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Centinaia di migranti entrano a Melilla scavalcando le recinzioni

Dei 500 che hanno tentato di entrare nella città, solo un centinaio sono riusciti nell’intento, dirigendosi verso il Centro di permanenza temporanea. Da effetto detonatore è la speranza di vedere riscattata una vita senza alcun futuro e dignità, emblematico di un gesto come quello di mettere in pericolo la propria vita con l’unico obiettivo di raggiungere uno dei tanti lager adibito per i e le migranti.  Per coloro che sono riusciti a raggiungere il centro di permanenza infatti, verrà aperto un procedimento di espulsione, come previsto dalla legge anti-immigrazione spagnola.

Un foglio che servirà per poter essere accolti al Centro di permanenza temporanea dove avrebbero diritto a alloggio e sanità, fino a quando non verranno elaborati i procedimenti di espulsione, che nella maggior parte dei casi, non possono essere finalizzati perchè i migranti in questione, non vengono riconosciuti dai Paesi ai quali dicono di appartenere.

Dopo un’attesa di circa sei mesi, vengono quindi rinchiusi nei vari Cie della penisola iberica per 60 giorni. Se nel frattempo non andrà a buon fine il procedimento di espulsione avviato dalle autorità, verranno rilasciati in territorio spagnolo.

Da diversi mesi, tentativi di questo tipo si stanno ripetendo periodicamente. Lunedi scorso infatti, altri 150 migranti sono riusciti ad entrare a Melilla. Ancora una volta, le politiche anti-immigrazione attuate dai diversi paesi europei dimostrano non solo la loro criminalità ma rivelano ancor di più, per le loro contraddizioni, la fallimentarietà delle leggi su cui si basano le suddette politiche.

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