Blocchiamo questa farsa!
Numerosi interventi hanno segnalato al Rettore i gravi problemi di un’università che precarizza i ricercatori, sfrutta gli studenti nel mercato del lavoro con vere e proprie forme di lavoro nero quali stage e tirocini. Dagli studenti, dai docenti, dai ricercatori e dal personale tecnico amministrativo è emersa la volontà di condurre una lunga battaglia che attacchi l’applicazione della riforma non attraverso referendum o barricate giudiziarie ma tramite la lunga battaglia che denuncerà l’illegittimità degli organi nominati arbitrariamente da Dionigi e impedire il loro funzionamento.
Obiettivo sarà quello di non far entrare la riforma Gelmini a Bologna, imponendo al Rettore le sue dimissioni e il commissariamento dal basso dell’Ateneo. Per riportare in università la rabbia e la determinazione espressa da centinaia di migliaia di studenti nell’autunno scorso e che vedono ormai chiaramente nel Rettore una controparte, favorevole al modello Gelmini-Marchionne che sta precarizzando le esistenze di molti e svendendo l’università e il sapere ai diktat ed alle esigenze dei privati.
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