Abortamos la dictadura sobre nuestras Corpas @LaSapienza
Discussione e approfondimento sul Movimento per l’aborto in Argentina in Argentina. Iniziativa pubblica che si terrà il 13 Febbraio all’Università la Sapienza, Roma.
Negli scorsi anni, è nato un grande movimento per l’aborto libero che ha attraversato con dirompenza tutto il paese, opponendosi alla normativa attuale che considera l’interruzione di gravidanza un reato penale.
Questa lotta è riuscita a coinvolgere tutte le soggettività che sentono propria la violenza del patriarcato sul proprio corpo, e con la sua forza ha fatto entrare il tema all’interno del dibattito politico. Fondamentale é stata l’iniziativa di tante donne che si sono autorganizzate per accompagnare le interruzioni di gravidanza, esponendosi in prima persona nonostante sia tutt’oggi illegale.Questa pratica ha consentito di costruire una rete che ha intrapreso un processo di sdoganamento della concezione che la società aveva e ancora in parte ha dell’aborto e dell’autodeterminazione sui corpi delle donne.
Dopo anni, nonostante la sordità dello Stato, l’interruzione di gravidanza è riconosciuta dalle donne come pratica per la salute e per il rispetto delle proprie scelte.
E se fino a un certo momento l’aborto libero non era emerso come istanza, relegato a una questione privata – che però tale non è – la presenza di molteplici e diverse soggettività ha portato alla luce l’aspetto politico del tema.“Todas abortamos. Las ricas callan, las pobres mueren” – tutte abortiamo. Le ricche tacciono, le povere muoiono, recita uno degli slogan che evidenzia la violenza cui erano e sono costrette molte donne che, non potendosi permettere di abortire nelle segrete stanze di una clinica privata, lo devono fare in clandestinità e correndo seri rischi per la propria salute.
Di fronte a questa situazione le femministe si sono autorganizzate cogliendo l’importanza e il potenziale di questa battaglia.Una lotta delle donne fino allora più emarginate, un’esigenza forte delle donne indigene, delle donne immigrate, delle donne senza lavoro, sottopagate, di quelle delle Villas, delle prostitute, delle trans, che rimarcano ora come la violenza dello stato di è sempre esplicitata in una mancanza di tutela del diritto alla salute per determinati gruppi sociali. “Abortamos el patriarcado sobre nuestras cuerpas” è lo slogan del movimento che ci sembrava più rappresentativo.
La forza del movimento per la libera interruzione di gravidanza, e di tutto il movimento femminista argentino, è proprio la forza espressa dalle differenze presenti al suo interno, e che mettono in discussione i vari livelli del privilegio bianco.Le istanze e le differenti esigenze interne non sono “rappresentate e raccontate”, al contrario emergono, creano scontro, confronto e dibattito, linfa per un cambiamento che si diffonde in tutti gli anfratti della società e investe la quotidianità delle persone.
Oggi, grazie al movimento per l’aborto libero e sicuro in Argentina è possibile interrompere la gravidanza in caso di stupro o di possibili conseguenze sulla salute della donna, sia fisica che psicologica.
La lotta ha aperto alcuni spiragli, che non soddisfano affatto le migliaia di persone rappresentative di diverse soggettività esistenti e conflittuali che sono scese in piazza in questi anni.La strada è ancora tanta da fare contro il patriarcato ma il movimento è più vivo e attivo che mai e proprio per la sua forza sconfina l’istanza dell’aborto abbracciandone una più ampia: un cambiamento reale della società che punti all’autodeterminazione dei corpi e al superamento del sistema patriarcale oppressivo e escludente.Ci faremo raccontare tutto questo e molto altro ancora durante un’iniziativa all’Universitá La Sapienza direttamente dalle protagoniste di questo movimento.
13/02/2020 ore 17 @Facoltà di lettere La Sapienza Roma
Interventi in diretta skype
♀ ✔️Yanina Waldhorn “Movimento Piquetero” “Campagna nazionale per l’aborto”
♀ ✔️ Lila Baez – Secretaría de trabajadorxs Migrantes de la UTEP (unión de trabajadorxs de la economía popular)
♀ ✔️ AMMAR – Sindicato de trabajadorxs sexuales de Argentina
♀ ✔️ Melina Sanchez – Bloque de Trabajadorxs Migrantes
♀ ✔️ Liliana Cabrera – Collettivo Yonofui cooperativa de trabajo en libertad
♀️ ✔️ Natalia Hernandez Fajardo – integrante de Revistas AmazonasGuideranno la discussione:
♀️ ✔️ A Corpo Libero – Per una scelta libera, consapevole e sicura
♀️ ✔️ Serena Chiodo attivista e autrice di “Anche in Argentina cresce il movimento per l’aborto legale” apparso sulla rivista “il Reportage”. Ha seguito il Movimento femminista Argentino a Buenos Aires per circa un anno.
