Ancona: marea transfemminista per l’aborto libero
In migliaia nel capoluogo marchigiano per un aborto libero, sicuro e gratuito per tuttə.
Il corteo è partito dalla Fiera della Pesca, nella zona del porto, dopo aver respinto le provocazioni dei pro-vita che hanno provato a mettere un banchetto al concentramento della manifestazione. Azioni e performance sull’obiezione di coscienza nelle Marche e in altre città italiane, a cui è seguito un ricordo di Cloe Bianco e la rivendicazione per la RU 486 nei consultori. Il corteo è poi sfilato sotto la sede dell’Assemblea della Regione Marche per concludersi in centro, in Piazza Cavour, con il microfono aperto per gli interventi dai territori. Una piazza molto partecipata e vissuta.
Come scrive Non Una di Meno:
Oggi siamo in piazza ad Ancona per affermare che la lotta per l’aborto libero, sicuro e gratuito è una lotta di liberazione per tuttə, e che è parte della nostra battaglia femminista e transfemminista contro il patriarcato razzista di questo governo.
Abbiamo deciso di essere nelle Marche perché in questa regione è stato sperimentato il modello reazionario e patriarcale di gestione delle politiche familiste e pro-natalità a cui stiamo assistendo.
Lo scorso aprile, in occasione della giornata sulla salute della donna, nelle Marche sono stati indetti due convegni con associazioni antiscelta sulla gravidanza, patrocinati dalla Regione e dagli ordini del settore medico-sanitario. Ciò accade dopo mesi di mobilitazione sociale per impedire momenti di propaganda come questi, troppo frequenti sul territorio.
Oggi la marea transfemminista invade le strade di Ancona per ribadire che SUI NOSTRI CORPI DECIDIAMO SOLO NOI.
Come rivendicato dall’intervento di apertura: “Non è solo una manifestazione per l’aborto, ma una manifestazione per avere accesso alla salute per tutti[…] Non esiste un nostro, ma un noi collettivo, che deve andare e svilupparsi per queste strade perchè il nostro noi collettivo è il corpo più resistente che ci sia”.
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