Fuori dalla realtà ribaltata delle carte di tribunale che ci vorrebbe alcunə delinquentə e altrə vittime, siamo una comunità che si associa per resistere.
Ieri a Torino è andata in scena l’ennesima lunga giornata di resistenza contro il tentativo di Questura e Procura torinese di gettare discredito e soffoccare le lotte di Askatasuna, del Movimento No Tav e dello Spazio Popolare Neruda.
Ripubblichiamo il comunicato stampa rispetto all’esito della Cassazione sul ricorso della Procura di Torino per l’inasprimento delle misure cautelari a riguardo del processo per Associazione a Delinquere che coinvolge compagni e compagne del movimento No Tav, del Centro Sociale Askatasuna e dello Spazio Popolare Neruda.
L’info del giovedì si è spostata davanti allo Spazio Popolare Neruda per accompagnare il presidio permanente in attesa dell’esito della Cassazione che dovrà esprimersi sull’inasprimento delle misure cautelari voluto dalla Procura di Torino a riguardo di compagni e compagne accusate di associazione a delinquere.
Questo giovedì, 15 dicembre, la Cassazione si esprimerà sulle misure cautelari per 11 compagni e compagne nel contesto dell’inchiesta per “associazione a delinquere” nei confronti di Centro Sociale Askatasuna, Spazio Popolare Neruda e Movimento No Tav.
Le accuse sono i reati per associazione a delinquere, riciclaggio di denaro e corruzione da parte del Qatar, in particolare per ammorbidire le critiche della Ue sui Mondiali di calcio in corso, a partire dalle migliaia di operai morti nel realizzare gli stadi. Si indaga anche su flussi di tangenti analoghi che sarebbero arrivati dal Marocco.
Antonio Mazzeo, insegnante, giornalista, attivista pacifista e antimilitarista sarà processato per aver stigmatizzato il Sì all’Esercito in una scuola primaria “contro gli assembramenti anti-Covid”.
La Corte d’Assise d’Appello di Torino chiede alla Corte costituzionale di esprimersi sulle attenuanti di cui potrebbe beneficiare Alfredo Cospito, l’anarchico, al 41bis. La procura generale aveva chiesto l’ergastolo e 12 mesi di isolamento diurno. Lui: «In sciopero della fame fino all’ultimo respiro»
Ieri pomeriggio una notizia, che ha nuovamente dell’incredibile, ha rimbalzato per tutta la Valsusa: il tribunale di Torino ha deciso di condannare Nicoletta a 8 mesi di reclusione in carcere.
La Cassazione francese rinvia di nuovo la decisione sull’estradizione di Vincenzo Vecchi. La Corte di Lione prenderà la decisione definitiva sul mandato di arresto europeo contro l’ultimo manifestante condannato per gli scontri al G8 di Genova. Gli avvocati della difesa: «Non è finita. Continueremo a combattere»