro Sociale Askatasuna. Un’operazione che riguarda i fatti del 15 Ottobre 2022 quando nel controviale davanti al centro sociale si è tenuto un concertone che ha visto la partecipazione di migliaia di persone e decine di artisti della città in difesa dello spazio sociale. Decine di camionette e uomini in antisommossa della polizia e della guardia di finanza hanno bloccato l’ingresso di Askatasuna impedendo il passaggio anche alle lavoratrici ed ai genitori della vicina scuola.
La perquisizione, durata diverse ore, ha portato al sequestro degli impianti musicali di tutto ciò che è materiale elettronico e all’applicazione dei sigilli sui frighi del bar dello spazio e degli ambienti deputati alla conservazione della strumentazione musicale. Il tutto accompagnato da diverse denunce alquanto creative e folkloristiche legate alle iniziative di autofinanziamento, oltre a quelle più canoniche di occupazione e invasione di terreni ed edifici.
Ascoltate il racconto e un commento dell’operazione dalle parole di Vincenzo, di Askatasuna:
Pagina in aggiornamento…
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