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Isa e Fede tornano a Bologna! Crolla un primo tassello del castello giudiziario

La mattina dello scorso 7 febbraio una imponente operazione di polizia aveva svegliato 13 compagn3 all’alba con perquisizioni, sequestri di telefoni e computer, comminando obblighi di firma e 2 divieti di dimora a Isa e Fede.

da Cua Bologna

Venivano inoltre posti sotto sequestro, per una questione di forma, due spazi sociali della zona universitaria, un’aula in via Zamboni 38 e SPLIT, e sequestrati “pericolosi” materiali come striscioni e megafoni.

Un’operazione grave e assurda che provava a silenziare il dissenso espressosi in autunno in città, a colpire le lotte sociali di Bologna, a fare paura a compagn3 che si sono spes3 con generosità nelle battaglie per una vita bella, per il reddito e contro il governo Meloni. Il castello giudizio indicava negli spazi sociali la sede dove sarebbero state pianificate attività criminose, Isa e Fede venivano cacciati da Bologna per reati di opinione (si contestavano conferenze stampa e frasi dette al megafono), e tutte e tutti per aver praticato una giusta e legittima processualità di lotta che aveva avuto nella manifestazione di 30mila persone del 22 ottobre scorso un momento di apice.

Oggi questo vigliacco attacco inizia a cadere. Il Tribunale del riesame ha infatti annullato i divieti di dimora per Isa e Fede, che quindi potranno finalmente tornare nella loro città. Restano per tutt3 gli obblighi di firma e i sequestri degli spazi sociali. La potente mobilitazione di queste settimane, con migliaia di giovani nelle strade a reclamare la fine di tutte queste misure, e i tantissimi attestati di solidarietà, sono lì come minaccia di fronte a futuri nuovi attacchi e non si fermerà fino a quando gli spazi non verranno dissequestrati e tutte le misure cautelari annullate.

Non potete fermare il vento, ci fate solo perdere tempo… Alla lotta!

Collettivo Universitario Autonomo

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