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[Brescia] El Hadji Gadiaga: archiviazione rimandata

Secondo il legale della famiglia e dell’Associazione diritti per tutti, El Hadji, al momento dell’attacco d’asma che gli è stato fatale, avrebbe già dovuto essere stato rilasciato dagli agenti in quanto essi avevano a disposizione solo 24 ore per l’identificazione, che erano già trascorse, anche se solo da 35 minuti; si tratta di diritti inerenti la libertà personale e quindi di importanza fondamentale. Nel periodo trascorso dalla vicenda il carabiniere responsabile di non aver assistito Saidou non solo non è stato posto sotto indagine, ma ha anche ricevuto uno speciale encomio per i propri servizi allo stato. Nonostante le premesse, durante le udienze preliminari la richiesta del PM Piantoni è stata quella di archiviazione del processo.

E’ per opporsi con decisione al tentativo del tribunale di gettare nel dimenticatoio un’altra vita considerata illegale dallo stato italiano, e per continuare ad esigere “verità e giustizia per El Hadji” che questa mattina antirazzisti e migranti, soprattutto della comunità senegalese, hanno partecipato al presidio indetto da Associazione diritti per tutti e Presidio sopra e sotto la gru fuori dal tribunale.

Il presidio, animato da diverse decine di attivisti, è iniziato alle 11 di mattina e si è protratto fino alla sentenza, o alla non-sentenza: si è sciolto dopo aver appreso la necessità del GIP di prendere tempo posticipando la decisione. E così si saprà tra una decina di giorni se egli valuterà o meno di trasformare l’assasinio di una persona in un inutile fascicolo lasciato alla polvere di un vecchio scaffale.

Dalla manifestazione vengono ricordati anche diversi appuntamenti, dalle riunioni del comitato antisfratti, molto attivo nelle ultime settimane e nelle prossime, alle lotte dei migranti contro la sanatoria truffa, per il permesso di soggiorno: El Hadji è stata l’ennesima vittima della legge Bossi-Fini, l’ennesima vittima della violenza dello Stato, l’ennesima vita strappata da un sistema di sfruttamento, precarietà e razzismo istituzionale, da rendere finalmente l’unico vero clandestino. Per noi, nessuna persona è illegale.

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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