♀️ ✔️ Michela Pizzicannella, militante e attivista femminista che ha seguito la lotte degl ultimi anni a Buenos AiresSono invitate ad intervenire:♀️ ✔️ Valentina Coletta – MIT – Movimento Identità Trans
♀️ ✔️ Movimento per il diritto all’Abitare
♀️ ✔️ Non Una Di Meno – Roma
♀️ ✔️ Durante l’iniziativa sarà allestita una mostra di manifesti serigrafati delle lotte femministe in corso in tre diversi paesi del Latino America: Argentina, Cile e Messico.
TESTO IN SPAGNOLO:
En Argentina en los últimos años ha sido creado un movimiento muy fuerte por el derecho al aborto legal, seguro y gratuito. Una lucha que ha recorrido el país, oponiéndose a la legislación vigente que considera la
interrupción del embarazo como un delito penal.
Esta lucha ha logrado involucrar a todas las subjetividades que sienten la violencia del patriarcado en su propio cuerpo, y con su fuerza ha llevado el tema al debate político. Fue fundamental la iniciativa de muchas mujeres que se han autoorganizadas para acompañar la interrupción del embarazo, exponiéndose personalmente a pesar de que aún hoy en día es ilegal. Esta práctica ha permitido construir una red que ha creado un proceso de cambio de la idea que la sociedad tenía, y sigue teniendo, sobre el aborto y la autodeterminación sobre los cuerpos. Después de años, a pesar de la ley, de interrupción del embarazo se habla siempre mas como de una practica conectada al derecho a la salud y al respeto de las elecciones de cada individu* en su propria vida. Sobre todo la presencia en esta lucha de múltiples y diferentes subjetividades ha levatado el aspecto político de la cuestión, antes pensando como un asunto privado. “Tod*s abortamos. Las ricas callan, las pobres mueren” – recita uno de los lemas que evidencia la violencia a la que fueron y son obligados muchas mujeres que, al no poder permitirse abortar en las salas secretas de una clínica privada, deben hacerlo a escondidas y corriendo riesgos para su salud. Frente a esta situación, las feministas se han auto-organizadas comprendiendo la importancia y el potencial de esta batalla. Una lucha de las mujeres hasta ahora más marginadas, una fuerte necesidad de mujeres indígenas, inmigrantes, sin trabajo, mal pagadas, mujeres de las Villas, prostitutas, transexuales, que ahora evidencian como la violencia del estado se expresa hace anos en una falta de protección del derecho a la salud para ciertos grupos sociales. “Abortamos el patriarcado sobre nuestras cuerpas” es el lema del movimiento que nos pareció más representativo. La fuerza del movimiento por la libre interrupción del embarazo, y de todo el movimiento feminista argentino, es precisamente la fuerza expresada por las diferencias dentro del movimiento mismo, que cuestionan los diversos niveles de privilegio. Las diferentes preguntas y necesidades internas no están “representadas y contadas”, al contrario emergen, crean el choque, el confronto y el debate, linfa para un cambio que se extiende por todos los barrancos de la sociedad y afecta a la vida diaria de las personas. Hoy en día, gracias al movimiento a favor del aborto libre y seguro en Argentina, es posible interrumpir el embarazo en caso de violación o de posibles consecuencias en la salud de la mujer, tanto física como psicológica. La lucha ha abierto algunos destellos, que no satisfacen a los miles de personas representativas de las diferentes subjetividades y disidencias existentes y conflictivas que han salido a la calle en los últimos años. Todavía queda mucho camino por recorrer contra el patriarcado, pero el movimiento está más vivo y activo que nunca, debido a su fuerza, está cruzando el tema del aborto y abrazando uno más amplio: un verdadero cambio en la sociedad que apunta a la autodeterminación de los propios cuerpos y a superar el sistema patriarcal opresivo y excluyente.
Todo esto y mucho más se nos dirá durante una iniciativa en la Universidad La Sapienza de Roma directamente por los rotagonistas de este movimiento.
Tendremos compañeras en vivo de diferentes grupos y organizaciones feministas, transgénero, juveniles y representativas del movimiento por el aborto libre:♀️ ✔️Yanina Waldhorn – integrante del Movimiento Piquetero y de la Campaña
♀️ ✔️ Nacional por el derecho al Aborto libre, gratuito y seguro
♀️ ✔️ Melina Sanchez – Integrante del Bloque de trabajadorxs migrantes
♀️ ✔️ AMMAR – Sindicato de trabajadorxs sexuales de Argentina
♀️ ✔️ Liliana Cabrera – colectivo YoNoFui
♀️ ✔️ Lila Baez – Secretaría de trabajadorxs Migrantes de la UTEP (unión de trabajadorxs de la economía popular)
♀️ ✔️ Natalia Hernandez Fajardo – integrante de Revistas AmazonasDirigirán la discusión:
♀️ ✔️ A corpo libero – colectivo universitario feminista
♀️ ✔️ Serena Chiodo, militante feminista, seguì las luchas feministas en Buenos Aires por casi un ano, autora del reportaje sobre el movimiento argentino en la revista italiana “Il Reportage”.
♀️ ✔️ Michela, militante feminista, seguì las luchas feministas en Buenos Airespor un anoSe les invita a intervenir:
♀️ ✔️ Ni una menos Roma
♀️ ✔️ Movimiento por el Derecho a Vivir
♀️ ✔️ Movimiento Trans Italiano
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